Calle joshi

Sendai Girls'
Storia | By Poppo • 04-05-2022
Image Credits: Sendai Girls'

Dantai Taikou Flash Tournament, ovvero l'evento che nel 2011 ha radunato dopo tanto tempo la maggior parte delle promotion dell'epoca

Il mese scorso é caduto un evento molto speciale nell'ambito del wrestling giapponese, ossia il sessantesimo anniversario dalla costruzione della Korakuen Hall, la storica sede di tanti eventi legati alla disciplina e ancora oggi punto vero riferimento per la maggior parte della quasi totalità delle compagnie joshi, poiché gli spettacoli presentati in questa sede sono quelli in grado di raggiungere il massimo numero di presenze.

Per l'occasione sono stati allestiti 2 show celebrativi, il primo dedicato ai lottatori, il secondo alle lottatrici, in ambi i casi provenienti dalle principali sigle esistenti. Nel caso delle wrestler in gonnella questa iniziativa si é rivelata particolarmente proficua sotto il profilo delle relazioni politiche, tant'è che rispetto ad analoghe iniziative simili quali la Assemble, i soggetti partecipanti stavolta non solo non hanno proposto degli incontri "a scomparti chiusi", ma hanno pure approfittato di essi per costruire delle storie più durature, come nel caso della Diana e di cui si parlerà su queste colonne nelle prossime settimane.

Difficile dire se tutto questo si rivelerà un nuovo punto di partenza per la creazione di attività condivise o se invece si rivelerà una strategia di reclutamento da parte dell'attore dominante di questo periodo storico (la Stardom e in generale il suo gruppo proprietario, Bushiroad), sta di fatto che storicamente il movimento femminile ha vissuto alcuni dei suoi momenti più importanti grazie alle collaborazioni (anche a costo di superare le proprie frizioni interne), rapporti dissolti con il passare del tempo a causa dell'indebolimento dei gruppi dominanti, ma anche a causa di molte piccole rivalità interne che ancora oggi persistono. Eppure anche in quella che spesso viene considerata l'era più buia, l'unione come si suol dire ha fatto la forza, realizzando avvenimenti di interesse e anche per cause più che nobili, come nel caso dell'edizione 2011 del Dantai Taikou Flash Tournament.

Frammenti

Il 3 Marzo 2011 il Giappone ha tremato a causa di un terremoto avvenuto nella regione di Miyagi: qualcosa di apparentemente comune per un paese che annovera tra i suoi miti fondatori quello di essere situato sopra un'enorme carpa che spesso si muove causando questi movimenti tellurici; eppure la scossa in quel caso si era rivelata più forte di altre, molto più forte, così come altrettanto forte si era rivelato il conseguente tsunami, in grado di travolgere, vite umane, campagne, città e come tristemente noto anche l'impianto nucleare di Fukushima, causando danni incalcolabili.

Mai la furia degli elementi aveva colpito così duramente il paese e le cicatrici sulla popolazione sarebbero rimaste per molti anni, provocando diversi fenomeni di panico tra i sopravvissuti, alcuni addirittura di stampo soprannaturale, come le denunce da parte di molte persone di essere state "possedute" dalle anime dei defunti, oltre delle quali in grado di descrivere perfettamente le cause del decesso di queste anime sventurate: chi é annegato  tornando a casa dal lavoro, chi invece si é identificato come un animale domestico, chi invece ha assunto le sembianze di uno dei poveri bambini morti sotto alle macerie della propria scuola.

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Riprese effettuate dalla National Geographic relative al terremoto del 3 Marzo 2011 nella regione di Miyagi

Chi legge o ascolta questi racconti, può crederci o reputarlo come un semplice frutto del retaggio della cultura animista, sta di fatto che queste rievocazioni riecheggiano sinistramente sullo sfondo di un cataclisma a tutti gli effetti sulle vite di tantissime persone, incluse le molte lottatrici che ne hanno dato testimonianza diretta, come quella riportata da Tsukasa Fujimoto alla rivista Sport Graphic  Number, dove la nativa di nativa Rifu-cho, paese molto vicino all'epicentro, ha raccontato l'angoscia vissuta in quei giorni per i propri genitori, residenti della zona e rimasti isolati per più di qualche giorno e come se non bastasse il dolore per la perdita di una sua cara amica morta in una delle zone di raduno stabilite dalle autorità. Un'altra vittima é stata ASUKA, costretta a trasferirsi a causa dei danni alle infrastrutture e al contemporaneo divorzio dei propri genitori, dovendo così abbandonare il nido materno di Kasennuma.

