Calle joshi

Attualità | By Poppo • 04-12-2023

Nagisa Nozaki e Hajime Ohara: un caso di 10 anni fa ancora tristemente attuale

Femminicidio, cultura patriarcale, violenza di genere: queste sono le parole chiave che in questi giorni sovrastano il dibattito pubblico sulla spinta della terribile sorte recentemente capitata a Giulia Cecchettin e Vincenza Angrisano, ultimi nomi di un elenco tristemente fin troppo popolato.

Chi scrive su queste colonne da tempo si sta chiedendo cosa si può fare a livello individuale per contrastare le origini dei comportamenti tossici che si nascondo dietro questi casi: limitarsi alla conta degli assassini, così come a quella degli stupri o delle violenze tangibili a questo punto é uno sterile esercizio di stile, ma d'altra parte l'isteria fuori fuoco di certe reazioni rischia di essere fagocitata da un mondo dell'avanspettacolo che si nutre non solo di dettagli macabri e disumanizzazione, ma anche e soprattutto di dibattiti polarizzati dove contano più i toni che i contenuti effettivi.

Forse un primo passo può essere quello di comprendere che l'ultimo atto della tragedia é solo la punta visibile di un'iceberg cresciuto ed alimentato da abusi sistematici e che più di qualche volta continua ad esistere dopo i fatti accaduti, specie per chi si ritrova a convivere con le cicatrici postume e lo deve fare senza il sostegno dovuto o addirittura ritrovandosi a dover affrontare un ambiente fatto di silenzi ed omertà.

Proprio per questo motivo il contributo di questo blog consisterà nel racconto di un caso di violenza avvenuto una decina di anni, un racconto fatto di tanti forse, di altrettanti ma e di troppi forse che spingono a tenere aperta la questione nella sua sconcertante attualità.

Dire

Oggi come oggi di Hajime Ohara si parla pochissimo e del resto non ce ne sarebbero particolari motivi poiché la sua quasi ventennale carriera ormai é giunta ad una fase di evidente stallo, lo stesso che per usare un eufemismo sta vivendo la compagnia per cui si esibisce stabilmente da più della metà del suo percorso, la Pro Wrestling NOAH, tant'é che da anni quello di wrestler é a tutti gli effetti un semplice dopolavoro.

Nonostante ciò quando capita di imbattersi in qualche articolo riservatogli dalla stampa nipponica di settore o da alcuni blog minori, tutti scritti dai quali difficilmente non si può tracciare un profilo lusinghiero di una persona che si é prestata a diverse attività in ambito sociale nella sua città (Kawasaki), che si é presa cura dei propri nonni per alcuni anni e che ha promosso l'inclusione delle persone disabili all'interno degli spettacoli di wrestling, con una particolare attenzione per le persone ipovedenti e in tutto questo ha avuto la caparbietà di recuperare gli anni di studio persi diplomandosi a 30 anni arrivando poi a fondare una sua organizzazione Non Profit, la Musashi-Kosugi Area Management.

Se ci si sofferma sulla cronologia di queste notizie però emerge un filo conduttore: sono state tutte pubblicate in un arco di tempo che parte dal 2014, prima di allora vi sono solo brevissimi accenni di poco conto. Eppure si parla pur sempre di un ragazzo che in giovanissima età aveva attraversato l'Oceano per vivere ed allenarsi fino a diventare un lottatore dalla reputazione consolidata, tanto da prendersi sulle spalle una realtà emergente e diventarne il nome di punta.

Insomma di cose da dire ce ne sarebbero e in fondo ci sono molti colleghi - anche meno celebrati - hanno rilasciato interviste molto più esaustive o quantomeno hanno condiviso a grandi linee tutto l'arco della propria carriera attraverso i vari media.

A pensare male viene il sospetto che parlandone si rischierebbe di dire più del dovuto, specialmente se il periodo in questione é quello in cui era diventato  l'attrazione principale della Wrestling New Classic assieme alla sua allora fidanzata Nagisa Nozaki.

