Calle joshi

ASUKA (dal suo account Twitter)
Biografie | By Poppo • 05-03-2022
Image Credits: ASUKA (dal suo account Twitter)

La storia Takashi, dalla scoperta della sua sessualità alla sua piena accettazione di essa per diventare ASUKA

Nell'oceano di ricorrenze che ormai popolano il nostro calendario, l'imminente festa della donna é una di quelle che prima o poi obbliga - volenti o nolenti - la maggior parte delle persone a confrontarsi con il tema portante di questa giornata ed i suoi molteplici significati.

Ci sono donne e uomini che la celebrano, altri che la negano o affermano che non dovrebbe esserci, oppure che dovrebbe avvenire ogni giorno e per qualcuno o qualcuna diventa l'occasione buona per fare rivendicazioni, rievocazioni o semplice polemica buona per il dibattito quotidiano. Donne e uomini, ma anche uomini che sono diventati o si sentono intimamente donne e viceversa: ai giorni nostri la sfera della sessualità ha trasceso la biologia non solo a livello chirurgico, ma anche e soprattutto a livello di percezione di sé stessi e del proprio corpo, creando tante nuove esperienze che la nostra società ancora fatica anche solo a figurarsi prima ancora di poterle includere al suo interno.

Per questo motivo l'8 Marzo può rappresentare una buona occasione per approfondire questo aspetto e in tal senso può essere d'aiuto approfondire la storia di ASUKA, una ragazza nata e cresciuta in un corpo maschile che ha fatto i conti con questa discrepanza fin dalla tenerissima età con tutte le difficoltà del caso e che grazie al wrestling ha trovato un modo accettare sé stessa e di farsi accettare dagli altri, come dimostrato dal calore con cui é stata accolta durante l'ultima sua esibizione avvenuta poche settimane fa proprio in Italia per il primo spettacolo tenuto dalla DREAMWrestling in quel di Nola.

Una storia a lieto fine, ma anche uno spunto per chiederci: cosa vuol dire essere veramente un uomo o essere una donna oggi?

Certo è bella la normalità...

Nato nel 1998 a Kesennuma nella prefettura di Miyagi - a Nord-Est di Sendai, verso la costa - Takashi é il secondogenito di una coppia che gli ha dato alla luce prima e dopo 2 sorelle, rendendolo dunque l'unico maschio della prole. Un fattore apparentemente innocuo, ma in realtà determinante e problematico per la sua crescita: suo padre infatti al tempo insegnava un'arte marziale entrata in auge agli inizi degli anni trenta chiamata Nippon Kempo, disciplina codificata da Muneomi Sawayama attraverso l'inclusione di una serie di mosse che erano state bandite da altre forme di lotta come il più popolare judo quali i pugni ed i calci, rendendoli meno pericolosi grazie all'utilizzo di un apposito rivestimento protettivo; un sapere che inevitabilmente sarebbe dovuto essere ereditato da uno dei figli, ma che non poteva certo venire trasmesso alla primogenita o alla più sorella piccola, pertanto era spettato all'unico figlio portare avanti questa tradizione.

Ma quella che voleva essere comunque un'attività tra padre e figlio in realtà era un'imposizione nei confronti di quest'ultimo, accettata solo per amore del genitore, visto che oltre a non interessargli particolarmente, l'attività fisica metteva Takashi a disagio perché in qualche modo gli dava l'impressione di essere diverso dagli altri bambini della sua età, motivo per cui anche al di fuori della palestra evitava ad esempio di andare a giocare all'aperto con i suoi coetanei, i quali molto spesso giocavano a palla avvelenata, gioco cui non era molto avvezzo, anche per via della sua struttura fisica piuttosto esile. Tutte cose che non poteva certo evitare all'interno dell'ambiente scolastico elementare, dove agli alunni venivano impartiti corsi di nuoto o ginnastica motoria, tutte cose svolte con un misto di riluttanza, ma anche di curiosità: si sentiva infatti a disagio nell'esporsi e confrontarsi con gli altri compagni, ma al tempo stesso provava curiosità nell'osservarli negli spogliatoi comuni, seppure non si trattasse ancora di una vera e propria presa di coscienza delle sue pulsioni sessuali.

