Calle joshi

Fuori Giappone | By Poppo • 09-12-2020

L'esperienza di uno dei nomi americani più noti nello Zenjo di inizio anni 90

Tampa, 1990: due ragazze stavano muovendo i primi passi all'interno del business presso la federazione di wrestling locale, la Professional Wrestling Federation, seguendo i consigli dei loro mentori Penelope Paradise e Boris Malenko, quest'ultimo coadiuvato dai suoi figli Joe e Dean, quest'ultimo era stato arbitro del loro match di debutto che le aveva messe l'una contro l'altra.

Nel loro destino c'è il Giappone: Allyson "AJ" Watson due anni dopo si esibirà per la Frontier Martial Arts dividendo il ring con la sua più grande stella Megumi Kudo, salvo finire tragicamente il suo percorso di vita solo un anno dopo a causa di un'overdose fatale; Debbie Drake viene invece notata durante uno di quegli eventi della PWF da un fotoreporter in visita lavorativa disposto a fare da tramite per procurarle un ingaggio per la All Japan Women's Pro-Wrestling, la compagnia più prestigiosa dell'epoca ma totalmente ignota alla giovane debuttante.

Questo non le impedirà di imbarcarsi verso l'avventura nel Sol Levante, forte dell'entusiasmo dei suoi 19 anni e soprattutto dell'aiuto di Boris, il quale oltre ad infonderle preziosi consigli per muoversi sul quadrato, le fornisce un elemento in più per muoversi nel nuovo contesto, ossia il "marchio" Malenko già noto ai giapponesi grazie alle gesta dello stesso e che stava venendo rinforzato dall'operato dei figli.

Un privilegio che Debbie dovrà dimostrare di meritarsi sul campo, con duro lavoro e sacrifici.

Dentro la multinazionale

Ad accoglierla in aeroporto si era presentato il responsabile delle pubbliche relazioni della AJW, il quale altri non era che lo stesso fotografo che l'aveva scoperta in Florida e che periodicamente si muoveva tra Giappone, Stati Uniti e Messico, un ragazzo di 33 anni corrispondente al nome di Hiroshi Ogawa. 

Oltre a lei infatti, Rossy (diminutivo del nome) aveva portato con sé altri due talenti stranieri, le sorelle Moreno, Esther e Cynthia, coloro che saranno le sue compagne di stanza per la maggior parte della sua permanenza e con le quali si è creato un legame di amicizia che dura ancora ai giorni nostri.

Entrambe potevano vantare una maggiore esperienza nei circuiti rispetto all'americana avendo iniziato a lottare verso la metà degli anni ottanta, tuttavia anche loro si apprestavano a vivere la loro prima esperienza all'estero. Quello delle giovani gaijin sarà un connubbio che Ogawa tenterà più volte in seguito, specie al di fuori dello Zenjo quando si metterà in proprio.

Il suo lavoro in Giappone era iniziato ancor prima di deporre i bagagli con prima intervista per la stampa locale: inaspettatamente questa sessione le sarà molto utile non solo per un fatto pubblicitario, ma anche perchè ad accompagnarla troverà un altro nome americano ben ambientato in terra nipponica, nonchè un ex frequentatore della PWF incrociato di sfuggita, quel John Laurinaitis (meglio conosciuto come Johnny Ace) che sarà uno dei suoi principali riferimenti nel corso del suo stint.

Come per le altre novizie, l'alloggio consisteva in una mini stanza assegnatale all'interno del Dojo della AJW a Tokyo, già fornito di tutto lo stretto necessario per le praticanti: la palestra al pianoterra, il ristorante nella stradina di fronte dove le ragazze potevano mangiare o - qualora non fossero state ingaggiate a tempo pieno - guadagnarsi maggiori introiti lavorando come cameriere.

Prima del debutto le venne assegnato un periodo di preparazione tecnico-atletica: agli allenamenti composti perlopiù da difficoltose corse per le strade trafficate della capitale e da esercizi di potenziamento fisico (descritti dalla stessa nella recente intervista a The Joshi Podcast come "molto simili a quelli effettuati in patria"), seguiva la valutazione lottata fatta dalla Senpai assegnatale, nel suo caso Suzuka Minami, allora compagna di tag di Bull Nakano.

Ma il verolegame di gruppo si era creato con le Moreno e altre 2 ragazze locali, le giovani Sakie Hasegawa e Kaoru Ito, junior che bazzicavano le scene da appena un anno, in particolare Sakie diventerà più avanti la futura partner della Malenko, la quale potrà servirsi di un'ulteriore figura dietro le quinte a consigliarla, un altro reporter factotum Fumi Saito, il quale contribuirà in maniera determinante alla creazione del suo look partendo dall'outfit simile agli Steiner Brother per arrivare al più celebre, il giubotto di pelle glitterato che la renderà particolarmente riconoscibile al pubblico dell'epoca.

Nonostante le differenze culturali, sono i legami, il giusto coktail di frequentazioni indigene ed integrate a consentire alle ragazze di inserirsi più facilmente nel contesto anche mescolando i propri tratti distintivi, come dimostra la testimonianza diretta di Debbie riguardo al fatto che dentro e fuori dalle scene si comunicasse usando un misto di linguaggio che includeva inglese, spagnolo e giapponese e che veniva perfettamente inteso dalle parti, specie durante gli incontri dove la comunicazione é fondamentale.

