Con il suo Year Zero la neonata Squash a Jobber ha radunato atleti da tutto il mondo, specialmente dal Giappone...
Le attività legate al wrestling in Italia si possono paragonare ad un fitto sottobosco di etichette di medie e piccole dimensioni, un ambiente dove i talenti nostrani possono muovere i primi passi prima di cercare di salpare verso orizzonti più estesi, sogno che in alcuni casi si é tramutato in realtà, sia in passato che ai giorni nostri.
L'ultima sigla nata in ordine di tempo é la Squash a Jobber, realtà legata alla zona dell'Hinterland milanese che ha esordito un mese fa con il suo Year Zero, evento caratterizzato da una proposta di stampo fortemente internazionale per via dei nomi ingaggiati e delle formule utilizzate all'interno degli incontri.
Una vetrina all'interno della quale gli atleti locali hanno però rivestito un ruolo molto importante, in veste di protagonisti degli incontri, ma anche nell'allestimento dello spettacolo.
Importare per esportare
Nelle intenzioni iniziali, Year Zero doveva essere un semplice dvd export, materiale (senza scopo di lucro) per portare qualche nome di richiamo per gli appassionati in generale, ma con il passare del tempo gli ideatori, Enea Boscolo (voce e ideatore dell'omonimo podcast) e Andrea Tagliabue (uno degli ideatori di un'altra promotion italiana, la ASCA Wrestling) hanno alzato deciso di alzare il tiro puntando alla creazione di uno show a tutto tondo, facendosi aiutare nella produzione dal resto dello staff di Squash a Jobber, Leonardo Boscolo (fratello di Enea) e da Giammarco Dessalvi (in arte J Mudd).
A dare loro ulteriore supporto ci hanno pensato il ventottenne Max Peach ed Ei G (noto anche come Emanuel El Gringo), entrambi arruolati in qualità di lottatori, ma anche in veste di consulenti: il primo ha fatto scouting individuando i nomi esteri più appetibili, il secondo invece ha sfruttato la propria esperienza nell'organizzazione dell'evento, specie per quanto riguarda il posizionamento dei match nel corso della serata, tutti aspetti che spesso e volentieri lo spettatore ignora o non considera, ma che sono molto importanti per la resa finale.
Come Peach, molti altri dei profili italiani presenti ha intrapreso una parabola precisa: Vertigo, Electra, Nico Inverardi ed Eron Sky sono tutti partiti dalle scuole territoriali (ad esempio la toscana Supreme Italian Wrestling o le academy della Italian Championship Wrestling sparse nei comuni lombardi), per poi approfondire i propri studi in zone di maggiore interscambio quali lo storico Regno Unito o la Spagna (giunta in auge nel corso degli ultimi anni). Con queste premesse non sorprende che tra la folta delegazione straniera che si é presentata al Centro Sportivo Gianni Brera di Pero si siano presentati Ricky Knight Junior - l'ultimo rampollo di una dinastia di lottatori, ma soprattutto scuola d'eccellenza e da anni tappa obbligatoria per molti aspiranti europei - e LJ Cleary, irlandese già approdato in Italia e molto attivo anche in veste di trainer.
Chi invece ha viaggiato oltreoceano sono il duo australiano dei VeloCities composto da Jude London e Paris De Silva e Chris Dickinson. L'americano in particolare aveva un motivo in più per partecipare, date le origini siciliane dei suoi nonni, radici rivendicate con un certo orgoglio alla fine del suo incontro contro il combattivo Adriano.
Per dare un'impronta internazionale, il match per i titoli di coppia ASCA tra i VeloCities ed il duo LJ Cleary & Nico Inverardi ha usato le regole della lucha libre (come ad esempio il tag automatico con l'uscita dal ring). Image credits: Squash a Jobber
L'attuale membro del roster di Strong rappresenta anche un assaggio di quella parte di spettacolo che ha fatto l'occhiolino al Giappone, un aspetto che ha avuto il pregio di cercare di dare voce non solo la parte più seria (o sportiva che dir si voglia), ma anche quella più spensierata e stravagante tipica delle realtà minore e lo dimostra la presenza della maschera di Gabai Ji-chan, l'arzillo vecchietto che si può trovare spesso coinvolto dentro a realtà che fanno dell'umorismo spinto il proprio marchio di fabbrica come in quel di Osaka o Kyushu, facendo letteralmente impazzire il malcapitato Ei G per un quarto d'ora abbondante.
L'altro fronte invece é stato rappresentato da quello che si può definire l'uomo del momento nonché porta bandiera di questa "generazione erasmus", quel Francesco "Fireball" Akira che nel giro di un anno é riuscito ad ottenere la benedizione dell'ex WWE Yoshihiro Tajiri grazie al suo tour in All Japan Pro-Wrestling (dove ha detenuto brevemente la cintura di campione junior) e che oggi sta lentamente trovando spazio nella rivale New Japan Pro-Wrestling (dove é campione di coppia junior) anche grazie ai consigli dell'amico e mentore Will Ospreay.