Uno dei dormitori della Sendai Ikuei High School (photo credits to Sendai Ikuei High School)

I genitori dal canto loro intravedevano in superficie questo suo mondo interiore, soprattutto la madre che osservava il piccolo passare il tempo a casa giocando con i suoi trucchi ed i suoi vestiti, oppure quando di tanto in tanto giocava allegramente con altre bambine ai giochi più comuni nell'infanzia femminile. Quello che non potevano vedere però era l'isolamento progressivo che questo tipo di atteggiamenti gli stava provocando, perché se é vero che i maschietti avevano da subito preso di mira questa sua diversità, anche le sue compagne a lungo andare avevano iniziato a respingere questo bambino che inconsciamente voleva essere come loro, ma non lo poteva essere a tutti gli effetti.

Per nascondere tutto questo, o come le piccole infatuazioni che si stavano creando nei confronti di alcuni bambini, la maschera perfetta da indossare nei confronti degli sguardi indiscreti delle altre persone era proprio lo sport: i buoni risultati ottenuti, il costante allenamento che aveva portato Takashi ad arrivare a pesare sopra gli 80kg all'età di 13 anni, rappresentavano un modo come un altro per rendere felici i propri cari, di farsi percepire un ragazzo "normale", forse introverso, ma di certo in linea con le aspettative del padre e della madre.

Un equilibrio tanto apparente quanto precario, essendo legato ad un cerchio familiare destinato a spezzarsi presto, per la precisione verso la fine delle scuole elementari, quando i suoi genitori decisero di divorziare, un abbandono peggiorato da un terribile evento naturale:  era l'11 Marzo del 2011 quando un terremoto partito dalla costa di Honshu ha colpito tutta la prefettura di Miyagi raggiungendo i 9 gradi di picco momentaneo di magnitudo, causando danni nelle città principali, compresa Kesennuma; anche a causa di ciò la madre decise di trasferirsi portando con sé la sorella più grande nella città di Fujisawa, situata nella prefettura di Kanagawa. Inizialmente Takashi aveva seguito la mamma nel suo viaggio a Sud, continuando ad applicarsi nelle arti marziali frequentando un corso di judo, ma alla fine dell'anno scolastico il desiderio di tornare nel Miyaghino aveva avuto il sopravvento e ancora una volta lo sport gli avrebbe fornito aiuto, consentendogli tramite i risultati sportivi conseguiti a livello regionale di iscriversi alla Sendai Ikuei High School, una scuola prestigiosa dotata di dormitori in grado di ospitare i propri studenti.

La sua decisione di trasferirsi presso la struttura gli ha consentito di amplificare la dissonanza tra le 2 vite che stava vivendo, così di giorno frequentava le lezioni e soprattutto aveva trovato l'ennesima disciplina in cui cimentarsi, ossia il wrestling amatoriale, uno dei corsi che ha portato negli anni maggior prestigio all'istituto a livello nazionale, tanto da consentire ai suoi iscritti di partecipare alle diverse rassegne organizzate in tutto il paese. Anche in questo frangente, malgrado la mancanza di passione il ragazzo si era distinto per abilità e talento, tanto da scalare le gerarchie interne alla classe fino a diventarne il capitano, assistito anche dalla cacciata in massa di diversi allievi accusati di comportamenti poco consoni all'ambiente quali il fumo e l'alcol. Ma quando calava la notte e i compagni andavano a dormire o uscivano in città, ecco che la maschera veniva gettata per fare posto a gonne, parrucche ed ai suoi amati tacchi a spillo, il cui suono l'accompagnava mentre usciva a fare compere al mini-market oppure semplicemente passeggiava lungo le strade della città, talvolta ricevendo anche qualche lusinga da parte di un passante o di qualche persona in coda alla cassa del negozio.

Esperienze apparentemente semplici e comuni, ma che per questa persona così poco avvezza alla socialità rappresentavano delle vere e proprie conquiste, degli spazi da dedicare interamente a sé stesso, o meglio a sé stessa, alla sua vera personalità così a lungo repressa.

