Calle joshi

Recensioni | By Poppo • 13-07-2022

Nuove coppie e...vecchie barche!

Quella del gondoliere é forse una delle figure più facilmente associabili alla città di Venezia, eppure oggi come oggi gli altri tipi di navigatori non hanno vita facile a praticare la propria passione in laguna, specie in un anno in cui la persistente bassa marea ha ampliato le zone di secca e dove soprattutto si é allentato il controllo sulle barche a motore, idea che da un lato dovrebbe alleviare la pressione sulle attività locali danneggiate dal calo dei turisti, ma dall'altro ha portato ad un aumento consistente dei fenomeni di moto ondoso, rendendo pericolosa la navigazione.

Problemi che da tempo affliggono le varie associazioni remiere distribuite tra terraferma, centro storico e isole: un microcosmo in grado tenere in vita imbarcazioni caratteristiche come il sandolo e le altrettanto tradizionali tecniche quali la voga alla veneziana (detta anche alla veneta, una denominazione che non trova pareri pienamente condivisi nel territorio), un metodo di conduzione che richiede anche abilità individuale, ma soprattutto una certa coordinazione con gli altri rematori.

Bisogna insomma cercare di remare tutti nel modo più simile e seguire lo stesso tempo, un po' come le joshine quando lottano in tag team e visto che di recente si sono formate delle nuove coppie in giro per il panorama, perché non provare ad assegnare loro una barca e vedere fin dove arrivano?

Chie Ozora e Riko Kaiju: Sanpierota

San Piero in Volta é una località che si trova nella parte settentrionale dell'isola di Pellestrina, un sottile lembo di terra che idealmente si frappone tra il Lido e la città di Chioggia. A metà dell'Ottocento i suoi abitanti hanno ideato una loro versione del più comune Sandolo, chiamandolo appunto Sandolo Sanpierotto o abbreviandolo al femminile in Sanpierota.

Rispetto allo scafo originale, questa versione é stata progettata allargando lo scafo ed abbassando i suoi fianchi, tenendo più alta la prua in modo da affrontare meglio le onde. Si tratta quindi di un legno robusto e stabile grazie alla sua capacità di sfruttare il vento a proprio favore ed é ciò che Chie Ozora Riko Kaiju hanno provato a fare durante il torneo Synchronous Love Tag Team organizzato dalla Pure-J. La piccola palestra guidata da Command Bolshoi ha organizzato questa rassegna da una sola serata seguendo la propria filosofia di fondo: usare le reduci di lungo corso della vecchia JWP per cercare di aiutare la crescita delle giovani leve, siano esse interne che esterne.

Il tabellone degli scontri ad eliminazione é stato quindi diviso mettendo da una parte sodalizi di lunga data quali Kaori Yoneyama e Leon, la Wanted KAZUKI e Megumi Yabushita o Hanako Nakamori e Hiroyo Matsumoto, dall'altra le rampanti Akari e Crea e ed appunto composta dalla judoka e dal talentino proveniente dalla SEAdLINNG.

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Highlight delle semifinali del Synchronous Love Tag Team - 26 Giugno 2022 (Shin-Kiba 1st RING)

Proprio le più giovani hanno avuto modo di mettersi maggiormente in mostra, le prime grazie alla vivacità delle loro entrate in scena ed alla loro intesa basata sulla velocità, le seconde invece, da brava Sanpierota hanno lavorato in maniera meno frenetica ma costante, con uno stile più ruvido e muscolare, ma senza per questo rinunciare totalmente a giocarsela contro squadre altre imbarcazioni che tendono ad andare più spedite, come avvenuto in semifinale contro il terribile duo Yoneyama-Leon e la sorte per questo le ha premiate, anche se purtroppo per loro non se l'é sentita di dar loro aiuti nel corso dell'ultimo atto.

A costringerle ad arenarsi ci ha pensato il duo rappresentato dai colori della cresta di Rydeen Hagane e dei costumi di SAKI, uno dei nomi più attivi in tutto il panorama attuale. Il maggiore equilibrio garantito dall'esperienza e dall'assortimento tra la stazza della prima l'astuzia della seconda, ha dato un vantaggio perdurato per quasi tutta la sfida e per quanta grinta Chie e Riko abbiano messo nell'inseguimento, alla fine si sono dovute rassegnare allo straripante moonsault della Hagane e ad aggiungere al danno la beffa, ci ha pensato l'infortunio all'occhio patito dalla Ozora nelle battute finali di questa gara.

