Con una doppietta di successi, la carriera della ventottenne venuta dal Norfolk ha ripreso slancio
Dopo un biennio la cintura International della Tokyo Joshi Pro Wrestling é tornata in possesso di una gaijin, la seconda in assoluto nella breve storia di un titolo il quale, come altri di tipo interpromozionale che lo hanno preceduto, é stato introdotto con obiettivi piuttosto ambiziosi per poi scontrarsi con le difficoltà organizzative del caso (e non solo).
Ancora una volta il ruolo di vittima dell'invasore straniero é toccato a Maki Itoh, ieri sconfitta da un'emergente Thunder Rosa, oggi da Alex Windsor e se la storia raccontata sul ring é stata molto simile in entrambe le occasioni, molto diverso é stato il percorso intrapreso che ha portato la navigata inglese nativa di Happisburgh a vivere quella che si può definire la sua seconda vita da wrestler.
Lanciarsi nella mischia
La prima era cominciata a 15 anni nel 2009, un poco per caso e un poco per gioco come normale data l'età: all'epoca frequentava le scuole della vicina città di Norwich, dove la sua compagna Amy-Lee di classe decisa ad intraprendere la carriera di lottatrice era riuscita a convincerla ad allenarsi a lei. Quella ragazza da par suo partiva avvantaggiata dal fatto di essere figlia d'arte, essendo suo padre Karl Kramer, mestierante di lungo corso presso le scene britanniche ed europee in cui si é tolto più di qualche soddisfazione grazie ai suoi personaggi di stampo germanico, prima di ritirarsi dopo quasi un ventennio di onorata carriera.
Grazie alle sue conoscenze, la coppia di aspiranti era stata indirizzata verso la scuola per antonomasia presente nel territorio orientale, ovvero la World Association Of Wrestling gestita dai coniugi Ricky e Sweet Saraya Knight, la famiglia che più di ogni altra ha contribuito a formare l'attuale generazione di performer: in WAW infatti si potevano trovare tra le altre la promettente prole rappresentata da Britani (la futura Paige in WWE), la discepola di lungo corso Jetta, la futura ace della EVE Charlie Morgan e la futura giramondo Amazon (conosciuta anche come Ayesha Raymond).
Una scuola tanto prolifica quanto impegnativa dal punto di vista lavorativo, tant'é che la giovane Alex tra gli allenamenti sul ring e quelli in palestra passava la maggior parte della settimana a lavorare sul proprio fisico e sui rudimenti della disciplina, trovandosi spesso stremata durante i weekend in compagnia degli amici, specie nei primi periodo in cui a detta sua le prime cadute a terra si erano rivelate assai difficili da incassare per via della loro innaturalezza.
Questo periodo di formazione era stato talmente intenso da rendere il momento del debutto inaspettato, poiché i trainer avevano deciso di impiegarla il giorno stesso di un evento a cui dove assistere solo in veste d'aiutante, decidendone persino il ringname (Liberty) in sua vece. C'era un solo problema: i genitori non sapevano assolutamente nulla dell'attività della loro figlia e lo avrebbero scoperto a poche ore dal debutto.
Credevano che si sarebbe trattato di una passione temporanea, invece la dedizione messa in campo l'avrebbe portata piuttosto lontano, tanto da diventare uno dei riferimenti dell'etichetta al femminile dei Knight (la Bellatrix) con un pizzico di tricolore grazie alla rivalità intrapresa con un'altra studente della scuola, l'italiana Queen Maya, segnata da una serie di incroci che hanno accompagnato la sua transizione dal vecchio nome prefabbricato a quello attuale, un passaggio avvenuto all'insegna della crescita personale, senza cercare di imitare le più navigate o famose colleghe.
Lady Lory vs Alex Windsor vs Queen Maya - 15 Settembre 2017, RISE 4: Warriors Rise (Epic Studios, Norwich)
Oltre alla crescita attraverso una proficua serie di apparizioni lungo il territorio, il nome dei Knight le hanno anche permesso di varcare i confini della terra di Albione per sbarcare del nuovo mondo ed esibirsi presso le principali realtà indipendenti degli Stati Uniti come la Shimmer e la SHINE, mettendo a referto anche l'apparizione in casa per la RISE grazie ad uno spettacolo organizzato in collaborazione con la stessa Bellatrix.
Tutti segni di una progressiva crescita di fiducia nei suoi confronti, ma purtroppo tutto ciò che Alex si era guadagnata sul campo aveva un costo che si sarebbe rivelato piuttosto salato.
Prendere la rincorsa
Dopo 3 gravi infortuni al ginocchio seguiti da altrettanti interventi, nel 2018 la sua vita era giunta ad un bivio: continuare a sottoporre il proprio corpo ad un continuo sforzo con il rischio di aggravare ulteriormente il proprio stato di salute, oppure mettere da parte le proprie ambizioni prendendo le distanze dall'ambiente.
La scelta infine é ricaduta sulla seconda opzione in modo tale da permetterle di recuperare tutti gli acciacchi pregressi e di dedicarsi anche ad altri progetti come quello di mettere su famiglia e diventare madre, insomma di recuperare una parte di quella spensieratezza non goduta appieno in gioventù. Nonostante questo, l'idea del ritiro non l'aveva mai sfiorata, perché quello doveva essere pur sempre un modo di ricaricare le batterie e anche se l'inattività ha quasi raggiunto i 4 anni di durata, Alex é rimasta alla finestra attendendo il frangete più opportuno, nello specifico la ripresa della programmazione dopo il lungo (e tormentato) periodo di chiusura forzata a causa della pandemia e se la EVE si é poi rivelata la sede del suo ritorno in scena, é stata un'altra realtà a farle da vera e propria palestra, la Wrestle Carnival di Nottingham.