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Intervista ad ASUKA per radio kfm789

Per quasi 3 anni é rimasto in piedi questo parallelismo, ma ad un certo punto questa clandestinità ha iniziato a gravare troppo nel suo animo non trovando motivazioni per le quali dover continuare a nascondere al mondo la sua condizione, se non la paura di causare dolore ad una famiglia già divisa di suo dai precedenti dissidi interni. La rivelazione arriverà spontaneamente e senza preavviso il giorno del suo sedicesimo compleanno, quando il padre si era recato a Sendai per passare assieme al figlio qualche giorno organizzando un viaggio in macchina. Non appena la conversazione era virata sui suoi successi sportivi, Takashi é letteralmente crollato in un lungo e sofferto pianto liberatorio; ci sarebbero volute letteralmente delle ore prima che si decidesse a dire la verità: odiava lo sport e odiava quel suo corpo reso particolarmente muscoloso grazie ai tanti anni di allenamenti, perché entrambe le cose gli impedivano di esprimersi per come si vedeva intimamente.

Fortunatamente il genitore si é dimostrato comprensivo, visto che non solo ha proposto e sostenuto la proposta di fargli abbandonare la scuola, ma soprattutto non ha cercato di soffocare la sua inclinazione in nome di una morale di sorta, piuttosto l'ha accettata come si accetta il momento in cui si realizza che un figlio é cresciuto abbastanza per prendere la propria strada secondo coscienza, senza cercare di anteporvi i propri desideri, gli stessi che per tanto tempo hanno arrecato così tanta sofferenza.

La madre avrebbe scoperto tutto da sola più avanti e per il momento era stata informata solo della scelta di abbandonare l'istituto per cercare un vero e proprio impiego, ma da quel giorno si può dire che Takashi avrebbe smesso di esistere, ma non di lottare.

Uomo io, donna io, ora sai perché

Terminata l'esperienza scolastica, era giunto il momento per lei di scegliere una nuova carriera da intraprendere, scelta non facile considerando che la sua scelta di vita implicava il dover rinunciare in partenza a diversi impieghi, pertanto aveva deciso di concentrarsi in quei campi in cui una ragazza muscolosa avrebbe potuto eccellere e trovare sbocchi lavorativi, anche perché il suo passato le aveva impedito di creare veri legami affettivi che potessero sfociare in un'ipotetica vita coniugale. Tra colloqui e un corsi formativi aveva trovato ispirazione attraverso la televisione, in primo luogo grazie ad un personaggio del mondo dello spettacolo, l'opinionista Matsuko Deluxe, divenuta celebre in patria non solo per il trucco e parrucco adottato per le sue apparizioni pubbliche, ma anche per i suoi numerosi saggi ed articoli polemici nei confronti dell'arretrato modo di vivere e giudicare la sessualità da parte dei giapponesi. Ma in questo caso non é stata la verve corrosiva di Matsuko a motivarla quanto il fatto che se una persona che condivideva con lei lo stesso percorso di vita era riuscita non solo a trovare la sua strada all'interno della società ma addirittura ad affermarsi, anche lei avrebbe potuto farcela.

L'altra musa ispiratrice é stata Ayako Hamada, ex ragazza prodigio del movimento joshi che a quel tempo stava cercando faticosamente di ricostruire un panorama uscito con le ossa rotte dagli inizi del nuovo millennio a causa del fallimento e della chiusura delle sue più grandi promotion, la All Japan Women's Pro-Wrestling e la Gaea. In questo groviglio di piccole sigle e di show autoprodotti dalle singole lottatrici per cercare disperatamente di attirare parte del pubblico perduto, Ayako era la campionessa in carica della Wave, l'etichetta che si era riproposta di radunare sotto alla sua egida le reduci dagli ultimi ambiziosi progetti naufragati pochi anni prima, la tormentata JDStar di Yumi Ohka e la mai sbocciata Arsion di cui Ayako era stata volto e campionessa in passato e di cui fa ancora oggi parte la capoallenatrice Michiko Futagami.

