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Tokyo Joshi Pro Wrestling
Recensioni | By Poppo • 17-08-2022
Image Credits: Tokyo Joshi Pro Wrestling

L'edizione 2022 della Tokyo Princess Cup ha visto la prima classe scontrarsi contro quelle più recenti

14 Agosto, Korakuen Hall, finale dell'edizione 2022 della Tokyo Princess Cup: dopo aver messo in piedi una resistenza ad oltranza, Miu Watanabe si trova in ginocchio di fronte alla propria avversaria; la benzina sembra essere finita, ma nel suo sguardo si intravede ancora un barlume da cui si può intuire che in lei ci sia un residuo di energia per un ultimo assalto. 

Grazie a quella stessa scintilla é riuscita a sconfiggere alcune delle migliori lottatrici della Tokyo Joshi Pro Wrestling e a conquistarsi la possibilità di scalarne la vetta e tutto ciò che le rimane da fare é percorrere l'ultimo tratto nonché il più impervio, perché la cima é già occupata e in caso di fallimento dovrà ripartire dal versante.

Largo ai giovani

Il respiro di questa storia però ha una portata più ampia considerando gli incontri che ne hanno preceduto l'atto finale e a voler guardare più in profondità anche rispetto alla rassegna dello scorso anno, dove Maki Itoh era riuscita ad imporsi in maniera poco lineare condensando il fulcro del suo racconto all'interno dello scontro con l'ex alleata Mizuki.

Questa volta invece la narrazione é stata non solo più ricca di volti in grado di ricoprire il ruolo da protagoniste, ma é stata anche più omogenea nello svolgimento, proponendo come tema lo scontro tra il gruppo di performer che ha dato origine alla compagnia e quelle che  si sono aggregate ad essa negli ultimi anni. Da questo punto di vista ci ha pensato anche la sorte a spingere in questa direzione, poiché le ultime detentrici, entrambe poste esattamente a metà tra queste fazioni, non hanno potuto parteciparvi a pieno, una a causa degli impegni oltreoceano, l'altra a causa di un'infezione da Covid che di fatto l'ha estromessa in corso d'opera.

Un conflitto generazionale che specie nell'ultimo biennio si é visto raramente da queste parti, come se si volesse preservare in qualche modo il passaggio di consegne oppure evitare di crearne i presupposti in maniera prematura. I continui miglioramenti messi in campo da parte delle più giovani può aver ulteriormente spinto la dirigenza a dar loro fiducia, di sicuro ha contribuito ad elevare la qualità del torneo e a fornire spunti per il futuro.

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Highlights dei primi match del torneo disputati da Suzume

Di questa schiera i fari erano puntati principalmente sulla star Yuki Arai e non poteva certo essere diversamente visto che alla sua già grande popolarità si é aggiunta la recente vittoria dei titoli di coppia a cementarne lo stato di ragazza immagine. Nella passata stagione aveva preso parte alla competizione con pochi mesi alle spalle, uscendo al primo turno senza squilli per mano della sua senpai Yuki Aino e seppure appare chiaro che un solo anno di praticantato non sia sufficiente a renderla una wrestler a 360 gradi, le qualità lasciate intravedere durante le sue varie comparsate stanno gradualmente alzando l'asticella delle aspettative legate alle sue esibizioni.

In tal senso le 2 uscite di coppa hanno fornito riscontri piuttosto in linea con la sua attuale preparazione: nel primo turno ha avuto ragione di Mahiro Kiryu senza riuscire a brillare particolarmente non avendo abbastanza dimestichezza per gestire un'avversaria altrettanto  esperta e poco appariscente (per usare un eufemismo), mentre nel secondo ha trovato una rivale ed una situazione più nelle sue corde affrontando Hikari Noa, molto più abile nel dettare i tempi della gara e a prenderne in mano le redini lasciando al membro delle SKE48 il ruolo più congeniale di inseguitrice, arrivando ad un passo dal turno successivo, salvo venire beffata dalla maggiore accortezza della sfidante.

Un risultato che a sua volta pareva presagire per quest'ultima un proseguo di torneo in grande stile in grado da dare di dare seguito all'entusiasmo che ha saputo crearsi grazie al suo personaggio da aspirante deathmatcher  e alle recenti interazioni con un pezzo grosso delle scene quale Hikaru Shida, invece al turno successivo é arrivata una netta bocciatura da parte dell'altra finalista, Yuka Sakazaki.

