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Storia | By Poppo • 27-07-2022

1985: va in scena la prima edizione del Japan Grand Prix

La ZERO1 di recente é salita alla ribalta a causa di un brutto episodio che ha visto protagonista il veterano Shinjiro Otani, infortunatosi gravemente durante un incontro di cartello riportando una seria lesione al midollo spinale che stando alle ultime notizie potrebbe averne compromesso la mobilità.

Nella stessa serata, prima di questo drammatico incidente era andata in scena l'ennesima ricostruzione storica legata alla All Japan Women's Pro-Wrestling degli anni ottanta, stavolta con la ricostruzione della gang delle Gokuaku Doumei grazie alla quale Crane Yu e Dump Matsumoto sono tornate a lottare assieme.

Una coppia che si era persa per strada ben prima che il tempo potesse fare il suo corso e il motivo di questo scioglimento é da ricercare nella prima storica edizione del Japan Grand Prix: un torneo composto da singole partecipanti, eppure ironicamente entrato negli annali per le tante dinamiche di squadra presenti al suo interno.

Competizione

Si può dire che nel 1985 lo zenjo ci avesse preso gusto nell'organizzare dei piccoli campionati da proporre all'interno delle proprie trasmissioni e infatti nel corso dell'annata precedente ne aveva proposti uno per la categoria di coppia (antesignano della successiva Tag League The Best partita successivamente in Gennaio), uno per eleggere la miglior rookie ed uno per mettere in palio la cintura Junior. Protagonista delle ultime 2 citate era stata la giovane Keiko Nakano, prima uscita sconfitta da Mika Komatsu e poi trionfatrice su Yuki Ogura proprio grazie a quella Atroce Alleanza che l'avrebbe poi trasformata in Bull Nakano.

L'allora emittente Fuji TV non solo incoraggiava questo tipo di proposta, ma di fatto ne rappresentava il marchio principale, non a caso tutte le rassegne ne contenevano il nome in un modo nell'altro e così avvenne anche nel caso del primo Grand Prix, pubblicizzato a partire dal mese di Marzo con il nome di Fuji Tv Japan Grand Prix. Del resto gli ultimi sviluppi in un certo senso imponevano la ricerca di un nuovo nome forte all'interno dello spogliatoio: l'asso della federazione Jaguar Yokota in quel momento deteneva sia il titolo mondiale nipponico che quello messicano della Universal Wrestling Association, per questo motivo era dovuta partire oltreoceano in Primavera, dove ad attenderla c'era la sua ormai rivale di lunga data, Pantera Sureña, meglio conosciuta come La Galactica.

Un'assenza meno pesante di quanto potesse sembrare, poiché la campionessa faceva pur sempre parte di una classe di lottatrici più vicina al pensionamento che all'apice della carriera o almeno lo era nella concezione dei proprietari, i quali stavano da par loro non solo sembravano aver già individuato chi (o meglio coloro) avrebbe potuto sostituirla, ma avevano già preparato il terreno per un rinnovamento del gruppo di ragazze affiliate.

Si trattava però di un ricambio non solamente di stampo generazionale: la Yokota, assieme alla ritirata Mimi Hagiwara e a Devil Masami, pur con le loro differenze rappresentavano dei modelli che si erano ben distanziati da quelli incarnati dalle Beauty Pair: Jackie Sato e Maki Ueda: erano giovani, ma erano delle star, delle eccellenze, non dei modelli con i quali le loro coetanee potessero identificarsi; non che le loro eredi dovessero essere meno dotate nell'arte di combattere, ma ciò che veniva chiesto loro era il saper farsi notare di più nei più in voga tra il pubblico giovanile (come a recitazione ed il canto), ma in maniera naturale.

Per questo motivo durante le trasmissioni oltre alle esibizioni canore delle sempre più popolari Crush Gals ed i consueti incontri, venivano proposti dei veri e propri cortometraggi che ritraevano questi nuovi nomi rampanti al di fuori del dojo o dei palazzetti, durante attività piuttosto comuni, come un pasto al ristorante, una gita allo zoo o in un parco giochi, oppure una semplice camminata nel parco (magari con il walkman a portata di mano per ascoltare la musica). Una sorta di rubrica affidata in maniera stabile ad un duo in particolare, quello delle Dynamite Girls composto da Jumbo Hori e Yukari Omori, le quali in veste di conduttrici coinvolgevano di volta in volta anche le altre ragazze proponendone queste sequenze di vita vissuta.

Le ragazze della AJW a pranzo in un ristorante della capitale (1985).

Entrambe avrebbero dovuto mettere da parte la loro amicizia nel corso dell'imminente competizione, ma non sarebbero state le sole visto che lo stesso avrebbero dovuto fare altri sodalizi, come le già citate Lioness Asuka e Chigusa Nagayo, un altro tag dal nome anglofono, così come lo era il ritornello di una delle loro hit del momento. "It's magic, it's magic" cantavano e la magia si sarebbe compiuta nel corso di quel primo Japan Grand Prix, anche se momentaneamente separate.