A livello di promotion, la realtà più colpita sono state le Sendai Girl's, il gruppo fondato sull'omonima città del capoluogo 5 anni prima, da sempre molto inserita all'interno del contesto locale grazie alle varie partnership con le aziende del territorio che hanno fatto da sponsor nel corso degli anni ed al ruolo acquisito di palestra pubblica di riferimento. Seguendo l'esempio della fondatrice Meiko Satomura, le iscritte hanno svolto diverse attività di supporto nei confronti della popolazione colpita, dopodiché una volta passato il culmine dell'emergenza, la stessa compagnia ha organizzato nell'Ottobre dello stesso anno un evento benefico di raccolta fondi in una zona più sicura ed abitata, ovvero la Korakuen Hall.

Forte del prestigio acquisito ai tempi della Gaea e dei buoni rapporti intessuti con la maggior parte delle altre promoter, la Satomura aveva messo in piedi una vera e propria macchina della solidarietà, riuscendo a coinvolgere le 7 sigle principali del panorama joshi esistenti in quel periodo, così oltre alla storica JWP - rimasta come ultimo baluardo degli anni novanta - avevano risposto presente i nuovi piccoli progetti nati con il sorgere del nuovo millennio: la WAVE fondata nel 2007 dalle reduci da altri progetti GAMI e Yumi Ohka, la Diana, nuova palestra per giovani allieve dell'altrettanto reduce Kyoko Inoue ed avviata appena un mese dopo la tragedia, poco dopo l'avvio delle attività da parte della REINA - nata con l'intento di ricreare in chiave femminile una grande sigla messicana del passato, la Universal Wrestling Association - e della Stardom targata Nanae Takahashi e Rossy Ogawa, allora un gruppo di giovani speranze raggruppate intorno alla propria maestra, proprio come  la Ice Ribbon di Emi Sakura, anche se questa poteva vantare già una cinquina di anni di attività.

Tante sigle accomunate, chi più chi meno, dalla fama acquisita da dalle proprie ideatrici nel decennio precedente, tutte alla ricerca della gloria perduta e anche per questo poco timorose nel mettersi in gioco condividendo spazi e risorse, tanto da indire per la serata un vero e proprio torneo per decretare la migliore promotion in circolazione.

Tessere

La rassegna si sarebbe svolta in una sola serata e sarebbe stata organizzata con un tabellone ad eliminazione diretta, all'interno del quale le rappresentanti delle compagnie in gara si sarebbero misurate in gare a squadre progressivamente ridotte, a 5 partecipanti nel primo turno, in formato trios per le semifinali per arrivare all'atto decisivo con uno scontro di coppia. Per arrivare ad un numero pari di iscritte, l'ultimo team in competizione ha aggregato le principali freelancer sulla piazza, un vero e proprio dream team in grado di spaziare dal glorioso passato di Jaguar Yokota e Manami Toyota alla storicità bizzarra di Sakura Hirota fino alla solidissima contemporaneità di Mio ShiraiNancy Mari.

Un palmarès difficile da eguagliare in maniera puramente numerica, dalla pur longeva JWP, una cosa però dettata dalla volontà di puntare su ragazze giovani ma estremamente dotate dal punto di visto tecnico come Hanako Nakamori e Leon, affiancate dall'esperienza di un'istituzione quale Command Bolshoi e delle sue allieve di lungo corso Kayoko HaruyamaTsubasa Kuragaki. Una formula simile riscontrabile all'interno delle altre compagini, specie quelle della Stardom e della Diana, dove Kyoko e Nanae avevano scelto di affidarsi alle compagne di tante battaglie quali Natsuki Taiyo e Kaoru Ito per formare le proprie adepte. Sull'altro fronte, la scuola della Takahashi puntava sul più ristretto numero di reclute agli ordine dell'esigente vincitrice del premio di miglior lottatrice dell'anno e pur senza portarsi dietro la punta di diamante Yuzuki Aikawa, poteva già contare sulla prima generazione di cui facevano parte l'allieva prediletta, Yoshiko ed in secondo piano una impacciata Mayu Iwatani, l'amica Saki Kashimala fugace Yoko Bito.

