Calle joshi

Recensioni | By Poppo • 04-10-2020

Il FantastICE è un titolo fatto su misura per lei

Le due donne che incarnano a pieno lo spirito della Ice Ribbon contemporanea sono due: una è Tsukasa Fujimoto, la quale oltre ad essere l'asso della compagnia è la mente organizzativa dei suoi eventi, l'altra invece è Risa Sera, lottatrice fatta e formata in casa al centro di molte delle principali storie raccontate dalla compagnia; entrambe coniugano alla piena padronanza tecnica una capacità di improvvisazione tale da consentire loro di non poter impressionare in ogni caso, sia esso un incontro "normale" da 30 minuti o un immaginario match con una scopa piuttosto che un deathmatch o una rissa in metropolitana.

Insomma saper raccontare storie improbabili è da diversi anni la mission più o meno dichiarata da parte della promotion di Saitama, tanto da trovare uno sbocco quasi naturale nella nascita di una vera e propria categoria di lotta per dare terreno di sfogo con maggiore continuità alle fantasie più bizzarre, così lo scorso Agosto è nata la cintura FantastICE title, un alloro che deve essere difendeso dalla detentrice esclusivamente all'interno di incontri a stipulazione speciale scelti dalla stessa.

Niente di più calzante per la ragazza proveniente dai dintorni di Hiroshima ed i molteplici aspetti della sua personalità.

Azure Blast

Negli ultimi anni la carriera di Risa si è divisa in due filoni distinti e talmente distanti da far sembrare agli spettatori di vedere due performer assolutamente diverse tra loro: la dinamica e cretiva lottatrice in grado di vincere tutti i titoli della compagnia sia in singolo che in coppia con Maya Yukihi con la quale si è formata da subito un'intesa strabiliante a tal punto da creare il miglior tag team della scena joshi negli ultimi anni, quelle Azure revolution attorno alle quali la Ice Ribbon ha costruito le dinamiche più importanti dell'ultimo biennio; e poi c'è la Death Blast Queen, la metodica regina dei match ultraviolenti incoronata in ZERO1 ma che trae origini dalla storica Big Japan Pro-Wrestling, la federazione nota per i suoi deathmatch dove Risa ha mosso i primi passi nel mondo del Pro wrestling come venditrice di biglietti nel 2011.

Grazie a quel lavoro è riuscita ad assistere a quello scontro tra Abdullah Kobayashi e Kankuro Hoshino che ha creato il prototipo di personaggio che avrebbe voluto raggiungere una volta raggiunta l'adeguata formazione, in particolare il look di Hoshino - ispirato in parte a quello dei mafiosi della Yakuza e in parte da quello delle guardie del corpo - diventerà il riferimento estitico della futura gimmick.

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Una compilation degli spot più brutali tratti dai match di Risa Sera

Ma per raggiungere quell'obiettivo gli ostacoli non erano pochi: oltre all'esperienza necessaria per gestire la particolarità di quel tipo di lottato ed i suoi imprevisti, Risa ha dovuto lavorare sulla sua personalità esteriore che le causava una sorta di blocco nell'infliggere colpi alle avversarie con le armi (in particolare la Kendo stick) e che invece non le impediva di subirli senza alcuna esitazione.

Tre anni di lavoro porteranno al nascita di questo nuova incarnazione che farà il suo debutto in uno show autoprodotto nel 2015 in un Human Hair deathmatch, dove - come suggerito dal nome - l'arma principale consisteva in sacchi capelli raccolti dalla stessa Risa tra i vari saloni di parrucchiere delle aree di Saitama e Kanagawa; un'idea originale ma frutto del diniego da parte delle colleghe responsabili di usare i lightubes, ossia tubi di neon fluorescenti che resi celebri proprio dalla BJW.

Una diffidenza ridotta con il tempo, l'acquisizione di importanza dietro le quinte e la crescente fama del personaggio culminata con la vittoria dell'apposito titolo Death Blast Queen da parte della ZERO1 che farà la sua comparsa nel 2018 in Ice Ribbon all'interno della sua lunga faida avuta proprio con Tsukka, una rivalità così originale che uno dei loro scontri si è svolto in 3 fasi di cui una all'interno della Korakuen Hall, una al suo esterno e nelle aree limitrofe e l'ultima addirittura all'interno della metropolitana di Tokyo.

L'attuale annata - l'ottava della sua carriera - ha visto Risa impegnata spesso nelle attività extra ring nel ruolo di presentatrice di alcuni show settimanali trasmessi sul Youtube, uno chiamato Genkai Shiritori Mobile dedicato ai giochi da smartphone, e un altro più recente di nome Vanilla Ice Ribbon, una specie di quiz che vede coinvolte in maniera alternata le altre componenti del roster con domande a volte basate sulle storie correnti ed altre totalemente estranee al contesto.