Pista!

Rispetto ai precedenti esperimenti che prevedevano la formula ad eliminazione diretta, questo GP prevedeva la presenza di 10 partecipanti che si sarebbero tutte affrontate tra loro all'interno di un girone unico, al termine del quale le prime 2 classificate si sarebbero affrontate una seconda volta per decretare la vincitrice finale.

Oltre alle Gals ed alle Girls c'era un'altra abbinata a cui il futuro avrebbe riservato un nome dal sapore americaneggiante ed un ruolo di primo piano, quello delle Jumping Bomb Angels di Noriyo Tateno ed Itsuki Yamazaki. Orizzonti decisamente distanti all'epoca, tant'é che pur avendo lottato qualche volta assieme negli anni precedenti, ancora non si potevano definire una coppia a tutti gli effetti, inoltre la loro giovinezza impediva momentaneamente loro di ambire a qualcosa di diverso dal compito di semplici sparring partner dei nomi più quotati.

Allo stesso modo, quel modo di lottare fluido nelle movenze ed estremamente fantasioso nel proporre mosse e sequenze in anticipo sui tempi doveva ancora emergere pienamente, anche se nel corso della manifestazione si vedranno sprazzi di quello stile, specie durante durante le fasi finali del loro scontro diretto, dove l'equilibrio generale dettato dalle prese di sottomissione si era improvvisamente fatto da parte in favore di una lunga serie di rimpalli tra le corde ed i sostegni del ring, un flipper che alla fine aveva premiato il sunset flip dal paletto della Yamazaki.

In generale il torneo gli avrebbe riservato pochi punti, ma al tempo stesso sarebbe stata una vetrina in grado di testimoniare la loro crescita professionale, un percorso premiato a modo suo dal fatto che alla Tateno sarebbe stato riservato uno degli ultimi incontri decisivi del girone contro la tifatissima Lioness Asuka, uno in grado di procurare diversi grattacapi a quest'ultima, diversamente dagli altri frangenti in cui la giovane si era rivelata una sorta di vittima sacrificale.

Noriyo Tateno si lancia in un tope suicida contro Ituski Yamazaki. 7 Aprile 1985 (AJW TV)

Più contenuto invece si era rivelato lo scontro tra la stessa Asuka e Chigusa, una vera e propria amichevole in cui le partecipanti avevano dato l'impressione di volersi studiare, ma di non voler affondare troppo i colpi, cercando piuttosto dei modi per ottenere lo schienamento in maniera veloce, anche per non pregiudicarsi il favore di un pubblico che però stava già iniziando a manifestare le proprie preferenze per la più giovane ragazza dal body rosso.

Chi invece non si poneva affatto il problema erano infine le Gomei, presenti in formato trio o a voler essere più precisi in quartetto, dato che oltre alla presenza della Nakano, di Crane Yu e della capo banda Matsumoto, bisognava considerare anche l'arbitro Shiro Abe, autentico alleato del gruppo per via dei suoi favoritismi nei loro confronti, per quanto la cosa non lo risparmiasse sempre dalla furia devastatrice della Dump.

Una furia che aveva impedito la naturale conclusione di molti dei suoi incontri e che non aveva risparmiato nessuno nel senso letterale: tutte le sue avversarie in un modo o nell'altro avevano riportato ferite a causa dei suoi colpi sleali con sedie, mazze da kendo, persino con il microfono di scena, spesso usato per aggiungere l'insulto al danno.

Nessuna si poteva dire al sicuro, nemmeno le proprie alleate e se a Keiko tutto sommato era andata bene riportando solo "qualche" colpo basso, lo stesso non é accaduto alla malcapitata Yu, vittima di un vero e proprio processo sommario, un pestaggio in piena regola in grado di indispettire a tal punto la sua leader, da farle decidere di cacciarla dal gruppo dopo averla buttata fuori dal ring lasciandola sanguinare copiosamente, il tutto con l'aiuto di una Nakano che da lì a poco sarebbe divenuta la seconda in carica.

L'ex Masked sarebbe rimasta ancora legata al gruppo, diventando una pedina fondamentale nello scacchiere del primo kamikiri disputato tra la Matsumoto e la Nagayo, ma quel pestaggio avrebbe irrimediabilmente compromesso la sua figura.

Dump Matsumoto morde la ferita alla fronte inferta a Crane Yu. 26 Aprile 1985 (AJW TV)

Il tabellone però riservava lei anche un altro scontro particolarmente sentito e cioè quello contro l'antica maestra Devil Masami, il modello sul quale aveva plasmato questa personalità violenta a cui aveva dato un tocco di modernità attraverso il look e l'esasperazione di quel tipo di atteggiamento, la vera causa che aveva causato l'esilio di quella che era la boss del gruppo prima del cambio di nome.