Questo risultato, sommato agli altri match dei quarti di finale hanno sancito il decollo del già citato scontro di classi, dividendo il tabellone in maniera speculare inserendovi da una parte la rabbit e l'altro asso Miyu Yamashita e dall'altro la sorpresa del torneo Suzume e la già citata Watanabe, entrambe autrici di eliminazioni di un certo peso avendo fatto fuori altrettante componenti del nucleo originario della TJPW, ovvero Rika Tatsumi e addirittura l'attuale campionessa Shoko Nakajima.

Una doppietta avvenuta partendo da una premessa simile, ossia la condizione di svantaggio iniziale, ma sviluppata in maniera diversa: se nel caso di Suzume si é trattato di una vittoria di rapina dopo aver subito per la quasi totalità dell'incontro la tattica di danneggiamento delle gambe tipico della dragonessa, dall'altra parte Miu ha sfidato a viso aperto la big kaijou cercando di affondare con le sue manovre basate sul sollevamento e pur vedendosele spesso respingere, ha insistito fino a quando ha potuto approfittare dell'unico fatale errore della campionessa,, rigirando a suo favore una delle sue mosse aeree (la Hurricanrana) per poter connettere con la sua Tear drop.

Miu Watanabe mentre esegue la Tear drop su Shoko Nakajima. 31 Luglio 2022, Tokyo Princess Cup 2022 (quinta serata, Otemachi Mitsui Hall). Photo credits: Tokyo Joshi Pro Wrestling

Grinta e sofferenza, per di più contro colei che lo scorso anno l'aveva eliminata in semifinale: il preludio alla volata successiva.

Largo all'avanguardia

Sul fronte opposto, le madrine fondatrici pur avendo già vinto svariate le cinture principali ed avendo avuto modo in più occasioni di uscire dai confini nazionali per mostrare al mondo il proprio talento, paradossalmente in 8 anni hanno conquistato tutto meno che la Tokyo Princess Cup, quasi costruendoci attorno una sorta di piccola maledizione.

Yuka é quella che più si é avvicinata alla vittoria finale, arrivando 2 volte in semifinale ed altrettante in finale rimediando sconfitte piuttosto brucianti nei modi: nella prima edizione era stata battuta sul suo stesso campo (l'agilità), nel 2017 invece pur avendo provato ad adeguarsi allo stile marziale di Reika Saiki, aveva finito per abdicare alla sua maggiore forza fisica, subendo lo stesso destino pochi mesi dopo venendo scalzata dai vertici della promotion.

A 5 anni di distanza da quella umiliazione, Yuka ha fatto non solo in tempo ad aggiornare il suo bagaglio di trucchi, ma anche a sviluppare maggiormente la forza muscolare delle proprie braccia e proprio questa caratteristica si é rivelata la base del suo successo nel corso del torneo: messi da parte i voli dalle corde e le acrobazie più elaborate, la Sakazaki ha puntato esclusivamente sull'imporre la propria forza sulle avversarie, facendo anche leva sulla propria resistenza dato che nella quasi totalità degli incontri non é mai parsa in grave difficoltà sul piano fisico.

Suzume dopo aver tentato un Running dropkick viene presa al volo e schiantata a terra da Yuka Sakazaki. 13 Agosto 2022, Tokyo Princess Cup 2022 (sesta serata, Korakuen Hall). Photo credits: Tokyo Joshi Pro Wrestling

Suzume, sua penultima avversaria ha cercato di fronteggiare questo strapotere cercando di volgerlo a proprio favore cercando di rovesciare le powermoves di Yuka per tentare di ottenere il conto di 3 sfruttando lo stordimento causato dalle sue mosse repentine, strategia che ha dato i suoi frutti nella parte finale della sfida, quando per la prima volta é parso che l'ex pluricampionessa potesse capitolare, ma é stato solo un fuoco di paglia spento sul nascere.

Per la giovane di Ibaraki si tratta comunque di un riconoscimento piuttosto importante, forse superiore rispetto al suo valore complessivo (specie se paragonato ad altri corrispettivi presenti nello spogliatoio), tuttavia specie nelle uscite esterne la ragazza ha mostrato lampi di personalità in grado di convincere dirigenza e critica a darle credito, ritagliandosi un posto al pari delle altre stelle del futuro già citate.

Dal canto suo Miyu Yamashita non si é mai nemmeno avvicinata a vincere la rassegna: pur essendo arrivata in semifinale in un paio di occasioni, hanno fatto più rumore le sue eliminazioni precoci, non a caso i primi 3 turni le hanno riservato avversarie già affrontate in passato e piuttosto morbide sulla carta ma che a loro modo hanno fatto soffrire l'ace proprio a causa di questa specie di barriera psicologica.

