Calle joshi

Recensioni | By Poppo • 27-03-2022

Il breve ritorno di Hikaru Shida in patria, tra rimpatriate e nuove conoscenze

La riapertura delle frontiere ha rispristinato tra le altre cose la circolazione delle lottatrici provenienti o residenti all'estero, pratica che ha permesso al movimento joshi di prendere piede all'interno dei confini nazionali, ma anche di accogliere e formare molte professioniste straniere una volta che questo si é affermato a livello globale.

Al momento l'elenco delle gaijin presenti nelle varie realtà si limita a pochi elementi che ormai hanno preso la residenza in Giappone o che vi hanno trovato lavoro prima dell'avvento della pandemia, mentre sul fronte opposto si prospetta un periodo di viaggi all'estero, a partire dal prossimo tour britannico programmato da ASUKA e forse anche grazie al recente rinforzo dei rapporti tra la All Elite Wrestling e la DDT, le quali hanno annunciato un prossimo invio di talenti nipponici sul suolo statunitense, un accordo che inevitabilmente potrebbe riflettersi sulla promotion satellite di Cyberfight, la Tokyo Joshi Pro Wrestling.

In attesa di sviluppi in merito, si é consumato invece il ritorno a casa di Hikaru Shida, una brevissima sortita di cui hanno usufruito la stessa TJPW e la compagnia che l'ha formata, la Ice Ribbon: si é trattato di 2 modi molto diversi di sfruttarne la visibilità acquisita grazie all'ultima esperienza fatta negli states e le indubbie capacità maturate in 14 anni di carriera.

Nice to meet you

La prima tappa si é consumata nella fastosa cornice di Grand Princess 22, una celebrazione dei 9 anni della Tokyo Joshi Pro, fatta di rievocazioni, ma anche di ospitate di lusso volte a far crescere i talenti di casa, del resto i nomi di punta del gruppo sono cresciuti sia grazie ai loro viaggi all'estero che alle periodiche partecipazioni di lottatori e lottatrici esterni alla compagnia come Meiko Satomura e Yuna Manase, quest'ultima divenuta poi allenatrice ed una volta terminato il contratto ha continuato e continua a presentarsi saltuariamente in TJPW per dare il suo contributo, come dimostrato dal match di Grand Princess in cui ha presentato le sue più recenti allieve.

Annunciata con un mese di anticipo, come si conviene con i nomi di grosso calibro, a Hikaru é stata assegnata una delle stelline in rampa di lancio della casa, la giovane ed energica Hikari Noa, protagonista nell'ultimo anno di una riconversione del suo personaggio verso un orientamento più violento e segnato dall'uso delle armi. L'inizio del 2022 per la componente delle Up Up girls é sembrato virare verso un momentaneo abbassamento dei riflettori dopo aver perso la cintura di campionessa international contro Maki Itoh durante il primo spettacolo dell'annata, seguito poi da un progressivo impiego all'interno di incontri privi di una rivalità di riferimento o di una storia pregressa da portare avanti, tanto da porre il problema di come inserirla all'interno di un evento così importante dove tutti gli incontri programmati hanno goduto di un abbondante periodo di preparazione.

Non é raro nel mondo del wrestling vedere situazioni di questo tipo, così come non é raro vedere soluzioni di questo tipo: se un lottatore o una lottatrice piuttosto considerata non gode di una storia abbastanza solida, spesso i promoter si giocano la carta del nome a sorpresa e di spessore per regalare un inedito e fare una sorpresa agli spettatori, possibilmente qualcuno con caratteristiche adatte a creare delle interazioni in grado di mantenere l'interesse una volta svelato l'arcano. Da questo punto di vista l'abbinamento tra Hikari e Hikaru ha puntato tutto sulla volontà di presentare la seconda come una versione più giovane della più rinomata ex campionessa della OZ Academy, una lottatrice in grado di ben figurare dal punto di vista meramente tecnico, ma capace di tirare fuori gli artigli e diventare estremamente aggressiva in caso di necessità.

