Calle joshi

Storia | By Poppo • 20-02-2022

Il ritiro di Akira Hokuto é stato simbolo della fine di un'epoca

Uno dei topos classici del wrestling consiste nel momento in cui un lottatore o una lottatrice si deve ritirare: di solito si organizzano cerimonie, commemorazioni o ipotetici passaggi del testimone in pompa magna, oppure c'é chi non riesce ad ottenere un'ultima passerella, magari per via della sfortuna causata da un grave infortunio o nel caso più felice per l'aver trovato successo in campi meno pericolosi o più remunerativi.

Quando si celebra questa sorta di rito però non é detto che sia una cosa definitiva e la storia della disciplina é piena di ripensamenti e di clamorosi ritorni in scena - quasi al limite del macchiettismo se si parla di certi nomi - a maggior ragione nel caso del wrestling femminile giapponese, dove una volta veniva imposto a causa delle politiche adottate dalla federazione che allora aveva l'egemonia del settore (la All Japan Women's Pro-Wrestling) per poi diventare un retaggio del passato con la crescita di altre realtà tra cui la GAEA, fondata dalla rientrante Chigusa Nagayo e divenuta un poco tempo la casa in cui tanti nomi celebri hanno trovato il loro buen retiro e dove alcune di esse hanno potuto congedarsi definitivamente dal proprio pubblico, su tutte colei che ancora oggi é il simbolo dell'epoca d'oro del movimento joshi, Akira Hokuto.

Nuova linfa

Raggiunto il culmine della sua popolarità tra il 1994 ed il 1995, la domanda che spesso balenava nella mente degli addetti ai lavori e degli appassionati era una sola: cosa farà Akira Hokuto? La volontaria rinuncia alla cintura massima dello zenjo che di fatto aveva interrotto un anno di preparazione alla sua incoronazione nascondeva tante incognite, tutte dall'apparenza radiosa: proposte di lavoro provenienti dagli Stati Uniti (sponda WCW), o addirittura da altri ambiti come quello cinematografico o da quello amoroso, visto che il Messico, la terra che aveva ispirato il suo successo e quello delle sue Cachorras Orientales, le aveva portato in dote anche una relazione amorosa con il lottatore Talisman Jr. al secolo Antonio Gòmez Medina, meglio conosciuto in seguito come Máscara Mágica, con il quale era convolata a nozze nel 1993.

Una reazione piuttosto comune nei confronti di una vera e propria star del business, uno stato raggiunto grazie alla sua attitudine da cattiva ragazza seguendo i nuovi modelli apprezzati dalle giovani teenager giapponesi, seguendo il solco di colei che aveva guidato la sua prima spedizione messicana, Bull Nakano. La realtà però non era stata così benevola con lei, in primo luogo dal punto di vista fisico: nonostante fosse stata in grado di tradurli all'interno di storie diventate dei veri e propri classici del genere come le sue lunghe rivalità con Shinobu Kandori o contro Aja Kong, il peso di tanti anni di carriera cominciava a gravare come una spada di Damocle sulla sua tenuta ad alti livelli, tanto da richiedere diverse iniezioni di antidolorifici prima e dopo gli incontri, come testimoniato dal documentario distribuito successivamente alla sua partecipazione alla famosissimo evento congiunto tra WCW e New Japan organizzato da Antonio InokiCollision in Korea.

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Anche la vita coniugale non si era rivelata esattamente un favola a lieto fine, visto che dopo appena un anno la coppia si era separata ufficialmente e con tanto di veleno in coda, dato che ci furono diverse voci di corridoio che suggerirono che alla base di ciò vi fossero probabili violenze domestiche commesse dallo stesso Medina. Una brutta esperienza compensata in seguito dall'incontro con la sua attuale anima gemella, Kensuke Sasaki, lottatore che ha fatto parte della formazione nipponica dei Road Warriors grazie alla quale ha ottenuto grande visibilità e successo, tanto da diventare ambasciatore nel 2007.

Malgrado la truce maschera da Power Warrior indossata sul ring, Sasaki era follemente innamorato di Hisako (il suo vero nome) fin da quel fatidico spettacolo in Nord Corea in cui era anch'esso presente, tanto che ormai é risaputo da molti il fatto che le avesse chiesto di sposarlo durante il loro primo appuntamento.

La risposta non si farà attendere e così nel fatidico 1995 sarebbe nata questa nuova power couple del puroresu che per lunghi tratti ha collaborato dietro alle scene del business dopo la fine della carriera della Dangerous queen, ma che anche in scena non aveva rinunciato ad esibirsi: la Hokuto infatti appariva spesso per accompagnare il marito sul ring in New Japan, inoltre c'era stato un piccolo scambio di mosse a distanza: lui infatti aveva iniziato ad  la finisher della compagna - la Dangerous Queen Bomb - mentre lei aveva preso in prestito la Strangehold gamma, una delle sue mosse di sottomissione. Scambi di carinerie a distanza insomma.