Prima Misao con le sue tattiche scorrette, poi ci ha pensato la flemmatica Raku ha tentato di ingannarla fingendosi bella addormentata e infine Nao Kakuta ha tentato il tutto per tutto colpendola prima del suono della campanella per tentare di ottenere un piccolo margine di vantaggio.

In tutti i casi la vittoria é arrivata di prepotenza dopo aver sfiancato le proprie avversarie, ma mai in maniera netta come da pronostico, come se il suo palmarès non valesse nulla in questo contesto o almeno così é parso fino alla fatidica semifinale contro Miu: di fronte alla più giovane rivale si é rivista la princess champ più longeva di sempre, la feroce karateka in grado di abbattere chiunque le si parasse di fronte con la forza dei suoi calci.

Da parte sua la più giovane lottatrice del roster Tokyo Joshi non ha affatto modificato il proprio modo di affrontare le sfide, cercando a sua volta di buttare a terra la nemica a suon di spallate e quando possibile lanciarla in aria per farla impattare con violenza a terra, cosa riuscitale parzialmente nelle fasi centrali del match e non senza prestare il fianco a diversi contrattacchi, sempre più forti e sempre più violenti.

E a forza di incassare, alla fine si é trovata al cospetto della Yamashita, in ginocchio, aggrappata alle corde e con la benzina che pareva ormai terminata.

Miyu Yamashita sembra pronta per chiudere i conti con Miu Watanabe. 13 Agosto 2022, Tokyo Princess Cup 2022 (sesta serata, Korakuen Hall). Photo credits: Tokyo Joshi Pro Wrestling

Di qui non si passa

E invece la Up Up girl serbava ancora in sé quel barlume necessario per rialzarsi, andare a muso duro di fronte all'avversaria, incassarne gli ultimi colpi e riuscire di forza a scagliarla su e giù con l'ennesima Tear drop, stavolta in versione più veloce, come se fosse una mossa di rapina come le celebri Diamond cutter o la RKO, manovre fulminee che non danno a chi le subisce il tempo necessario per reagire, non risparmiando nemmeno Miyu, ancora una volta vittima della propria maledizione.

In finale, a sole 24 ore di distanza, la musica non é cambiata poi molto, seguendo uno spartito piuttosto simile: la veterana Yuka ha preso velocemente il controllo della sfida e la novizia ha cercato il più possibile di andarle dietro, anche cercando di modificare il proprio repertorio per potersi trovare pronta all'imprevedibilità della concorrente, come ad esempio quando la Watanabe ha modificato la sua collaudata Giant swing sollevando la Sakazaki partendo dal capo e non dai piedi, oppure come accaduto nello spot principale della sfida, la Tear drop eseguita dal paletto dopo essere riuscita faticosamente a bloccare l'avversaria prima di una delle sue rare sortite volanti.

Mu Watanabe esegue la Tear Drop dalla terza corda su Yuka Sakazaki. 14 Agosto 2022, Tokyo Princess Cup 2022 (settima serata, Korakuen Hall). Photo credits: Tokyo Joshi Pro Wrestling

Neanche questi colpi di cilindro sono bastati a scalfire la corazza di Yuka, capace ogni volta di rialzarsi e riprendere le ostilità con una freddezza vista raramente da parte sua, da perfetta boss finale, di quelle che nei film e nei libri spesso capitolano di fronte al coraggio dell'eroina di turno.

Le cose però non sono andate come negli sceneggiati citati e l'epilogo andato in scena é stato tutto fuorché un happy ending come quello dello scorso anno: una volta rialzatasi in piedi, Miu é stata colpita con un violento pugno, venendo subito afferrata dalla Sakazaki e sollevata in aria roteando più volte tramite quella diabolica mossa chiamata Magical Merry-Go-Round che alla fine l'ha schiantata a terra senza possibilità di risollevarsi ancora una volta.

Alla veterana la gloria ed un trofeo forse superfluo a questo punto della carriera, ma estremamente funzionale alla Tokyo Joshi Pro Wrestling per poter continuare a promuovere sé stessa e le proprie stelle ed incrementare la propria popolarità in patria e all'estero.

A Miu invece toccherà ripartire dal punto più basso: forse l'anno prossimo potrebbe essere quello buono per proseguire questa sua difficile scalata, ma dovrà ben guardarsi le spalle, perché le veterane sono ancora saldamente al comando e non cederanno il terreno così facilmente.