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Vanilla Ice Ribbon, primo episodio

Nel frattempo ha cementato il suo ruolo di numero 3 della promotion dietro alla solita Fujimoto ed alla compagna di tag Maya; la svolta di quest'ultima con il cambio di attitudine in negativo nei confronti della Ice Ribbon, colpevole a suo dire di non darle avversarie abbastanza credibili per il suo regno da campionessa Infinity e la conseguente nascita della sua unit composta da lottatrici "esterne" (RebelXEnemy) ha registrato la prima vera crepa tra le due amiche ed allo stesso tempo ha fornito lo spunto per arrivare all'assegnazione della nuova cintura contro una delle nuove alleate della Snow Queen, Rina Yamashita, il tutto sancito da un ladder match dal quale le due hanno si sono conquistate la chance titolata.

Una rivale decisamente adeguata per l'occasione per via della sua reputazione di dura a morire acquisita prima grazie alla guida della leggendaria Dynamite Kansai (dalla quale ha ereditato la sua finisher, la Splash Mountain) e poi attraverso la sua collaborazione con la cattiva per definizione della scena giapponese, Yoshiko, ma che soprattutto ha avuto modo recentemente di cimentarsi in scontri di tipologia alternativa, sia grazie alla collaborazione con l'altra collega di stable Ram Kaicho e la sua 666 che alla Ice Ribbon dove ha potuto esibirsi in diversi hardcore match.

E luci furono

Location dell'incontro (dopo una serie di rinvii) è lo Yokohama Bunka Gymnansium, la sede in cui l'anno precedente aveva affrontato Maya nella finale del torneo di riassegnazione del titolo principale che era stato reso vacante.

Il suo ingresso in scena è una dichiarazione di intenti, infatti si presenta sul ring con la gonna e non con il normale costume e munita di una grande raggiera composta da lightubes, talmente grande da riuscire a fatica a portarla all'interno del ring. Rina dal canto suo non è da meno e infatti si presenta accompagnata in motocicletta e con un mazzo di tubi pronto all'utilizzo. Ufficialmente l'incontro non ha stipulazioni particolari, ma in realtà si tratta se non di un deathmatch almeno di un hardcore in piena regola.

Dopo i primi scambi preparatori l'azione si sposta subito fuori dal ring, cortesia di Rina e della sua fisicità che sfrutta immediataamente per prendere il controllo della contesa, non potendo lottare in mezzo al pubblico per via delle restrizioni dovute al COVID-19, le due finiscono nell'area retrostante all'ultima fila dove c'è lo spazio sufficiente per il primo spot folle della serata: Rina infatti richiama la moto che l'aveva portata sul ring e si fa dare un secondo "passaggio" per colpire Risa con una violenta chlotesline in corsa confermando in parte la tendenza di quest'ultima a subire colpi violenti o pericolosi. Tuttavia la Sera ha ormai un bagaglio di esperienza tale da poter rispondere per le rime e al rientro sul ring introduce subito altre armi alla gara, prima le più convenzionali sedie e poi la scala per le grandi occasioni: una volta posizionata è questione di momenti prima di vedere sequenze mozzafiato; per arrivare alla prima le due si scambiano alcune delle loro trademark principali dove sembra Risa quella ad avere la meglio cercando quindi di conquistare la cima della scala, salvo venire intercettata di Rina per venire colpita con un superplex dalla vetta.

É il momento dei veri protagonisti del match, i lightubes: Rina li prende in consegna e prova a scagliarli sulla rivale che tenta una strenua resistenza che però viene rotta da una trovata estrema, ossia a suon di testate, addirittura rompendosene alcuni da sola in totale spregio.

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Si tratta del momento di maggiore difficoltà per la Azure, perchè fino a quel momento stava venendo oscurata sotto tutti gli aspetti, sia quello della violenza spiccia che a livello scenico, di conseguenza Risa sfodera la sua arma principale, le ginocchiate e così dopo aver ribaltato la Yamashita a terra, le piazza sopra una manciata di tubi per colpirla con il suo diving knee drop dalla terza corda. Va da sè che il passo successivo è l'applicazione della stessa mossa dalla cima della scala, ma Rina non è tipo da rimanere a terra per "così poco", anche perchè ha sufficiente forza fisica per contrastare le folate nemiche ed un orgoglio troppo grande per rimanere a terra per via di alcuni tubi. Ne servono molti di più, lo stesso numero di quelli presenti nella raggiera che finalmente entra in gioco subito dopo un tentativo di Splash Mountain andato a vuoto.

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Non basta ancora però, così come non basta un'altra manovra classica del repertorio, la avalanche: Rina è a terra ma non al tappeto e le due sono esauste e sanguinanti ed il ring è ormai ricoperto di schegge di neon da tutte le parti e non ci sono più tubi a disposizione. Arrivati a 20 minuti di guerra è giunta l'ora della mossa risolutiva, così Risa inizia a risalire lentamente la scala per la sua ginocchiata volante da un paio di metri di altezza per arrivare con il giusto pathos a lanciarsi con successo sull'avversaria, la quale non avrà forza sufficiente per alzare le spalle al conto di 3 e di interrompere l'ennesima fantastica fantasia di Risa Sera.