La formazione del team Stardom durante il primo turno contro la squadra della Reina: da sinistra a destra Nanae Takahashi (a bordo ring), Yoko Bito, Natsuki Taiyo nascosta dietro a Saki Kashima, Mayu Iwatani e Yoshiko,

la Inoue dal canto suo, forte delle proprie conoscenze all'estero, era stata in grado di reclutare per il proprio dojo una serie di gaijin statunitensi frutto del vivaio dei territori di Philadelphia, la debuttante Jenny Rose ed Annie Social, una strategia che si sarebbe ampliata nel tempo includendo altre aspiranti wrestler, tra cui spicca oggi il nome dell'australiana Rhea Ripley.  Una legione straniera espressa anche dalla componente messicana messa in campo dalla REINA, compagnia che al contrario delle altre non poteva ancora vantare una vera e propria batteria di giovani aspiranti, avendo a disposizione la sola Aoi Ishibashi, peraltro rientrata dopo un brutto infortunio al collo.

Per questo motivo si era affidata al Consejo Mundial de Lucha Libre per poter ospitare alcune delle sue luchadoras, alcune affermate come La Comandante, ​​​​​La Amapola e l'inseparabile Marcela e altre più giovani come la portoricana Zeuxis, il tutto per metterle contro una serie di nomi piuttosto rodati quali Yumiko Hotta e dall'ex FMW Aki Kambayashi (meglio conosciuta come Miss Mongol), elemento prezioso per il rafforzamento dell'asse con il Messico, grazie ai suoi viaggi a Città del Messico e Puerto Rico, quest'ultima soprattutto fonte di ispirazioni per i suoi maestri principali, Atsushi OnitaVictor Quinones, autentici capiscuola del garbage wrestling.

Più equilibrata la piccola formazione della WAVE, dove assieme a GAMI e all'ex compagna di allenamenti della Satomura Toshie Uematsu, con quest'ultima che si era portata dietro le sue discepole di allora, la minuta Moeka Haruhi e la più energica Shuu Shibutani, entrambe ancora molto inesperte ma desiderose di mettersi alla prova ad alti livelli, al contrario della nutrita schiera di talenti sfornati dalle scuderie targate Sendai Girls' ed Ice Ribbon, sulle quali le proprietarie hanno investito tempo ed energie: alcune hanno formato un nucleo che ancora oggi resiste, come DASH Chisako, Tsukushi, Tsukasa Fujimoto, altre come Hikaru ShidaKagetsu e Ryo Mizunami hanno trovato strade alternative, altre hanno brillato per qualche anno per poi perdersi nelle insidie del business, specie Sendai SachikoHikari Minami.

Mosaico

Per necessità dunque, il motto della rassegna é stato "largo ai giovani" e lo dimostrano in parte gli avvenimenti della sfida più avanti con l'età, quella tra il primo gruppo della Diana e le freelance, caratterizzato si dai buffi siparietti tra la Hirota e la prosperosa Annie Social e dallo scontro nostalgico tra le rivali Toyota e Inoue, ma anche da quanto avvenuto dopo la fine delle ostilità: dopo essere uscita vincitrice dalla contesa, Kyoko Inoue é stata raggiunta fuori ring dalla più giovane delle sue allieve, la piccola Sareee, la quale, munita di microfono si é assunta l'incarico di combattere e tenere alto il nome della palestra nel corso delle semifinali, dove avrebbe ritrovato le ragazze della Stardom, uscite vittoriose dallo scontro con la REINA grazie allo spirito di squadra, lo stesso mancato alla controparte, dove la Hotta aveva riacceso le ruggini pregresse nei confronti della Comandante, una distrazione costata cara alle sue compagne.

