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Tokyo Joshi Pro Wrestling
Recensioni | By Poppo • 15-12-2021
Image Credits: Tokyo Joshi Pro Wrestling

Il secondo hardcore match di Hikari Noa é stato un passo falso preventivabile, ma da tenere presente

Per seguire una o più compagnie joshi, spesso occorre partire dalla premessa che molte di queste realtà sono delle vere e proprie palestre dove le ragazze impegnate si formano, crescono e maturano solo dopo aver accumulato molta esperienza, anche a costa di ripetere lo stesso esatto incontro più volte nel corso dell'anno, a prescindere dall'appetibilità di essi nei confronti del pubblico.

Un equilibrio difficile da mantenere di questi tempi e forse anche per questo motivo la Tokyo Joshi Pro Wrestling quest'anno ha proposto in maniera più o meno seriale delle tipologie di spettacoli (Inspiration e That's JWP ad esempio) dedicati essenzialmente a quei talenti bisognosi di spazi per migliorare le proprie capacità sul quadrato ed al tempo stesso plasmare una propria identità in maniera più marcata. Del resto la promotion satellite della DDT da tempo sta facendo i conti con una crescente esposizione oltreoceano, anche grazie alle apparizioni fuori dal Giappone delle sue principali stelle, le quali però rappresentano solo una parte di un gruppo composto per la maggior parte da ragazze o molto giovani e provenienti da ambiti molto diversi anche dalla semplice pratica sportiva, oppure semplicemente poco esperte per garantire una certa qualità e varietà alle loro esibizioni.

Proprio in nome di questa premessa é nato l'attuale personaggio di Hikari Noa, ossia quello della neofita desiderosa di cimentarsi con il pericoloso mondo dei match violenti, del sangue e delle armi, un qualcosa visto spesso da altre parti e ancor di più in passato, ma che a queste latitudini anche in virtù del roster, salvo rare eccezioni ha trovato pochissimo spazio.

Tutte motivazioni per le quali apparentemente la sua seconda prova avvenuta in questo ambito la settimana scorsa può anche essere vista in modo positivo, poiché si é trattata di un'esperienza da aggiungere al proprio bagaglio ed al tempo stesso é stato aggiunto un capitolo a questa sua nuova storia. Purtroppo però gli aspetti positivi a riguardo terminano qui: malgrado il lungo preambolo, quanto fatto vedere é stato un netto passo indietro sia in termini di prestazione che di allestimento di questa prova.

Tutte cose da mettere in conto in questo momento, ma di cui sicuramente dovranno tenere presente in futuro tutti i soggetti coinvolti.

A piccoli passi

Hikari dopo il debutto avvenuto nel corso del primo Inspiration - di cui era stata la protagonista principale - ha continuato a lavorare sulla sua nuova attitudine puntando più sull'aspetto comunicativo, utilizzando i social e le varie interviste per creare una certa aspettativa sulle sue future mosse, tutte cose che a livello prettamente scenico sono invece rimaste in sordina, tra qualche accenno di utilizzo dell'ambiente circostante al ring ed un approccio leggermente più fisico e meno tecnico alle sfide che l'hanno vista impegnata.

La vittoria avvenuta in Giugno della sua prima cintura, la International Princess, per certi versi ha contribuito a spostare il focus delle sue storie sulle vicende legate alle sue compagne di unit, le Up Up Girls: prima Raku e poi Miu Watanabe hanno cercato di toglierle il titolo cercando di sfruttare i suoi punti deboli grazie alla reciproca conoscenza, spingendo la ragazza a cercare di andare i propri limiti, specie contro Miu, dove é stata capace di contrattaccare le tecniche che in passato le erano costate la sconfitta. Il suo lato deathmatcher si è dovuto accontentare di un cameo in DDT in Agosto, quando é stata coinvolta per vie traverse nella demenziale rivalità intercorsa tra il suo alleato, il comico Kuro-chan, e l'icona del genere Atsushi Onita. 

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Akito, Atsushi Onita, Maki Ito & Sanshiro Takagi vs Hikari Noa, Kuro-chan, Super Sasadango Machine & Tetsuhiro Kuroda - 21 Agosto 2021, DDT Wrestle Peter Pan 2021 (Kawasaki Stadium)

Un'apparizione fugace, ottenuta solo per bilanciare la presenza di Maki Itoh (che da parte sua con Onita può vantare una mini collaborazione a partire dello scorso anno), ma più che sufficiente per mettere in archivio la classica istantanea da aggiungere al curriculum. Piccoli passi, poche cose fatte in maniera mirata e con le giuste persone al suo fianco usate al fine di valorizzarla il più possibile.

