Calle joshi

Match | By Poppo • 11-04-2021

La terza Up Up Girl alla ricerca di una nuova identità

Quello che andrà in scena tra una settimana alla Korakuen Hall nel main event della serata, sarà un regolamento dei conti: da una parte Rika Tatsumi, campionessa Princess in carica e rappresentante del primo gruppo di aspiranti lottatrici formate in casa dalla Tokyo Joshi Pro Wrestling, dall'altra Maki Itoh, punta di diamante della seconda generazione di talenti pescati sempre tra le giovani provenienti dalle diverse branche del mondo dello spettacolo; una ha raggiunto ormai la piena maturazione per quanto concerne le abilità tecniche sul ring, l'altra invece é riuscita a far breccia nel pubblico statunitense grazie alle proprie abilità al microfono ed alle sue esibizioni coreografiche messe in scena da sola, ma prima ancora assieme alla sua prima alleata, Mizuki.

Canzoni, balli e varietà sono stati parte integrante degli spettacoli organizzati dalla promotion fin dai suoi esordi, una parte che negli ultimi 2 anni é stata affidata alla terza infornata di prospetti, quella che si sta apprestando ad uscire dalla sua fase embrionale per iniziare a camminare sulle proprie gambe.

Inspiration

La scaletta degli eventi ormai prevede come tappa fissa in apertura i balletti delle Up Up Girls, il gruppetto di idols nonché allieve del dojo composto da Miu Watanabe, Raku e Hikari. Di questo trio la Watanbe é quella che si sta imponendo più velocemente, non solo ricoprendo il ruolo di frontwoman nell'ambito delle esibizioni, ma soprattutto sul ring essendo l'unica delle 3 ad aver vinto un titolo, ossia le cinture di coppia, che le ha consentito il diritto di poter conseguire la sua prima rincorsa all'alloro massimo della compagnia contro la sua ex partner, la stessa white dragon che l'aveva affiancata nel 2019 per agevolarne la maturazione. Raku invece sta iniziando a trovare la sua dimensione grazie al suo personaggio comico, basato sulla sua attitudine rilassata, in totale contrapposizione con l'immagine della lottatrice joshi tradizionale. Infine c'è l'ultima aggregata, la quale dal suo ingresso nel gruppo ha iniziato a farsi chiamare Hikari Noa, l'unica che finora doveva ancora trovare un elemento in grado di caratterizzarla in questo periodo di maturazione delle sue abilità sul quadrato.

Proprio per fornire nuovi strumenti per affrontare questo percorso di formazione (specie in un momento in cui i suoi nomi di spicco vengono spesso accostati alla AEW), la TJPW ha annunciato in Febbraio la nascita di una serie di spettacoli con cadenza periodica chiamati Inspiration, il cui concetto di base é quello di proporre le performer meno esperte facendogli affrontare nuove avversarie o nuove tiplogie di incontro, in modo da fargli fare esperienza, ma anche di cercare di creare delle storie apposite sulle quali affinare i propri personaggi, un po' come é successo a Hyper Misao quando aveva affrontato il veterano dei deathmatch Jun Kasai.

Nella cornice della Shin-Kiba 1st RING - vero e proprio magazzino delle idee alternative per quanto concerne l'ambiente - le 3 ragazze sono state le protagoniste dei rispettivi incontri che hanno composto la card della prima edizione dei questo format e a chiudere la serata é stata proprio Hikari, alla quale é stato concesso di poter realizzare il proprio sogno, quello di partecipare al suo primo hardcore match per iniziare a costruirsi una carriera sul solco dei grandi nomi che l'hanno preceduta, come KAORU, Kyoko Kimura e più recentemente Risa Sera. Sua avversaria designata Rina Yamashita, colei che da quando é diventata freelance, oltre ad aver già preso contatto con l'universo DDT, ha iniziato a specializzarsi nel campo intergender, laureandosi pure campionessa di coppia in FREEDOM (assieme a Minori Fujita) e ancora di più sul filone degli incontri a stipulazione speciale, costruendosi pian piano la reputazione di donna tosta e in grado di incassare i colpi più duri provenienti dal più disparato genere di armi.

Un banco di prova importante, specie considerando che si tratta di un campo in cui per quanto ci si possa affidare alla maggiore esperienza della controparte, il margine di improvvisazione é molto più ridotto rispetto al normale: non basta la volontà, occorre avere un minimo di stoffa e tantta applicazione.

Attitude

Pantaloni firmati e visiera steampunk, fin dall'abbigliamento scelto per il suo battesimo hardcore, l'ispirazione della Noa è chiara: in assenza di pratica diretta, tutte le sue azioni, traggono ispirazione da Jun Kasai, a partire dalla sua mimica, in particolare il modo di svuotarsi addosso la scatola contenente la sua prima arma, un mucchio di cd da usare come corpo contundente sul quale far cadere la rivale; non pericolosi come la tradizionali puntine da disegno, ma sicuramente originali, in pieno spirito Tokyo Joshi Pro.

Come prevedibile però, la maggior parte dell'incontro ha visto Rina prendersi cura della meno esperta collega partendo dalla semplice imposizone della sua forza fisica per portare la sua offensiva in un crescendo di crudeltà colpendola con le sedie, schiantandola contro un tavolo fuori ring e colpendola alla fronte fino a farla sanguinare. L'intensità non é quella dei suoi incontri più sentiti, tuttavia la presenza scenica e l'inedita partecipazione della rivale le ha consentito di trasmettere il necessario pathos, contribuendo così a creare empatia per Hikari e la sua (dura) prova.

Il culmine di questo clima di sofferenza sfocia nella prima vera reazione della giovane, capace di rovesciare il primo tentativo di applicazione della Splash Mountain su una pila di sedie, per poi sfruttarle a suo vantaggio per stordire Rina, poi buttarla a terra colpendola ripetutamente al capo con un pezzo del tavolo rotto in precedenza per poi infine collocarsi sulla terza corda, indossare gli occhialini ed eseguire la tipica Pearl Harbor Splash dell'attuale campione TV della AJPW.

É il suo momento migliore, in quel tuffo si racchiude tutto il senso della sua prestazione e della storia raccontata.

Come facile intuire però, si tratta di un fuoco di paglia spento velocemente dalla rabbiosa e veloce reazione della Yamashita, alla quale basta un lariat in corsa e la successiva finisher sulle sedie per chiudere i giochi idopo una ventina di minuti: si tratta del match più lungo disputato da Hikari in carriera e, nonostante la sconfitta, della sua miglior prestazione in assoluto, la prima in grado di distinguerla veramente dalle altre apprendiste.

Una storia a lieto fine quindi e sicuramente il giusto epilogo di questa prima serata all'insegna del futuro della TJPW: se Hikari diventerà la prossima regina del fio spinato (come affermato da lei stessa al microfono al termine delle ostilità), é ancora presto e dipenderà tutto dalla sua perseveranza, in compenso questo é stato il primo capitolo di una bella storia, l'ennesimo di questa compagnia che sui sogni e sulla fantasia, sta costruendo le nuove eroine del mondo joshi contemporaneo.