Forte di un successo difficilmente visto in passato, a Francesco sono state date le chiavi della serata e quindi l'incontro di cartello contro Yota Tsuji, allievo del dojo NJPW che grazie al suo recente sviluppo fisico ha recitato la parte del Golia da abbattere, anche se va detto che il pubblico si é espresso in maniera molto positiva nei confronti del forzuto lottatore nipponico, seppur mantenendo in prevalenza il sostegno nei confronti di Fireball e venendo accontentato con una prova estremamente combattuta da ambo le parti con annesso happy ending in favore dell'eroe di casa.
Francesco Akira si appresta ad eseguire l'ultima mossa dell'incontro. 25 Giugno 2022, Year Zero (Centro Sportivo Gianni Brera, Pero). Photo credits: Squash a Jobber
Prima di loro però c'é stato spazio anche per il movimento joshi (seppure in formato intergender) e ad apparire sono state 2 interpreti entrambe alla seconda apparizione dalle nostre parti.
Calci e abbracci
Rina Yamashita ha fatto parte della spedizione di joshine fatte venire appositamente a fine 2019 per un evento dedicato da parte della Bologna Wrestling Team tenuto presso il centro commerciale Città Fiera di Martignacco (Friuli-Venezia Giulia), un gruppo di cui facevano parte tra le altre Tsukushi, Makoto e una Tequila Saya a fine carriera e sua avversaria di serata in un match di coppia misto. A distanza di un biennio Rina é passata dall'essere una specie di talento incompiuto a trovare finalmente una propria identità in veste di specialista nel genere hardcore/ultraviolent sotto l'egida degli specialisti della FREEDOM e dell'altra esperta Risa Sera.
Niente di tutto questo si é visto nel corso della sua esibizione, tuttavia la maggior confidenza nei propri mezzi ha fatto in modo che l'erede di Dynamite Kansai non abbia assolutamente faticato a tenere vivo l'interesse degli spettatori, mettendo in piedi uno scontro basato prevalentemente sullo stricking diretto, sulle dimostrazioni di forza e sull'uso di powermoves ad alto impatto, prendendosi pure qualche rischio utile a rinforzare la sua reputazione di "dura a morire" cadendo di schiena sui gradoni di accesso al ring dopo aver subito un suplex.
Dall'altra parte il suo rivale Eron Sky ha dimostrato di non essere da meno interagendo verbalmente ed attraverso la propria mimica per sottolineare da una parte il rispetto per l'ospite, ma al tempo stesso provando a provocarla per dimostrare di poter lottare alla pari, rispondendo colpo su colpo fino alla sudatissima vittoria finale.
Rina Yamashita sta per finire contro i gradoni d'acciaio. 25 Giugno 2022, Year Zero (Centro Sportivo Gianni Brera, Pero). Photo credits: Squash a Jobber
Questa storia però va oltre questo singolo episodio, infatti Eron lo scorso Febbraio ha iniziato una sorta di percorso iniziatico nel mondo joshi affrontando in quel di Nola (DREAMWrestling) l'altra giapponese invitata, ossia ASUKA, un incontro dal quale é nata un'amicizia a giudicare dai riscontri successivi e dal fatto che lo stesso abbia fatto una piccola apparizione durante l'incontro della collega per aiutarla contro Max Peach, ricreando un siparietto tipico delle Freja de Egoistas.
Anche l'autoproclamatosi "Orgoglio nerd" ha dimostrato di aver fatto i compiti a casa cercando di attingere quanto più possibile dalla cultura della sua sfidante, a partire dal costume di scena ispirato al personaggio di Yoko/Kurama tratto dal manga Yuu degli spettri (Yū Yū Hakusho, il cui anime é stato trasmesso da più emittenti italiane nel corso degli anni). Non solo folklore il suo, visto che il suo modo di interpretare la sfida ha attinto a piene mani dal repertorio di alcune lottatrici storiche del movimento, come Yumiko Hotta quando ha usato il Pyramid driver o Akira Hokuto con la celeberrima Dangerous Queen Bomb.
La Veny invece ha lottato esibendo la strafottenza tipica del suo personaggio per agire da antagonista, prendendo in giro l'avversario con i suoi balletti e dandogli dello scemo (in italiano) e sfruttando le consuete sequenze di rissa fuori dal ring da alternare alle sue movenze aeree ed i suoi super kick ripetuti nei momenti topici per alzare i livelli di adrenalina.
Max Peach esegue la Dangerous Queen Bomb su ASUKA. 25 Giugno 2022, Year Zero (Centro Sportivo Gianni Brera, Pero). Photo credits: Squash a Jobber
Malgrado l'impegno profuso, in questo caso il nostro rappresentante é uscito sconfitto e nonostante ciò ha comunque mantenuto il suo metaforico abbraccio nei confronti del Giappone schiaffeggiando la vincitrice per trasmetterle la propria volontà e poi inchinandosi per renderle omaggio come da etichetta.
Marco Polo nel suo celebre viaggio in Oriente non arrivò mai in Cipango e dovette accontentarsi dei resoconti riportati mentre faceva da ambasciatore presso la corte imperiale: oggi quel paese pur essendosi a sua volta avvicinato all'Occidente, mantiene comunque una piccola cortina di mistero per via della sua lingua e della varietà dei propri usi e costumi, ma grazie ad eventi come Year Zero, quell'isola può apparire un po' più vicina. E chissà che in futuro non si possa avvicinare ulteriormente.