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Hikaru Shida vs Aja Kong - 17 Settembre 2018, OZ Academy Flower Bloom (Yokohama Bunka Gymnasium)

Se la Shida non é da considerarsi una deathmatcher di professione, i suoi migliori incontri in carriera hanno goduto dell'utilizzo delle armi a fine narrativo e della sua capacità di mettere a segno colpi durissimi in grado di abbattere qualsiasi avversaria, anche la più ostica. Non è un caso che a commentare al tavolo il loro incontro si sia presentata una vecchia conoscenza della Shida, la mastodontica Aja Kong, nemica di tante battaglie da cui ha ricavato la più importante vittoria in carriera nel corso del suo regno da "ammazza giganti" avvenuto alla corte di Mayumi Ozaki, un risultato ottenuto facendo sanguinare la fronte della leggenda dello Zenjo degli anni novanta a suon di ginocchiate e resistendo ai colpi inflitti da quest'ultima con il suo cestino metallico e tramite il furto della "sua" mazza da kendo, insomma uno di quei match che riescono ad essere estremamente violenti senza l'ausilio di stipulazioni o effetti speciali, una rivalità così accesa da venire rievocata anche in questa occasione attraverso le schermaglie avvenute al termine delle ostilità.

In assenza di particolare competizione in casa, la Noa in più di un frangente ha cercato di inserire questa sua nuova passione all'interno delle sue prestazioni, cercando ad esempio di utilizzare le sedie per provocare o colpire la rivale di turno durante le fasi di lotta fuori dal ring, un trucchetto che anche la stessa Hikaru continua ad inserire nei suoi incontri in questo tipo di frangenti, seppure in maniera più indiretta per dare maggior enfasi alle sue ginocchiate in corsa, una somiglianza più che sufficiente per imbastire la storia di questo loro primo incontro.

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Estratti dell'incontro tra Hikaru Shida e Hikari Noa (19 Marzo 2022, Grand Princess, Ryogoku Kokugikan)

La sfida infatti dopo le sfide di forza iniziali di rito é stata controllata dall'inizio alla fine dalla più esperta, lasciando però a Hikari i giusti momenti per risaltare grazie ai suoi punti di forza, infatti il momento clou si é svolto quando questa é finita fuori dal quadrato e la Shida ha tirato fuori una sedia, facendo prima finta di colpirla direttamente, per poi procedere con la sua consueta rincorsa. Per tutta risposta l'avversaria ha schivato il colpo per poi usare a sua volta l'arma a suo favore, mettendo però a segno un solo colpo, decisa a riconsegnare la sedia offrendosi volontaria per ricevere un colpo di risposta, così da porsi sul suo stesso piano. Un botta e risposta proseguito da Hikaru per mezzo della sua mazza da kendo, arma usata per contrastare la sedia, un trucchetto usato in passato nel già citato incontro con la Kong, ma anche contro altre specialiste di genere come Risa Sera.

Tornate sul ring, la schiena della Noa é diventata il facile bersaglio per l'offensiva nemica e come accaduto contro Maki Itoh a inizio anno é stata la chiave di volta della sua sconfitta: i tanti colpi infatti le hanno impedito di eseguire correttamente il suo Blizzard suplex nel momento culmine della sua controffensiva a causa della forte inclinazione richiesta nella postura, in questo modo la Shida ha potuto tranquillamente procedere con la sua sequenza finale e chiudere agilmente con la Falcon Arrow senza rischiare sorpresa. Una sconfitta subita però con buona personalità, dando sempre l'impressione di volere e di poter confrontarsi ad armi pari della nemica, ieri la mimica e la gestualità di Maki, oggi l'intensità dell'attuale membro della categoria femminile della AEW.