Hajime Ohara guida un gruppo di ipovedenti durante il Karutz Kawasaki tournament da lui stesso organizzato nell'Ottobre del 2017. Photo credits:seisa.ac.jp

Nata all'inizio del 2012, la WNC rappresentava il secondo tentativo da promoter di Yoshihiro Tajiri dopo la burrascosa fine della sua prima creatura, la SMASH: pur privato dei finanziamenti del suo sponsor principale (la compagnia di MMA Pancrase), l'ex WWE era rimasto comunque deciso nel portare avanti la sua idea prodotto fatta di storie sopra le righe, spesso interpretate da gaijin provenienti dall'America e dall'Europa ma anche da lottatrici che non si limitavano al ruolo di comprimarie forzate.

Anche a livello organizzativo questo nuovo inizio si era affidato ad una certezza del passato, ovvero la presenza di Kana, il suo braccio destro che oltra a contribuire fortemente alla stesura degli spettacoli era stata determinante nel raccogliere i fondi necessari al lancio di questa nuova promotion, prima attraverso il finanziamento da parte di un giovane rampollo di buona famiglia, sostituito in seguito da un'azienda ortofrutticola quando il ragazzo si era reso conto della situazione non propriamente florida dell'attività a livello economico in quanto le spese di ingaggio degli stranieri tra voli, vitto e alloggio superava nettamente i proventi in entrata.

Le vendite di biglietti e merchandising infatti si attestavano su numeri piuttosto bassi come la maggior parte delle piccole e medie realtà dell'epoca e quel poco che arrivava era merito di Hajime, l'unico capace di garantire almeno una cinquantina di spettatori fissi ad evento grazie al suo giro di conoscenze, abbastanza da garantirsi il ruolo di addetto alle vendite che andava ad aggiungersi a quello di responsabile degli allenamenti e del dojo.

Il ragazzo pur provenendo dal famigerato Dragon system ed avendo per questo vissuto principalmente in Messico presso la palestra locale della Toryumon, era riuscito ad emanciparsi entrando velocemente in confidenza con Tajiri, il quale faceva spesso da spola tra i continenti in veste di consulente per gli allenamenti e in piccola parte anche facendo scouting per la HUSTLE dove ad un certo punto aveva portato con sé il suo nuovo allievo che in seguito diventando un elemento stabile della SMASH, dove tra gli altri avrebbe incrociato per la prima volta la sua futura fiamma.

La carriera di Nagisa é sempre stata una corsa ad ostacoli a causa dei gravi infortuni subiti e le difficoltà all'inizio del secondo decennio del 2000 si erano acuite a casa della difficoltà nel trovare una promotion per la quale lavorare stabilmente: dalla chiusura del suo nido - le NEO Japan Ladies - si era dovuta barcamenare nell'allora affollato mondo del freelancing, ma la mancanza di una realtà abbastanza forte da assumere in pianta stabile, unita ai suoi pochi contatti di peso gli consentivano giusto qualche comparsata all'interno di eventi autoprodotti e al massimo una serie di ingaggi in quel porto di mare rappresentato dalla ancora giovane Wave.

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Conferenza stampa del gruppo DQN - 19 Ottobre 2012

Date le premesse il suo approdo in WNC era quasi inevitabile, sia perché la divisione femminile necessitava di qualche aggiunta per variare rispetto al gruppo formatosi durante la precedente gestione, ma soprattutto per via della forte presenza del moroso, aspetto che il booking team intendeva sfruttare a livello creativo e così sono effettivamente andate le cose fin il debutto di Nagisa, la genesi di un gruppo formatosi nel corso delle settimane successive composto dalla coppia e dal terzo incomodo Jiro Kuroshio chiamato DQN.

In questo trio caratterizzato da una vena di ribellione giovanile, i 2 maschi si vestivano ed agivano come quei bulli della scuola che spesso popolano manga e anime giapponesi, alla mentre la ragazza era stato assegnato un personaggio altrettanto aggressivo ma molto più somigliante a quello del Sandman visto nella ECW in cui aveva militato il fondatore anni prima: canottiera, mazza da Kendo in una mano, lattina di birra nell'altra che serviva a giustificare il perenne atteggiamento da ubriacatura molesta esibito nei segmenti fuori dal ring, in una parola Nozabitch.