Proprio i match rappresentavano il punto dolente del suo inserimento iniziale: la maggior parte delle colleghe era in possesso di un'infarinatura più ampia o proveniva da ambiti in cui i fondamentali venivano praticati con maggiore fluidità e velocità perché trasmessi fin dalla tenera età.

Gli incontri iniziali pur mettendola come da prassi di fronte ad avversarie di pari esperienza, spesso e volentieri la vedevano letteralmente rincorrere le giovani allieve di Jaguar Yokota come Takako Inoue o Mariko Yoshida. Oltre a ciò il trattamento che il pubblico riservava alle giovani leve era estremamente diverso (salvo rari casi) da quello tributato alle lottatrici che apprivano da metà card in poi, sicché dal suo esordio alla Korakuen Hall fino al secondo anno di attività Debbie si trovava di fronte ad un muro di silenzio, tutt'altra cosa rispetto a quello americano (ma sempre a suo dire più rispettoso, specie fuori dai palazzetti).

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Takako Inoue vs Debbie Malenko - 21 Novembre 1991, AJW Wrestlemarinepiad

Il lavoro con performers così mature darà i suoi frutti, tuttavia l'apprendimento avrebbe richiesto tempo e pratica con tutti gli errori del caso, a volte in maniera innocua come avvenne in un paio di esperimenti "luchistici" con le sorelle Moreno (anch'essi frutto dell'ambiente multiculturale), altre con conseguenze più pesanti come nel caso del primo tag contro il duo Nakano-Minami, dove un'armbar più intensa del solito venne interpretata come una mancanza concentrazione - e di conseguenza anche di rispetto - punita in seguito con qualche sediata più dura del consentito e qualche punto di suttura da applicare.

Questo episodio non porterà nessuna faida o risentimento nei confronti della leggenda, semmai rappresenta l'alto standard qualitativo richiesto per poter frequentare quel tipo di palcoscenico e al tempo stesso la mentalità dietro alla formazione dei talenti di casa.

Un rigore che darà i suoi frutti con il passare del tempo: la chimica con Sakie porterà entrambe a disputare i migliori incontri in carriera divenendo man mano una coppia consolidata ed apprezzata da pubblico e critica, mentre in singolo riuscirà a togliersi la soddisfazione di vincere un titolo, seppur molto secondario come quello rappresentato dalla cintura AJW ed il premio come miglior rookie del 1991.

Un crescendo che le ha permesso di rafforzare il proprio ruolo dietro le quinte durante il secondo anno di militanza, diventando ufficialmente la balia di quelle lottatrici che come lei decidevano di intraprendere il viaggio oltreoceano.

A riguardo, una breve parentesi molto ricordata è quella relativa al suo sodalizio con un'altra americana che all'epoca si chiamava Terri Powers e che diventerà famosa dopo un decennio in WWE con il nome di Tori.

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Debbie Malenko & Terri Powers vs Suzuka Minami & Yumiko Hotta - 6 Marzo 1993, AJW Event

Assieme a Terri, Debbie lotterà in coppia e contro, la combinazione in particolare esalterà i suoi miglioramenti al microfono e nel modo di proporsi più disinvolto e per certi versi aggressivo come richiesto dal ruolo di strainiero invasore, seppur ricoperto solo in questi brevi frangenti.

Fuori dalle Scene

Sfortuna vuole l'esperienza di Debbie si sia interrotta sul più bello: il duetto con Sakie era in odore di vittoria delle cinture di coppia contro il lanciatissimo binomio formato da Manami Toyota e Toshiyo Yamada e i due team avevano finito per incrociare le armi in quello che si rivelerà l'ultimo incontro della Malenko in AJW.

Un tope con hilo eseguito fuori ring, un errore di bilanciamento di troppo: sul momento l'infortunio non venne notato, ma dopo qualche minuto gli operatori a bordo ring furono costretti ad accompagnarla negli spogliato interrompendo le riprese (che sarebbero state trasmesse successivamente per lo show televisivo). Diagnosi finale: frattura del tendine d'Achille.

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Manami Toyota & Toshiyo Yamada vs Debbie Malenko & Sakie Hasegawa - 11 Marzo 1993, AJW - TV-Show

A poco più di 22 anni avviene l'impensabile per un'atleta così giovane, il ritiro: seppure non immediato, la mancanza di fiducia nella tenuta della gamba e la graduale perdita di buzz mediatico spingeranno Debbie a lasciare per sempre le scene e quel mondo che così faticosamente stava riuscendo a conquistare.

Carriera perduta, ma non l'esperienza e le amicizie strette in quel breve ed intenso arco di tempo, come testimoniato dalla sua apparizione a sorpresa nel match di ritiro dell'amica Mariko Yoshida avvenuto 3 anni fa o come i suoi viaggi in Messico dall'amica Esther.

O dall'affetto con il quale vengono ricordate le sue gesta all'epoca, anche da parte di chi la confonde con una parente dei Malenko, un cognome non acquisito per diritto di nascita, ma conquistato con pieno merito.