Vedere queste ragazze lottare tra di loro mostrando la loro forza senza rinunciare alla propria femminilità, cambia totalmente la percezione di quello sport che aveva frequentato a livello amatoriale per così tanto tempo e che non aveva mai apprezzato veramente a causa delle costrizioni e dell'ambiente molto diverso da quello che le si presentava davanti, un mondo che che si presentava ostile a Takashi, ma che forse sarebbe potuto essere molto più confortevole per ASUKA. Senza pensarci troppo dunque, la ragazza si é recata di persona ad un evento organizzato dalla Wave per porgergli la fatidica richiesta di adesione, ma senza nascondere la sua vera identità e senza precludersi altre opportunità, motivo per cui aveva deciso di iscriversi nuovamente a scuola per ottenere i crediti formativi mancanti per l'ottenimento del diploma di liceo.

La compagnia dal canto suo accetta senza alcuna riserva e dopo aver atteso la conclusione del suo ciclo di studi la annuncia pubblicamente il 23 Luglio del 2015, ricavandone un certo buzz mediatico trattandosi di un tema delicato ma anche di uno dei rari casi appurati fin dall'inizio di carriera. Il nome scelto da lei é ASUKA, scritto sia in caratteri katakana (アスカ similmente al nostro maiuscolo) che utilizzando gli ideogrammi tra i quali spicca 崇, il kanji utilizzato normalmente per rappresentare il nome Takashi ma che grazie a questa combinazione assume una forma neutra, come per affermare che il suo genere di appartenenza stavolta non le sarebbe stato di intralcio. Il mese successivo, il giorno dopo il suo compleanno, la nuova lottatrice fa il suo debutto ufficiale.

Riceverà a fine giornata un regalo da parte di sua madre: una scatola di trucchi.

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ASUKA, Misaki Ohata & Tsukasa Fujimoto Vs. Ayako Hamada, Hiroe Nagahama & Yumi Ohka - 22 Novembre 2015, Sendai WAVE-KEEP SMILE #4 (Sendai Izumi Ward Best Western Hotel)

Durante i primi 2 anni di apprendistato ASUKA cerca di imitare quanto più possibile la Hamada in fatto di movenze e modo di stare sul ring, cercando spesso e volentieri di eseguire tecniche volanti ma al tempo stesso provando ad abbinarle ad un certa aggressività che sfocia nell'uso di colpi diretti, quasi cercando la rissa. Il ritorno in palestra del resto aveva comportato un cambiamento nei suoi metodi di allenamento, non più basati sulla ricerca dell'aumento della massa muscolare bensì più orientati sul rafforzamento della frequenza cardiaca e sull'imparare ad attutire i colpi inferti dalle continue cadute. Ne consegue una certa perdita di peso - uno dei motivi che l'hanno spinta a rinunciare alla terapia per il cambio ormonale, cosa che avrebbe potuto causare scompensi a più livelli - ed un progressivo aumento della velocità di esecuzione, tanto da renderla sempre più fiduciosa nei propri mezzi ed allo stesso modo anche la Wave riponeva fiducia in lei, tanto da mandarla a presenziare nel 2017 al lunghissimo gauntlet match a 30 persone organizzato per il ritiro della leggendaria Manami Toyota, simbolo per antonomasia del wrestling lottato a velocità disumane nell'epoca d'oro del movimento.

Ma é l'anno successivo quello della svolta: la promotion infatti la riteneva pronta per eleggerla come nuova rappresentante e per questo aveva imbastito a metà dell'annata un programma con l'allora detentrice del titolo di Regina Takumi Iroha, la quale aveva abbandonato la Stardom con l'obiettivo di diventare più forte e di allenarsi con il suo idolo Chigusa Nagayo. Il match titolato viene dominato per lunghi tratti dalla rossa, più forte ed esperta della sfidante, ma la tenace resistenza ai numerosi colpi inferti alla gamba unita alla tenacia di usare il suo arsenale di mosse aeree nonostante il dolore, ha permesso alla fine della serata il definitivo passaggio di consegne.

