Calle joshi

Biografie | By Poppo • 05-07-2020

Racconto di una tragedia evitabile

La sera del 15 Agosto 1997 Mariko "Plum" Umeda si trovava presso l'area Sun Plaza di Hiroshima per lottare il suo ennesimo show per la JWP.

Da qualche tempo la ragazza soffriva di frequenti mal di testa e le colleghe avevano notato che nell'ultimo periodo faticava a memorizzare non solo le sequenze concordate per lo svolgimento degli incontri, ma a volte anche il nome delle avversarie o delle compagne di tag team; anche il management della compagnia ne è a conoscenza, ma questi segnali non vengono ritenuti di una gravità tale da concederle un periodo di riposo, nonostante Mariko in passato fosse già stata vittima di diversi infortuni, tra i quali c'erano anche varie commozioni cerebrali.

Dunque il tag team previsto tra lei e Bolshoi Kid contro Mayumi Ozaki e Rieko Amano andrà regolarmente in scena.

Sarà il suo ultimo incontro.

Cuty Knows no pain

Plum Mariko era una delle prime novizie della JWP, compagnia in cui militava da quando aveva meno di 19 anni e per la quale lotterà per tutta la vita, anche dopo la scissione interna alla promotion avvenuta all'inizio degli anni novanta capeggiata dalle shooter Shinobu Kandori ed Eagle Sawai, le quali abbandoneranno per fondare la loro etichetta, le Ladies Legend Pro-Wrestling. Plum era una delle poche all'interno dello spogliatoio ad aver mantenuto buoni rapporti con entrambe le fazioni, pur lacerate da pesanti conflitti interni accumulati nel corso di anni di liti fisiche e verbali; il suo stile di lotta basato sulla tecnica e le sottomissioni l'avrebbe resa una lottatrice ideale per il nuovo soggetto creato all'insegna del wrestling "realista", ma alla fine decide di lottare stabilmente nella realtà in cui si era già tolta la soddisfazione di vincere il titolo Junior (assieme al corrispettivo della UWA all'epoca accorpato) dove comunque non mancavano le opportunità visto che era in corso un rinnovamento radicale del roster.

I piani per lei combaciavano con quelli previsti per uno dei nomi di punta, Cuty Suzuki, ex idol che aveva iniziato a lottare nello stesso anno e che stava acquisendo popolarità grazie alla sua avvenenza fisica, ma che non era ritenuta una certezza quanto ad abilità sul ring. Plum dal canto suo non sfigurava certo dal punto di vista estetico e di look grazie ai suoi attire eleganti e colorati, ma soprattutto era una solidissima worker in grado garantire una qualità di lottato confacente agli standard dell'epoca.

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Cuty Suzuki & Plum Mariko vs. Mayumi Ozaki & Bolshoi Kid - 18 Aprile 1993, Cuty Mania

Secondo i rumors le due non andavano affatto d'accordo inizialmente e non vedevano di buon occhio questa forzatura, tuttavia Plum non disdegnava il ruolo di "spalla", oltre al fatto di avere un approccio molto aziendalista che nel corso del tempo le avrebbe consentito di stringere amicizia con la collega. A lei le fatiche alla Cutie la gloria delle passerelle, tanto da diventare protagonista di un videogioco dedicato. La coppia però in generale piace e riceve il supporto del pubblico, anche se al fin della fiera non porterà a casa nessun trofeo, ma solo una sequenza di ottimi match, su tutti quello per le cinte di coppia perso contro il duo formato da Devil Masami e Hikari Fukuoka a sette anni dalla formazione della coppia. Invertendo i fattori però il risultato fu ancora più sorprendente, infatti in un paio di occasioni in cui lottò contro la Suzuki scaturirono alcune perle, come lo scontro incrociato avvenuto nel 1993 al quale presero parte due leggende del calibro della Masami e di Chigusa Nagayo, ormai disimpegnatasi dallo Zenjo e prossima a fondare la sua GAEA, ma ancora sufficientemente in grado di prendersi la ribalta, anche grazie alla strepitosa performance. L'anno prima invece assieme a Hikari Fukuoka però si tolse la più grande soddisfazione quando, sempre in un match di coppia - le due riuscirono a sottomettere contemporaneamente i due nomi più importanti della compagnia, la Devil e Dynamite Kansai, la cima della piramide.

Nell'era interpromozionale degli scontri tra promotion c'era spazio per molti nomi e la Mariko aveva tutte le carte in regola per ritagliarsene una fetta importante.