Akira Hokuto al fianco del futuro marito Kensuke Sasaki nelle vesti di Power Warrior (photo credits to New Japan Pro-Wrestling)

Risolti i problemi sentimentali, rimanevano pur sempre quelli legati alla tenuta fisica, ma con la decisione della AJW di iniziare a puntare seriamente su Manami Toyota e la scelta parallela di spostarla nella categoria di coppia con la fidata Mima Shimoda, in qualche modo si andavano riducendo i carichi di lavoro. seppure in parte gravati da alcuni viaggi oltreoceano e grazie alla nuova svolta della sua carriera avvenuta alla fine del 1996, ossia l'approdo in GAEA, un preludio al prossimo arrivo in pianta stabile di altre lottatrici come le sue stesse ex alleate Shimoda e Mita e della sua ex rivale Aja Kong, assieme alle quali sotto alla sua guida - e a quella di Lioness Asuka - si sarebbe formata il gruppo chiamato Super Star.

Pur trattandosi di un periodo in cui le promotion collaboravano tra di loro - come dimostrato dal fatto che la GAEA nei primi spettacoli ospitasse diverse lottatrici di punta della JWP - questa sua scelta inciderà parecchio sul calo di vendite al botteghino da parte della sua vecchia compagnia e contemporaneamente darà nuovo vigore alla creatura di Chigusa Nagayo, già forte di un contratto televisivo e della notorietà della fondatrice che fu prima stella delle Crush Gals, la quale intendeva sfruttare al massimo i nomi più famosi dell'ambiente - in particolare la Hokuto per via dei suoi rapporti con la WCW, decisivi per la futura collaborazione tra le 2 realtà - per riempire le arene, ma anche per farli lavorare con le sue giovanissime reclute per accelerarne il processo di maturazione.

Per un anno le giovani Uematsu, Hikari, Kato e Satomura hanno ricevuto le poco affettuose attenzioni del nuovo grande nome venendo sempre sconfitte, dopodiché per la prima volta dopo 14 anni di carriera era arrivato finalmente il momento di prendersi una pausa dal mondo dei combattimenti per dare alla luce il suo piccolo Kennosuke, il suo primogenito nato il 6 Novembre del 1998. Ma se la GAEA tutto sommato stava godendo di una buona partecipazione di pubblico anche senza di lei, la neo genitrice non intendeva ancora appendere gli stivaletti al chiodo, così dopo un periodo di riabilitazione sfruttato per recuperare i diversi acciacchi e stare accanto alla famiglia, a un anno dal parto era di nuovo sul ring per mettere a dura prova la prima generazione di allieve della compagnia, per poi accogliere al varco le Crush Gals, tornate a lottare assieme mettendo da parte le ostilità raccontate negli ultimi anni, un evento capace di attirare quasi 10.000 persone, rievocando i fasti della AJW.

A raccogliere invece i frutti del suo prestigio invece sarà Meiko Satomura, la prima e più giovane delle atlete approdate alla corte della Nagayo e diventata nel bene e nel male il simbolo di questa nuova scuola di wrestling estremamente dura nei metodi di allenamento ma altrettanto efficace nella resa finale. Prima di arrivare alla sua prima conquista della cintura All Asia Athlete Women's detenuta dalla Kong nel 2001, la Satomura si era imposta di battere i nomi di punta della promotion, inclusa la stessa Hokuto, messa faticosamente al tappeto dopo un lungo lavoro di sottomissione e calci violentissimi che alla fine della serata le avevano impedito di rialzarsi prima del conteggio di 10 operato dall'arbitro.

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Akira Hokuto vs Meiko Satomura - 29 Aprile 2001, GAEA Limit Break 2001 (quinta serata, City Gymnasium Kawasaki)

Garantito l'ultimo tributo da offrire a questo mondo che tanto le aveva dato ed altrettanto le aveva tolto, il tempo del vero crepuscolo si stava avvicinando, specie dopo aver subito un altro infortunio a pochi giorni da quell'incontro disputato in Aprile che l'avrebbe tenuta fuori dai giochi per diversi mesi: il suo corpo stava dando segni importanti di cedimento e malgrado la resistenza fuori dal comune che in passato le aveva consentito di finire un match dopo essersi rotta il collo, ormai era evidente che la sua carriera a tempo pieno avesse i giorni contati e quindi non rimaneva altro da fare che organizzare un commiato degno del suo nome.