Pur aiutando attivamente i compari nel corso delle loro imboscate, la neoarrivata era riuscita velocemente ad imporsi anche come lottatrice nei confronti delle colleghe, sfruttando il mix letale di scorrettezze dovute al gioco di squadra e la sua nuova tendenza all'uso di tecniche di sottomissione, diventando nel breve periodo la ragazza più difficile da sconfiggere di tutto il giro.

Non c'era ancora un titolo dedicato alla categoria, ma il coronamento di questo lavoro sembrava ormai questione di tempo, ma la realtà dei fatti sarebbe andata in una direzione diametralmente opposta.

Non dire

Tutto é cambiato al termine della serata del 25 Gennaio 2013: quella sera i DQN senza saperlo avevano combattuto e vinto insieme il loro ultimo incontro, un match conclusosi apparentemente in piena regolare, senza interruzioni o imprevisti forzati, invela compagnia da lì a meno di una settimana sarebbe dovuta correre ai ripari più del dovuto.

Per prima cosa era uscito un comunicato stampa che a 48 ore di distanza segnalava che nel corso della contesa Nagisa aveva sofferto una frattura della cavità orbitaria, dopodiché un secondo comunicato sarebbe stato diramato dopo altri 2 giorni in cui Tajiri in persona annunciava l'uscita concordata dalla compagnia da parte di Ohara, ufficialmente per la volontà di dedicarsi ad altri progetti.

Se la prima notizia può risultare credibile ed in una certa misura qualcosa di consueto nel mondo del wrestling, la seconda é stata smentita nel corso degli anni da un ex membro dello staff della compagnia: Hajime era stato licenziato in via preventiva per preservare la promotion da una potenziale tempesta mediatica, poiché il nome del lottatore era stato accostato ad una setta e a possibili violenze domestiche nei confronti della sua ragazza, entrambe le cose strettamente collegate l'una con l'altra.

La setta in questione si chiamava Roma Zofiī kyōkai jiken (tradotto Associazione di Santa Sofia romana) ed era stato fondata nel 2002 dai coniugi Hiraiwa per concludere bruscamente le proprie attività poco dopo la nascita della WNC. Il fondatore Koji Hiraiwa aveva creato una sorta di filosofia basata principalmente sulla sua formazione di stampo steineriano alla quale aveva aggiunto elementi esoterici di vario tipo, spaziando qua e là tra simboli cristiani, concetti legati allo shintoismo ed un'inquietante morale di fondo: per guarire i propri dolori é necessario sottomettersi ai vertici dell'associazioni, soprattutto le donne, le quali non sono altro che un veicolo di sfogo delle energie negative.

Un fotogramma tratto da un video promozionale del culto in cui la moglie del fondatore finge di affrontare un adepto per poi sottomettersi. ATTENZIONE: questi video sono disponibili nella sezione delle fonti dell'articolo, ma contengono immagini di violenza esplicita

Ma quale associazione può esserci tra un culto del genere ed una compagnia di wrestling? Il wrestling stesso: tanto per cominciare: per divulgare le proprie attività infatti l'associazione organizzava delle coreografia ispirate alla disciplina quali balletti e combattimenti simulati (solo in parte) svolti sopra tatami improvvisati o anche all'interno di ring veri e propri presso arene regolarmente frequentate dalla promotion, come la Shin-Kiba 1st RING ad esempio.

Durante queste scene le adepte protagoniste - obbligate a presentarsi in body o minigonna - venivano puntualmente rese inoffensive, calpestate e punite attraverso una serie di sculacciate, il gesto simbolico per antonomasia scelto dalla figura di riferimento per il pubblico, anche se dietro le regole interne sono risultate essere orribilmente peggiori: per chi infrangeva le regole di sottomissione il protocollo prevedeva percosse e sevizie di gruppo prolungate per diverse ore, come dimostrato dall'unica donna riuscita a sfuggire a questo giogo e denunciare tutte le figure apicali.