Chissà che al suo ritorno possa a remare con la sua nuova alleata.

Suzume e Mei Suruga: Mascaréta 

Passando ad un'altra realtà, l'ultima notizia riguardante la Gatoh Move consiste nel temporaneo approdo di Baliyan Akki negli Stati Uniti, dove ha raggiunto la maestra Emi Sakura, stabilitasi là ormai da quasi un anno grazie all'ingaggio ottenuto presso la All Elite Wrestling. Un viaggio che ha privato la promotion al tempo stesso del suo campione principale e della sua coppia di riferimento, i BestBros di cui fanno parte l'indiano e Mei Suruga.

Per quanto concerne la tag division, i 2 avevano già terminato da qualche mese la loro lunghissima esperienza da detentori delle cinture, lasciando le chiavi in mano agli attuali campioni, i CCK di Chris Brookes, all'alleanza sovranaturale tra umani e yōkai formatasi la UMA Corps e Sayaka Obihiro e dal duo canoro di Antonio Honda e Tokiko Kirihara.

Bizzarria a parte, si tratta di abbinamenti condivisi con altre realtà indipendenti, pertanto utilizzabili a singhiozzo e per molti versi non in grado di rappresentare pienamente lo spirito della proposta che si vede settimanalmente alla Ichigaya Chocolate Hiroba.

Del resto però, nemmeno Mei Suruga, il loro nome di punta, può considerarsi un'esclusiva, tant'é che per "rifarsi", si é presentata in Tokyo Joshi Pro Wrestling con Suzume, la sua nuova compagna di giochi affrontata da avversario durante il quarto anniversario dall'inizio della sua carriera.

Mei Suruga e Suzume in azione. 9 Luglio 2022, Summer Sun Princess (Ota City General Gymnasium). Photo credits: Tokyo Joshi Pro Wrestling

Eppure quello andato in scena a Summer Sun Princess é stato un match che ha avuto a che fare molto di più con la Gatoh Move che con la stessa TJPW, infatti a fronteggiare questa nuova alleanza in veste di antagonista ci ha pensato Riho, l'antica pupilla di Emi Sakura di cui la Suruga può essere considerata senza problemi l'autentica erede.

A fiancheggiare la prima campionessa femminile della AEW é stata scelta Arisu Endo, una delle ultime novizie della casa, messa giusto in rappresentanza della compagnia organizzatrice dell'evento, una lottatrice giocoforza meno abile ed esperta delle altre 3 partecipanti, ma nonostante questo ha lottato un'abbondante porzione di incontro.

Di fatto Arisu ha svolto il ruolo di tappo alle folate delle rivali, bloccandole a terra avvalendosi dell'aiuto della senpai di serata, anche se questa in più di un'occasione ha subito la controffensiva nemica, come se non fosse la più esperta del lotto e soprattutto come se non fosse ancora in grado di interpretare un ruolo diverso da quello a lei congeniale, ovvero quello di inseguitrice. 

Da parte loro Mei e Suzume hanno avuto poche opportunità di inscenare delle combinazioni all'altezza della loro creatività, lavorando prevalentemente in singolo più che come una vera unità, ma in quei pochi sprazzi in cui hanno diviso il palco si é intravisto un certo potenziale.

La loro potrebbe essere un'ottima mascaréta, la barca usata per l'annuale regata storica ed altre rievocazioni: veloce, performante e al tempo stesso leggera e facile da portare in giro, qualcosa che potrebbe tornare utile alla stessa Tokyo Joshi Pro nel breve periodo.

Yuki Arai e Saki Akai: Gondole

La casa di Akihabara in quanto a tag sta cercando di operare una sorta di cambio della guardia, dato che molti degli abbinamenti che hanno popolato la categoria vi lottano da più di qualche anno e non a caso si tratta per la maggior parte di lottatrici che fanno parte dello zoccolo duro del roster dai suoi primi anni a questa parte: Miyu YamashitaShoko Nakajima, Hyper Misao, Rika Tatsumi, la ritirata Nodoka Tenma, per arrivare infine ad una delle ultime regnanti, Yuka Sakazaki, capace di dare vita insieme a Mizuki alle Magical Sugar Rabbits, probabilmente la coppia più riconoscibile vista in questi lidi.