Sareee si offre di combattere in semifinale

Per uno strano scherzo del destino, Sareee avrebbe incrociato le armi con la sua futura seconda insegnante, ossia la Takahashi: dopo l'abbandono della Stardom da parte di quest'ultima, Sareee infatti lotterà per un breve periodo per il suo progetto successivo, la SEAdLINNNG, salvo abbandonare in forte contrasto con i metodi adottati dalla nuova sensei. Il primo scontro si é rivelato un lungo pestaggio da parte della più fresca Nanae (rimasta a riposo nel primo turno), intervallato solo dall'intervento riparatore di Kyoko, l'unica in grado di tenere testa all'ultima campionessa WWWA, ma non abbastanza per salvare la propria protetta dagli assalti congiunti del trio rivale, nonostante la forte resistenza messa in campo da parte della giovane, letteralmente crollata in lacrime durante le interviste finali.  Avrà modo di rifarsi con tutti gli interessi, ma lo farà alla corte della Satomura.

Dall'altra parte del tabellone invece, JWP e Sendai Girls' avevano fatto valere il maggior rodaggio delle rispettive formazioni, entrambe riuscendo ad aggiudicarsi le rispettive sfide con la WAVE e la Ice Ribbon, seppure con grande fatica a causa della vivacità delle avversarie, specie le ragazze della Ribbon dove la Shida e la Fujimoto avevano dato filo da torcere con il loro lavoro di squadra, mentre Emi Sakura era riuscita a limitare la capitana nemica grazie alla reciproca conoscenza acquisita dai vari scontri intercorsi nell'ultimo anno, ma anche in questo caso la più piccola partecipante, Tsukushi, é dovuta soccombere alla più rodata Chisako.

Le ragazze della JWP si scagliano contro le avversarie della WAVE nel primo turno

Un canovaccio molto simile a quanto avvenuto in quella semifinale dove é stato anticipato uno scontro riproposto oltreoceano nel 2015 in occasione del King of trios, ma se negli Stati Uniti si era presentata la versione più matura della JWP, in questo caso la Bolshoi aveva lasciato il via libera alle sue luogotenenti Kayoko e Tsubasa, dando spazio anche lei alla quattordicenne Nana Kawasa, tanto grintosa quanto troppo poco esperta per non finire vittima della sorella di ring della DASH, la Sachiko.

Largo alle giovani insomma, ma solo se ben accompagnate e leggendo le partecipanti alla finale, non si può non scorgere un'ulteriore scherzo della sorte: da una parte Nanae e Yoshiko per la Stardom, dall'altra la Satomura e la sua recluta Kagetsu, da una parte coloro che hanno quasi distrutto la Stardom per via dei fatti avvenuti nel corso del famigerato Seisan match, dall'altra 2 pilastri su cui si é poggiata la stessa compagnia dopo quegli eventi infausti, la leggenda che ha legittimato i futuri volti internazionali (Io Shirai, Kairi Hojo e Mayu Iwatani) e la ragazza che dopo aver abbandonato il nido in quel di Sendai ha ricostruito la propria identità diventandone a sua volta capo allenatrice e campionessa mondiale, salvo ritirarsi un paio di anni fa dopo aver tentato l'ultima sfida alla sua ex maestra.

Un vero e proprio romanzo e come un intreccio che si rispetti, la sfida ha ripreso la trama pregressa, stravolgendone però la conclusione: infatti Kagetsu per tutto il match era stata usata come bersaglio dalla feroce Yoshiko, così determinata a lottare da mettere in scena un diverbio con la sua stessa alleata solo per poter essere lei la donna legale all'inizio della sfida, forte anche del rumoroso sostegno dei circa 2000 venuti ad assistere all'evento. Meiko e Nanae invece sono rimaste a lungo sullo sfondo per offrire assistenza alle loro assistite, ma la scena é rimasta loro dall'inizio alla fine, quando Kagetsu é riuscita ad eseguire la Death Valley Driver ai danni della gold tiger, la mossa appresa dalla sua maestra, la stessa che quest'ultima non era riuscita ad eseguire su Yoshiko in precedenza, la tecnica che ha consentito alle padrone di casa di portare a casa il trofeo, il primo passo di un lungo sodalizio che vedrà le ragazze di Sendai duettare con quelle della Stardom. 

Kagetsu mentre segue la Death Valley Driver

Quale frase che potrebbe sintetizzare gli eventi descritti e successivi? Forse il celebre verso della canzone Hey You ideata dai Pink FloydTogether we stand, divided we fall.