L'altra faccia della medaglia però consiste nel minutaggio e nell'azione proposta dalla controparte: se é vero che la durata inferiore ai 10 minuti rimane in linea con la maggior parte degli incontri proposti nel corso dello spettacolo, é anche vero che l'impostazione della storia é stata dettata anche dalla mancanza di esperienza che in questa fase della sua carriera per forza di cose manca ancora a Hikari per poter imbastire qualcosa di più elaborato e dare l'impressione di poter aggiungere alla narrazione anche una maggiore incisività nei colpi, senza dare l'impressione di mettersi totalmente nelle mani dell'avversaria. Niente di grave, anzi la sua performance rimane una delle note più liete di una serata di cui molto probabilmente la stessa farà grande tesoro in futuro.

Mucho gusto!

Per quanto riguarda invece il suo ritorno per la compagnia di origine, la Ice Ribbon ha organizzato una rievocazione dei suoi esordi rimettendola in coppia con Tsukasa Fujimoto, la stessa partner che aveva conosciuto assieme a Miyako Matsumoto durante le registrazioni di Muscle Venus, un programma televisivo basato sulle competizioni sportive tra aspiranti attrici andato in onda presso la tv locale di Saitama, la quale aveva richiesto una serie di allenamenti svolti presso il nuovo dojo fatto costruire a suo tempo dalla fondatrice Emi Sakura. Un trio che grazie a quell'esperienza sarebbe entrato a tempo pieno nel mondo del wrestling (e in parte del cinema) ma presto divenuto un duetto per via della stravagante indipendenza della Matsumoto, così Tsukka e Hikaru hanno lottato facendo coppia fissa in patria e in Messico, mettendosi a dura prova affrontando alcune delle più toste lottatrici del panorama, compresa Nanae Takahashi, amica personale di Emi Sakura che ha spesso e volentieri frequentato in veste di ospiti la Ribbon, specie nei primi anni di vita, proprio il periodo in cui le 2 erano quasi sempre le sue sparring partner, lottandoci assieme e contro, da beniamine o da antagoniste.

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Nanae Takahashi & Natsuki Tayo vs Hikaru Shida & Tsukasa Fujimoto - 31 Dicembre 2012, Ribbonmania 2012 (Korakuen Hall)

Per completare la rimpatriata si é deciso di mettere questa ritrovata sorellanza di fronte ad una coppia di veterane che bazzicano l'ambiente dallo stesso periodo di tempo, la madre di famiglia Hamuko Hoshi affiancata per una sera da Makoto, uno dei primi talenti di punta espressi dal vivaio, divenuta negli ultimi anni una freelancer in grado di ottenere lavori per la maggior parte delle etichette indipendenti fino alla fine dello scorso anno, quando la compagnia ha deciso di rimetterla sotto contratto in veste di lottatrice ed allenatrice, mossa dettata anche dai molti abbandoni subiti nello stesso periodo.

Un abbinamento in parte dettato dagli ultimi sviluppi delle storie correnti, ma che in parte ha anche stravolto un percorso che sembrava lineare: dopo aver riaccolto "a casa" Makoto, Tsukasa si era alleata con lei per cercare di strappare le cinture di coppia saldamente alla vita di Hamuko e figlia, capaci di ottenerle a loro volta da uno dei team più vincenti della promotion, le Azure Revolution. L'ultimo scontro seppur combattutissimo ha visto trionfare le campionesse in carica, merito anche dello straordinario cambiamento fisico operato dalla Hoshi più grande, capace di perdere parecchi chili di massa in eccesso grazie ad una rigorosa dieta, tanto da inaugurare una nuova mossa finale a cui ha dato come nome la cifra complessiva sborsata al dietologo.