Fedele però al suo essere una sorta di porto di mare atto ad ospitare molte freelance, la frequentazione della Wave le garantiva la possibilità di ottenere diversi ingaggi in giro per il paese, motivo per cui le era stato consentito di girare tra le varie realtà portando con sé il nuovo alloro appena conquistato. Una di queste era la Wrestle-1, progetto ideato in pompa magna dal celebre lottatore Kenji Mutoh nel 2013 dopo il suo burrascoso addio a quella All Japan Pro-Wrestling di cui era stato proprietario e che negli ultimi anni aveva contribuito quasi ad affossare sia in termini prestigio che economici. Tra le tante promesse millantate nella conferenza stampa iniziale vi era quello di allestire una divisione femminile di tutto rispetto, ma in realtà malgrado l'ingaggio di una trainer dalle ottime credenziali come Reika Saiki e della giovanissima Hana Kimura, lo spazio dedicato alle donne sarà sempre marginale, anche dopo l'ingaggio della stessa ASUKA.

Tuttavia questo periodo sarà piuttosto prezioso per loro, visto che ne nascerà una forte amicizia tra la figlia di Kyoko e la neoarrivata, un rapporto raccontato anche sul ring in maniera piuttosto singolare: Hana in W-1 interpretava un personaggio molto simile ad una cheerleader, ben diverso alla versione più scostante messa in scena quando lottava in Stardom nelle fila dell'Oedo Tai, mentre dal canto suo ASUKA si presentava con un'attitudine molto più incattivita rispetto a quanto visto in Wave, anche nel look adottato per entrare sul ring di ispirazione quasi metallara. Nei loro primi scontri la beniamina del pubblico era riuscita sempre a prevalere grazie a dei colpi estemporanei, ma con il passare del tempo la seconda era riuscita a fare presa sulla presunta rivale, riuscendo a portarla dalla sua parte dando sfogo al loro lato più "velenoso", dando così vita al sodalizio conosciuto come FloÜrish.

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Hana Kimura e ASUKA in W-1

La W-1 sarebbe sparita nel giro di pochi anni, il loro legame rimarrà saldo fino alla tragica scomparsa di Hana avvenuta nello stesso anno della chiusura, un suicidio così sconvolgente da cogliere di sorpresa chiunque, inclusa la sua partner, impegnata quel giorno in uno dei primi webshow targati ChocoPro e costretta dunque per onore di firma a presenziare dedicando alla fine della giornata un commosso commiato. L'anno dopo sarà lei a chiudere il lungo e sofferto evento commemorativo.

Per quanto tragico, anche questo é un simbolo dell'importanza assunta da ASUKA nel corso di questi ultimi anni, dove non solo é diventata uno dei punti di riferimento principali del panorama joshi indipendente, come testimoniato dalla sua assidua partecipazione in SeaDlinnng, dove ha prima raccolto l'eredità di Mima Shimoda portando avanti le Frejas de Egoistas - una rivisitazione delle storiche Cachorras orientales -  e poi ha raggiunto il tetto della compagnia diventandone campionessa lo scorso anno. Ma allo stesso tempo é riuscita allo stesso tempo a diventarlo anche nei confronti dei colleghi di sesso maschile, ritagliandosi molto spazio in contesti molto aperti all'intergender come la DDT e più recentemente la GANBARE☆WRESTLING, ma anche in alcuni più ruvidi come la ZERO1, teatro di una sua memorabile esibizione presso il tempio Yasukuni di Tokyo lo scorso anno.

Lottare contro uomini o donne ormai non fa più differenza, né da parte sua, né da parte delle tante persone che lavorano con lei, il mondo del wrestling professionistico si é rivelato una casa capace di accettarla sia di giorno che di notte, senza bisogno di nascondersi come accadeva nell'antico dormitorio. Oggi a 23 anni, in una fase di piena maturazione in termini di personalità - tanto da permettersi di "giocare" con le musiche di ingresso, passando da Billie Eilish a Lady Gaga - le sue possibilità sembrano poter trovare limite solo nell'attuale situazione globale che ancora non sembra consentire un ritorno all'apertura generale delle frontiere, ma dopo essersi affacciata agli schermi americani grazie alla comparsata per al AEW e con alle porte un tour inglese in quel della EVE, il Giappone sembra ormai un palcoscenico anche troppo piccolo per contenere una così prorompente personalità, seppure anche in patria non manchino opportunità degne della fama che si é conquistata.

Una fama che obbliga chi la guarda e chi lavora con lei per ciò che é davvero: non un uomo, non una donna, ma un essere umano che faticosamente si é accettato per ciò che si ritiene essere.