Fino all'ultima goccia di sudore

L'ultimo atto si sarebbe svolto sempre in Aprile e ancora una volta avrebbe visto come protagonista la Satomura, divenuta finalmente regina della compagnia e alla quale mancava solo un riconoscimento da ottenere, quello della sua maestra Chigusa Nagayo, l'unica che non era stata ancora in grado di sconfiggere, di conseguenza per l'ultimo atto l'avrebbe affrontata facendo coppia con la festeggiata, mentre la presidentessa sarebbe stata affiancata dall'altro astro nascente del gruppo, nonché futura partner di Meiko, Ayako Hamada. Ancora una volta il nuovo ed il vecchio si sarebbero affrontati seguendo la regola aurea della GAEA.

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Akira Hokuto & Meiko Satomura vs Ayako Hamada & Chigusa Nagayo - 7 Aprile 2002, GAEA Limit Break 2002 (prima serata, Yokohama Bunka Gymnasium)

Entrambe giunte al limite della condizione, Akira e Chigusa puntavano tutto sul loro carisma e sulla loro presenza scenica, non a caso se la Hokuto si era presentata sul quadrato con il suo consueto costume da Oni (demone tipico della tradizione giapponese), Chigusa per tutta risposta si era vestita da samurai munita di katana, scatenando in pochi secondi la consueta rissa fuori dal ring per dare inizio alle ostilità. I tecnicismi ed il grosso del lavoro invece spettava alle 2 giovani reclute, il cui compito consisteva nel fare attendere il pubblico nella giusta misura per farlo esplodere al momento degli interventi delle rispettive senpai e dal loro secondo contatto é nata l'involontaria storia aggiuntiva della sfida: Chigusa era andata a segno con una violenta Running Three su Akira, tanto da lasciarla a terra dolorante per un certo periodo di tempo, poiché il colpo le aveva realmente incrinato una costola, costringendola a finire l'ultimo atto con questo serio infortunio.

Poteva essere l'occasione di risparmiarsi per i minuti finali, invece la Hokuto dopo essersi faticosamente rialzata ha continuato a subire una notevole quantità di botte dalle avversarie, affidandosi prevalentemente alla Satomura per evitare lo schienamento decisivo per mano di una determinatissima Nagayo, mentre ad Ayako era stato affidato il compito di aiutarla e di subire le controffensive di Akira, almeno fino a quando non é rimasta sola con lei nelle fasi finali della sfida, quando ha avuto "l'onore" di subire l'ultima Northern Lights Bomb in grado di chiudere i giochi. Anche lei un giorno avrebbe avuto i suoi momenti di gloria contro le leggende, ma in un'era ben differente visto che la Hokuto sarà la prima dei grandi nomi di quel gruppo a ritirarsi e il suo seguito avrebbe poi portato alla fine delle attività nel 2005: la perdita di questo grande nome - e successivamente quello della Nagayo - di riflesso porterà ad una continua perdita di seguito nei confronti di tutto il movimento.

Ma quella sera era ancora presto per pensarci, intanto si rendeva tributo e si cercava di trasmettere il più possibile l'importanza dell'evento con una lunghissima cerimonia in cui tutti i nomi che avevano partecipato alla serata hanno portato dei fiori alla festeggiata, grandi e piccoli che fossero: Mayumi Ozaki e KAORU Maeda (assieme al bizzarro Police manDynamite kansai, Mima ed Etsuko, Shinobu Kandori, ma anche le giovani Sakura Hirota e le stesse partecipanti all'incontro, buona parte delle quali ha ricevuto in cambio un sonoro schiaffone: un modo tipico di trasmettere la propria passione, ma allo stesso tempo l'atteggiamento strafottente e bizzoso che ha reso grande questo personaggio fino al suo ultimo atto, a prescidere dagli omaggi e dalla quantità enorme di lustrini e nastri sparati sul ring per sommergerla. A rompere questa durezza però ci hanno pensato gli altri amori della sua vita, Kensuke e Kennosuke, presenti all'ingresso e pronti ad attenderla dopo lo scoccare dei 10 rintocchi di campana per accompagnarla negli spogliatoi e creare l'ultima commovente immagine formata dal saluto finale di questo trio familiare che sarebbe diventato un quartetto con la nascita del secondogenito Seinosuke nel corso dell'anno successivo.

Dopo questo fastoso ritiro, Akira soffrirà altri problemi di salute non legati al wrestling ed al tempo stesso metterà nuovamente piede su un ring per delle fugacissime apparizioni, un po' come se ad un certo punto la sua maschera fosse diventata quasi parte integrante della sua vita, come se non volesse mollare la presa rifiutando il congedo messo in scena durante quella sera, desideroso di prendere a schiaffi qualche altra joshina, forse in cerca di un'erede in grado almeno di avvicinarsi a lei quanto a fama ed importanza.