Una rivalità che pareva destinata a proseguire, ma visto il successivo matrimonio della Fujimoto - che causerà una sua assenza a tempo indeterminato a partire dai primi di Maggio - e l'arrivo di Hikaru, le carte si sono così sparpagliate, di conseguenza Ibuki é stata messa da parte per una sera in favore di Makoto, così da poter giocare sui tanti rimandi incrociati tra ragazze che di fatto sono cresciute assieme e si conoscono quasi a memoria essendosi affrontate in tutte le combinazioni possibili.

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(Dal minuto 4:21) estratti dell'incontro tra Hikaru Shida & Tsukasa Fujimoto vs Makoto & Hamuko Hoshi (20 Marzo 2022, Ice Ribbon March, Korakuen Hall)

Le fasi iniziali, dagli ingressi - con tanto di identico tatuaggio recante la scritta "vendetta", in continuità con l'attuale rivalità negli Stati Uniti di Hikaru con Serena Deeb - sul ring ai primi scambi di cortesie, sono stati un monologo da parte delle ritrovate Venus, le quali esaltate dal calore del pubblico hanno preso totalmente il dominio del ring imponendo le loro pose autocelebrative e le loro combinazioni veloci e letali, come se il tempo non fosse passato e loro fossero ancora una coppia fissa. Anche stavolta la scelta nell'impostazione della gara é caduta su qualcosa di molto classico, ossia una partenza sprint da parte delle "festeggiate", per poi lasciare campo alle avversarie in modo da far sospirare il lieto fine arrivando alle battute finali con il fiato sospeso.

Sfruttando ancora una volta l'uso della sedia da parte della Shida fuori dal quadrato, Makoto e Hamuko hanno iniziato dunque ad applicare il più classico dei dividi et impera, isolando prima Tsukasa e poi Hikaru, lasciando per diverso tempo quest'ultima sul quadrato a subire una serie di colpi incrociati abbastanza elaborati, segno della possibilità di poter mettere in piedi con lei delle contese più impegnative, a prescindere dal suo contratto con la major d'oltreoceano. Passata la tempesta, l'offensiva da ambe le parti ha iniziato a bilanciarsi con l'aumentare della velocità degli scambi, esaltando la sincronia delle mosse incrociate del duo Fujimoto-Shida (molto basato sull'uso dei calci aerei, dal paletto e non) e la forza fisica delle Makoto-Hoshi, riuscendo in qualche occasione a far vacillare l'ipotesi di una scontata vittoria da parte delle protagoniste, specie quando Hamuko - riuscita peraltro ad uscire dallo schienamento dopo la Falcon Arrow - é riuscita rovesciare in una culla Hikaru, ottenendo quasi il conteggio di 3. La stessa però ha dovuto capitolare una volta rimasta sola di fronte alla stessa rivale, finendo tramortita da un violentissimo Running Knee che ha fatto felici tutti i presenti allo spettacolo che hanno assistito ad una riunione che inevitabilmente precede un periodo di profondi cambiamenti per una compagnia che tra qualche mese dovrà necessariamente ripartire dai giovani e della uniche veterane rimaste, ossia coloro uscite sconfitte (a testa alta) da questo scontro.

Quanto a Hikaru invece, lei é già tornata alla base per riprendere il suo ruolo di lottatrice e chioccia di una divisione femminile che ancora non ha trovato un minimo di equilibrio tra gli spazi televisivi, la scrittura delle storie e la qualità degli incontri proposti, forse perché non ha ancora deciso cosa vuole diventare tra riferimenti alla vecchia (e poco edificante dal punto di vista femminile) WCW e alla categoria divas della WWE e che al momento sembra non riuscire ad andare oltre al semplice sfoggio di stipulazioni violente per giustificare la scarsità di scrittura e caratterizzazione di molte delle sue componenti.

A prescindere da ciò, la possibilità di rivedere in futuro Hikaru Shida in patria in questo doppio ruolo può essere un'opportunità per dare visibilità ad altre realtà e ad altre lottatrici e questa breve esperienza di 2 giorni breve ed intensa, ne é stata un'interessante esempio.