Una rivalità che aveva già raggiunto notevoli picchi di tensione nei mesi precedenti, quando un normale match di coppia che includeva anche la Yamazaki da una parte e la Yu dall'altra si era trasformato una sfida ad handicap dopo che le antagoniste avevano impossibilitato Itsuki a proseguire l'incontro dopo un violentissimo pestaggio. Un'azione che aveva fatto letteralmente esplodere la Masami, tanto da portarla a mettere fuori combattimento da sola le tirapiedi della sua arcinemica, venendo fermata solo dall'intervento del resto dello spogliatoio, giunto per placare la rissa.

A distanza di 3 mesi gli animi non si erano affatto placati, sicché la competizione al momento del dunque era finita in secondo piano, lasciando spazio all'ennesima rissa che aveva obbligato i giudici di gara a sospendere tutto dopo appena 5 minuti, tempo che era bastato ad ambo le parti per estrarre fuori diverse armi e colpirsi ripetutamente a vicenda.

Dump Matsumoto e Devil Masami si contendono una mazza da Kendo. 12 Giugno 1985 (AJW TV)

Un risultato che sarebbe costato caro alla Devil nel computo finale della classifica, escludendola di fatto dalla corsa alla finale, ma che non avrebbe affatto aiutato una Dump che avrebbe avuto bisogno di uno spareggio finale per arrivare all'atto conclusivo, una sfida dove era attesa dalla prossima nemica mortale, Chigusa Nagayo.

Testa a testa finale

Chigusa infatti era riuscita ad ottenere il suo stesso numero di punti e ci era riuscita lavorando a fari spenti, riportando alcune sconfitte con le veterane consolidate quali la stessa Masami, ma anche una serie di punti contro le più giovani, cementando il sostegno del pubblico lungo tutta questa rincorsa che idealmente avrebbe potuto portarla ad affrontare - stavolta seriamente - la propria compare.

La battaglia tra la ragazza acqua e sapone e la teppista che in Febbraio aveva strappato a lei ed alla sua amica le cinture di coppia, sarebbe stata molto simile alla maggioranza dei loro scontri successivi: un lungo monologo da parte dell'antagonista, ancora più feroce nella sua offensiva, tanto da utilizzare anche una catena con la quale si é portata in giro la Nagayo dentro e fuori dal quadrato. Ironia della sorte però, il danno più vistoso della sfida lo avrebbe riportato lei: un taglio fortuito alla fronte causato da uno dei piccoli accenni di reazione nemica, segno che l'avversaria non si fosse limitata a subire passivamente, come da suo tratto distintivo.

Una ventina di minuti non erano bastati a stabilire una vincitrice e ancora una volta  il caos aveva preso il sopravvento, lasciando la Gal con i nervi a fior di pelle a causa del pestaggio subito, al punto tale da cedere il suo posto in finale alla stessa per concedere alla sua sodale l'opportunità di sconfiggerla sonoramente nel proseguo della serata.

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(Dal minuto 35 circa al minuto 55) Dump Matsumoto vs Chigusa Nagayo, poi Lioness Asuka vs Dump Matsumoto. 25 Giugno 1985 (AJW TV)

L'orgoglio l'avrebbe portata in seguito anche a mettere in palio i propri capelli: entrambe troveranno adeguato risarcimento in futuro, ma in quel frangente i riflettori spettavano alla Lioness, pronta a compiere il suo stesso percorso, seppure a modo suo.

Forte della sostituzione dell'arbitro (Jimmy Kayama al posto di Abe), Asuka aveva potuto godere di una maggiore imparzialità per buona parte della sfida, riuscendo a far valere le sue abilità marziali e senza cadere nelle provocazioni della controparte, privandola quindi del suo secondo punto di forza. Tutto questo non aveva fatto altro che aumentare la frustrazione della Matsumoto, portandola inevitabilmente a cercare di buttare fuori dal ring l'altra finalista per cercare l'aiuto delle compagne per infliggerle ulteriori danni, ma nemmeno questa soluzione si era rivelata efficace, finendo per beccarsi pure una scenografica Giant swing in gradi di farla roteare in aria malgrado il dislivello di statura e massa corporea.

Una beffa concretizzatasi in tutto e per tutto negli ultimi momenti della gara, quando pareva finalmente essere sul punto di imporre la propria forza, lo stesso istante in cui tutto le é scivolato di mano, o meglio di schiena, la stessa schiantata al suolo da un German suplex tanto veloce quanto resistente al fatidico conteggio di 3, facendo saltare dalla sedia le tante spettatrici in visibilio nel vederla abbracciarsi con Chigusa al termine della serata.

A questa sarebbero seguite altre notti di questo tipo ed altrettante in cui a trionfare sarebbero state le antagoniste, così come il Japan Grand Prix per un ventennio avrebbe continuato ad alimentare le storie delle loro eredi. Il bello doveva ancora venire, come in tutte le maratone.