Alex Windsor vs Jordynne Grace - 9 Ottobre 2021, Wrestle Carnival PURE (Portland Centre, Nottingham)
Oltre al fatto di esserne attualmente la campionessa di categoria, é in questo ambiente che la Windsor ha raccontato meglio questa sua rinascita, partendo dalle difficoltà legate al lungo stop che di fatto hanno fatto si che i suoi primi incontri fossero incentrati sulla maggior forza delle avversarie e sulla capacità di resistere oltre le aspettative vincendo in maniera sudata, ma non certo "di rapina" o astuzia.
Con il passare dei mesi ed il recupero della condizione però, le cose sono cambiate ed il suo modo di lavorare si é adeguato passando da un atteggiamento più incline ad incassare ad uno decisamente più orientato nell'affermare la propria forza fisica prima ancora di subirla. Da queste premesse é partita la cavalcata trionfale con cui é riuscita ad affermarsi all'interno dello SHE-1, il torneo principale della EVE e ripartito in sole 48 ore, tanto da guadagnare una reputazione tanto chiacchierata in positivo dal pubblico quanto in "negativo" da parte delle stesse atlete, visto lo storico di infortuni accumulati nel corso degli anni.
In questa maratona dove ha messo in campo tutta la sua ferocia agonistica sconfiggendo prima l'amica e rivale Rhio e poi in finale una delle veterane della compagnia (la scozzese Sammii Jayne), Alex ha avuto il suo primo assaggio di Giappone affrontando ASUKA, la freelance più corteggiata al mondo e fresca di una duplice esperienza europea. La combinata di agilità e precisione nei colpi della transgender nipponica si é ben amalgamata con questo suo rinnovato spirito combattivo, dando vita ad un accesso botta e risposta che ha visto prevalere la britannica grazie alla sua capacità di annullare le tecniche aeree della rivale.
ASUKA e Alex seppur affaticate si colpiscono a vicenda da terra - 18 Giugno 2022, EVE SHE-1 (prima giornata, 229 The Venue, Londra)
Un assaggio di Sol Levante (rafforzato dalla partecipazione di Takumi Iroha e della sua maestra Chigusa Nagayo, celebrata nel corso della seconda serata) a cui é seguito un secondo all'estero, non in Asia ma in quel di Barcellona, nella vivace realtà cittadina della Revolution Championship Wrestling dove ad appena un mese dal trionfo ha affrontato nientemeno che l'asso della Tokyo Joshi Pro, Miyu Yamashita. Pur mettendo in campo lo stesso atteggiamento, stavolta il simbolo della compagnia di Tetsuya Koda si é rivelato un osso troppo duro da masticare, anche se a onor del vero l'inglese ha saputo tenerle testa per buona parte della contesa, finendo al tappeto solo dopo aver subito l'ultimo calcio della disperazione.
A conti fatti, più che una sconfitta si é trattato di una vittoria, poiché la prestazione, unita alla vittoria dello SHE-1 e ai buoni rapporti che da sempre la EVE mantiene con le promotion giapponesi, hanno fornito ad Alex il biglietto aereo diretto a Tokyo, dove ad attenderla ci sarebbe stata la 2 volte campionessa internazionale della compagnia.
Proseguire ad oltranza
La Maki attuale ha poco a che vedere con quella che aveva perso nettamente la prima volta contro Rosa: dopo aver riconquistato la cintura sconfiggendo con grande autorità la giovane promessa Hikari Noa, la "idol dalla testa d'acciaio" sta disputando un'annata all'insegna della concretezza, riducendo al minimo le esagerazioni e le gag tipiche del suo personaggio stravagante, come a voler dimostrare di poter competere seriamente con i nomi di punta della sua compagnia.
Da questo punto di vista la Windsor rappresenta il suo perfetto contraltare, una lottatrice apparentemente poco incline allo scherzo o a gestire situazioni fuori dall'ordinario, un banco di prova più che valido per la "nuova" Itoh chan. Eppure le cose non sono andate esattamente da copione, almeno nelle prime fasi della sfida, dove la gaijin si é presa il suo tempo per provocare gli spettatori giocando con l'avversaria a terra, quasi a voler saggiare la rimozione delle limitazioni legate al tifo introdotte durante il periodo Covid.
Forte del tifo a favore, Maki ha saputo gradualmente riportare la battaglia sui binari prestabiliti, vendendo la forza nemica, ma al tempo stesso dimostrando di essere sul pezzo cercando anche di andare a segno con delle mosse diverse dal solito, anche rischiose.
Maki Itoh Colpisce Alex Windsor con una Avalanche DDT dalla terza corda - 9 Luglio 2022, Summer Sun Princess '22 (Ota City General Gymnasium, Tokyo)
Andata in difficoltà, Alex dal canto suo ha ripreso il canovaccio dell'ultimo periodo cercando di andare a segno con le sue powerbomb in modo da far risaltare maggiormente la più minuta avversaria e la sua resistenza, dando la sensazione di poter capitolare di fronte all'eroina di casa, salvo approfittare del più classico degli scivoloni dal paletto per chiudere con una Fisherman Buster modificata: ennesima batosta a referto per la rossa di Kyushu, buona la prima invece per l'inglese, seppure frenata in parte da qualche incertezza - non particolarmente grave - lasciata intravedere nei primi momenti, forse frutto dell'impatto con il nuovo ambiente.
Ad ogni modo Maki ha costruito la sua carriera sulle sconfitte e anche da questa potrà trarre alimento per la sua lunghissima rincorsa al successo, nel frattempo Alex sembra procedere la sua di corsa speditamente verso la sua stessa direzione e chissà che da questo slancio non possa nascere un nuovo scontro in grado di portarle verso nuovi orizzonti.