Un legame estremamente forte, cementato da un'intesa sul ring in grado di creare sempre combinazioni spettacolari e siparietti molto variegati, ma anche da un percorso di crescita che ad un certo punto le ha viste mettersi l'una contro l'altra, uno scontro che di fatto é stato il preludio della loro seconda conquista delle Princess tag team belts: dalla loro riunione i loro incontri hanno iniziato a vertere sul rinsaldarsi della loro amicizia e una volta dimostrato sconfiggendo le campionesse più longeve (Rika Tatsumi e Miu Watanabe), hanno sistematicamente dimostrato di essere un passo avanti alle classi successive che stanno provando timidamente a scalare le gerarchie interne e la perfetta dimostrazione é avvenuta contro le Free Wi-Fi di Hikari Noa e Nao Kakuta, una battaglia a suon di colpi ed armi non convenzionali che le MagiRabi hanno vinto con un pizzico di arroganza, ma dimostrando di saper giocare meglio il gioco delle sfidanti.

Saki Akai e Yuki Arai si apprestano a dare il colpo di grazia a Mizuki. 9 Luglio 2022, Summer Sun Princess (Ota City General Gymnasium). Photo credits: Tokyo Joshi Pro Wrestling

Per batterle occorreva la regina delle barche, la più caratteristica ed elegante, quella usata un tempo per portare in giro i nobili (oggi "solo" i più danarosi). Quella tra Saki Akai e Yuki Arai in tal senso non si può definire una gondola fatta e finita, anzi si potrebbe definire nella versione popolare usata per i piccoli trasporti, cioè una barcheta: di fatto la loro é un'unione recentissima e con appena 2 incontri alle spalle - il secondo dei quali le ha incornate nuove principesse, nella stessa sera in cui hanno lottato Suzume e Mei - e quindi si parla di un progetto tutto in divenire; anche in termini di somiglianze esteriori queste ragazze non hanno molto da spartire, salvo giusto essere arrivate al wrestling provenendo dal mondo dello spettacolo, seppure in branche molto diverse, essendo una modella ed attrice, l'altra cantante e ballerina.

Per quasi 20 minuti Saki e Yuki sono state in totale balia di Yuka e Mizuki, letteralmente annientate dalla loro intesa e da quella maggiore "cattiveria" acquisita nel corso degli ultimi mesi che ha permesso loro di mantenere controllo delle operazioni, senza nemmeno dover ricorrere alla maggior parte delle loro tecniche combinate di tipo aereo e a farne le spese é stata soprattutto la Arai, ancora una volta la meno esperta in gioco presa in ostaggio alla ricerca del supporto di quella che sta diventando pian piano la sua nuova mentore.

L'ultima frase però non deve trarre in inganno, perché la componente delle SKE48 malgrado abbia appena un anno di attività e pur con tutti i limiti tecnici che ne possono derivare, ha recitato bene lo spartito di vittima sacrificale, sia nel modo di incassare i colpi che in quanto a recitazione e quando si é trattato di restituire l'offensiva ha saputo coinvolgere il pubblico presente (tornato ad esprimersi dopo la fine delle restrizioni legate al tifo negli eventi).

La tanta offensiva però ha finito per ritorcersi contro le MagiRabi e lo dimostra il fatto che la loro sconfitta sia maturata tutta negli ultimissimi minuti della sfida, nell'unico frangente in cui una loro combinazione é stata neutralizzata e a rendere ancora più beffarda la cosa ci ha pensato il fatto che lo schienamento decisivo é avvenuto attraverso l'unico vero colpo unitario messo a segno dalle sfidanti, un doppio calcio in corsa (Rookie Awards, tecnica tipica della Akai), come a dire che questa vittoria non rappresenta il coronamento di un viaggio (malgrado le lacrime di gioia delle vincitrici), ma invece l'inizio del percorso.

In quella manciata di minuti questa nuova coppia ha dimostrato un buon potenziale che può solo amplificarsi grazie alla loro notorietà ed alla voglia di migliorarsi dimostrata da ambedue nel corso delle loro rispettive carriere: se saranno brave, potranno arrivare lontano, anche perché come dice il detto "una nave se ben governata non va mai in secca".