In tal senso si può anche spiegare la nuova pausa di questo filone: il roster della TJPW oggi come oggi non ha altre lottatrici specializzate (o interessate) a lottare questo tipo di incontri, di conseguenza per portare avanti la questione tocca rivolgersi all'esterno (come successo nel suo debutto di fuoco contro Rina Yamashita), oppure rischiare con qualche altra ragazza disposta ad uscire dal proprio recinto e cimentarsi in qualcosa di diverso dal solito. La nuova avversaria di Hikari rappresenta un misto tra le 2 cose, un'esterna (Actwres Girl'z) ma ormai parte costante degli spettacoli tenuti quest'anno, con qualche anno in più di carriera ma priva di esperienze significative in questo campo, il profilo esatto di Nao Kakuta.

Tienimi la mano!

Una scelta che di fatto ha caricato di responsabilità il giovane talentino rovesciandone i compiti svolti finora: non più alunna obbligata a seguire figure più esperte, ma vera e propria guida e riferimento attivo all'interno della contesa. Idea ambiziosa e sulla carta potenzialmente controcorrente rispetto al resto del panorama, ma nei fatti il risultato finale é stato all'insegna del classico "vorrei ma non posso".

Per dare maggiore enfasi a questo incontro improvvisato per via delle poche interazioni avvenute tra di loro in passato, fin dall'inizio l'idea é stata quella di cercare di trasmettere una sensazione di estrema tensione, prima inscenando alcune prove di forza e poi introducendo subito le armi meno convenzionali, l'estintore e lo zainetto di Nao, per poi simulare la rottura di un tavolo sostituendolo con un cartonato ricoperto di nylon. Senza far gridare al miracolo, questo metodo ha comunque tenuta viva l'attenzione sulla storia raccontata facendo da preambolo in attesa del crescendo dell'azione, ma purtroppo le 2 hanno sottovalutato clamorosamente un aspetto importante e cioé la costruzione degli spot più elaborati.

Dal momento in cui Hikari ha portato la scala sul ring utilizzandola senza curarsi della presenza della rivale, fino al momento in cui la Kakuta ha disposto la pila di cd sul quadrato, le 2 hanno dato l'impressione di voler portare a compimento le proprie azioni a tutti costi, senza seguire l'azione della propria collega per portarli a compimento come da dovere e soprattutto senza cercare di tenere coinvolto il pubblico nelle fasi di intermezzo, creando delle lunghe pause che negli hardcore match raramente si vedono, se non in vista di azioni clamorosamente difficili o pericolose.

Anche la mancanza della necessaria intensità nei colpi diretti ha giocato un ruolo importante nella valutazione negativa dell'incontro, tant'é che il momento più importante dell'incontro - il sanguinamento frontale di Hikari, episodio rarissimo in TJPW - é arrivato in un momento assolutamente inatteso e dopo una mossa piuttosto banale, se confrontata alla doppia sediata in testa ricevuta da terra, sopra il mucchio di dischi, sembrando perlopiù un incidente non previsto che una cosa premeditata.

Un altro tentativo di emulazione si é verificato subito dopo con il consueto scambio di pugni effettuato sedendosi sopra le sedie utilizzate in precedenza: una scena certamente bella a favore di videocamera, ma per via del sanguinamento, non certo per la forza, l'impatto dei colpi o per l'espressività, senza contare che la fatica esibita nel portare a segno i diretti ha cozzato molto con la brevità della sfida (appena 8 minuti), non tanto per il minutaggio in sé, ma per via del ritmo adottato e per la quantità di avvenimenti precedenti, o almeno nel caso di Nao, arrivata a quel punto sena aver subito offensive particolarmente pesanti.

Il missile dropkick eseguito dalla scala di Hikari, la sequenza più pericolosa inscenata, ha portato al rush finale che ha visto la Kakuta andare velocemente i cerca delle sue trademark - la russian legsweep e la Shiden Kai  - e dopo l'annullamento della finisher si é arrivati alla prevedibile conclusione, un Blizzard suplex da parte della campionessa international eseguito sopra una pila di scale con grande calma, ma senza l'enfasi necessaria, cosa che il pubblico per la maggior parte del tempo ha infatti recepito rispondendo molto tiepidamente alla rappresentazione.

Come già detto, non si tratta di un episodio grave e alla Tokyo Joshi Pro dal canto suo gioverebbe porre l'accento su personaggi e trame diverse dopo un'annata piuttosto ridondante a livello di situazioni e nomi coinvolti nei punti principali delle sue card, tuttavia nel caso della Noa deve fare attenzione a non rischiare di creare grosse aspettative su un tipo di proposta molto diversa dai piatti forti della casa, anche per tutelare la stessa ed evitare che il suo personaggio possa venire considerato un bluff, una portata fatta a sproposito.

Un rischio ancora remoto, ma cautele o meno, Hikari dovrà mettere a frutto quanto appreso in queste prime uscite e se la passione messa in gioco sarà pari all'entusiasmo mostrato in pubblico, a forza di riprovare riuscirà a ritagliarsi le sue soddisfazioni e l'uscita a vuoto sarà solo un altro sforzo verso la meta agognata.