In proprio

In questa fase storica oltre ai tanti scontri di coppia o a squadre arrivarano anche i primi veri esami di maturità in singolo per Plum: nel 1993 venne organizzato il primo evento in collaborazione con la AJW, dove se nel main event si svolse il famosissimo Thunder Queen Battle a squadre, a metà card la Mariko doveva vedersela con un nome secondario ma di grande spessore dello Zenjo, quella Yumiko Hotta molto simile a lei per stile di combattimento, seppur dall'apparenza diametralmente opposta. La contesa però fu giudicata deludente per via di un eccessivo sbilanciamento tra le prese a terra e le power moves tipiche dello stile hold and submission imperante.

L'anno successivo però avrà l'occasione di rifarsi con gli interessi inscenando i suoi due match più belli della sua carriera: contro Chigusa Nagayo lotterà come una leonessa subendo una serie di scorrettezze totalmente distanti da quella che era sempre stata l'immagine acqua e sapone dell'ex Crush Gals e pur cedendo per sottomissione uscirà da protagonista assoluta grazie alla qualità del suo lavoro. La consacrazione arriverà invece contro la più grande della nuova era, Manami Toyota.

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Manami Toyota vs. Plum Mariko - 27 Marzo 1994, AJW Wrestling Queendom II

La storia di quell'incontro vide Plum riuscire a sfuggire alla mossa più letale della top star AJW, il Japanese Ocean Cyclone Suplex di sua invenzione che raramente lasciava scampo alle avversarie; grazie alla sua tecnica riuscì in più occasioni ad evitare la mossa rovesciandola in una delle sue submission creative, subendo però sempre la feroce controffensiva rivale, tra cui spicca ancora oggi la Super Ligerbomb, mossa che ritornerà tristemente più avanti. Dopo quasi mezzora di battaglia e dopo aver lottato alla pari con la leggenda, la Mariko dovette nuovamente capitolare di fronte al maggiore fascino di una rivale della federazione numero 1 del Giappone, ma ormai era evidente che il suo valore andasse ben oltre l'essere una gregaria e sembrava che fosse giunto finalmente il momento di ambire a ben altri traguardi in casa propria.

Sfortunatamente due infortuni alle clavicole troncarono sul nascere questa possibilità, la prima volta voltà toccò alla sinistra e successivamente quella destra, proprio nel giorno del suo ritorno sul ring verso la fine del 1995. Al suo ritorno sul ring un anno dopo non era più la stessa: la ruggine accumulata durante l'inattività l'aveva resa più lenta, quasi al di fuori degli incontri a cui prendeva parte, anche per questo motivo venne ritenuto più conveniente farla lottare nei match secondari. E anche per via delle varie commozioni cerebrali che ne avevano minato la stabilità fisica e mentale, ma che non spinsero nessuno a chiedere un consulto medico specifico a riguardo.

Un qualsiasi dottore probabilmente le avrebbe impedito di rimettere piede sul quadrato, salvandola dal suo tragico destino incontrato nella notte di Hiroshima: dopo aver subito una Ligerbomb da parte della Ozaki non riprenderà più conoscenza; nell'istante in cui non uscì dal pin vincente previsto, le altre lottatrici e l'arbitro inizialmente pensavano si trattasse di una delle sue dimenticanze mostrate di recente, acuita dal fatto che tutti in quell'istante la sentivano russare. Dopo diversi minuti però si accorsero che la situazione era più grave del previsto: non stava dormendo, non era svenuta, era in coma. Il suo cervello era in preda ad un emorragia provocata da danni preesistenti ma accentuata da quell'ultima mossa, incassata si correttamente, ma pur sempre troppo vista la sua condizione, purtroppo non arrivò a compiere i 30 anni.

Pur conoscendo successivamente le cause, la JWP non incontrò ripercussioni legali: nonostante le indagini da parte delle autorità per accertare responsabilità dell'azienda, non fu possibile avere prove concrete a riguardo non esistendo documentazione medica a supporto e anche per via del rifiuto del padre Kunihiko Umeda di consentire un'autopsia più accurata.

La sua memoria però rimase impressa in tantissime sue colleghe: per la prima volta dopo anni di guerra fredda le lottatrici della LLPW e della JWP si riunirono prima per assistere al suo funerale e poi per organizzare un evento congiunto di beneficienza, come avrebbe voluto Plum. Da allora ogni anno è stato celebrato l'anniversario della sua morte, sia da parte della JPW (e oggi dalla promotion erede, la PURE-J) che dalla OZ Academy di Mayumi Ozaki, colei che più di tutte ha visto il sonno della Mariko trasformarsi in un incubo che ancora oggi perseguita la storia joshi.

Le atlete della PURE-J rendono omaggio a Plum 22 anni dopo la scomparsa.