Un gesto di coraggio avvenuto nel 2010 non sufficiente a fermare questa barbarie, infatti ad infliggere il vero colpo mortale al gruppo é stata una denuncia per estorsione da parte di un adepto maschio pentito per un totale di circa 13 milioni di Yen. 

Una volta scoperchiato il vaso di Pandora, le altre vittime si sono coalizzate creando un comitato apposito per raccogliere prove e testimonianze per attirare l'attenzione a livello nazione ed intentare una causa milionaria nei confronti degli Hiariwa e dei nomi più coinvolti negli aspetti dirigenziali, tra cui spicca quello dell'attrice Li-Mei Chiang, caso eclatante visto che la stessa stava prestando la propria voce per il popolare franchising di Yu-Gi-Oh! ma l'eco mediatica aveva costretto i produttori a ridimensionare la sua presenza, data l'impossibilità di rimuovere il materiale già trasmesso.

Ma non é solo la scelta di forme e luoghi ad alimentare le speculazioni, bensì la scelta da parte dei vertici del culto di presentarsi al pubblico coprendo il proprio volto usando delle maschere tipiche della lucha libre messicana, un dettaglio che inevitabilmente aggiunge una correlazione quasi naturale nei confronti di Ohara, tanto da spingere lo stesso comitato ad aggiungere il suo nome nella lista dei carnefici subito dopo aver appreso dell'ultimo guaio fisico capitato a Nagisa, specie in considerazione del fatto che il suo nome risultava citato diverse volte all'interno delle chat di gruppo (assieme a quello di Tajiri).

L'unica dichiarazione in merito da parte dell'interessato consiste in un post pubblicato sul suo diario ospitato presso la piattaforma Diamondblog il 4 Aprile, quando ormai il suo nome era stato accostato ufficialmente alla vicenda:

浅井校長、TAJIRIさんをはじめたくさんの方々に
お世話になりました。
自分の至らなさでたくさんのご迷惑をおかけしてきました。
今後はお世話になった恩を返していける人間になれるよう自分を見つめ直し反省し
努力、感謝、謙虚を胸に精進していきます

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Vorrei ringraziare il direttore Asai [n.d.r. Yoshihiro, Ultimo dragon], Tajiri e molte altre persone.
Vorrei ringraziarvi per tutto l'aiuto che mi avete dato.
Ho causato molti problemi a causa della mia inadeguatezza.
D'ora in poi mi guarderò indietro e rifletterò su me stesso per diventare una persona in grado di ripagare la gentilezza che ho ricevuto.

Hajime Ohara

Una forma di scuse piuttosto generica, più simile ad una forma di autocritica che si trova spesso nel parlato comune, ma al tempo stesso abbastanza circoscritta da impedirgli di prendere le distanze dalle accuse. Rimandi, accenni ma niente di concreto, persino il vecchio profilo Twitter di Ohara non risulta più attivo, eliminando dunque qualsiasi altro possibile riferimento.

E Nagisa? Curiosamente anche nel suo caso é avvenuta una perdita di dati, infatti il vecchio blog ospitato su Ameblo risulta essere stato disattivato e successivamente ricreato da zero giusto 3 giorni dopo il post di commiato da parte dell'ex fidanzato, per il resto ad eccezione di qualche aggiornamento sul suo stato di salute, silenzio tombale su tutto ciò che riguarda il wrestling e la WNC.

In un contesto del genere era inevitabile che il caso si sgonfiasse gradualmente fino a scomparire: é scomparsa la WNC circa un anno dopo, Nagisa é scomparsa dai radar per la bellezza di 4 anni trovano infine aiuto dall'amica GAMI, mentre Ohara e Tajiri si sono defilati rifugiandosi sotto rispettivamente sotto le leggendarie ali di Akira Taue e Kenji Mutoh evitando qualsiasi strascico legale, mentre gli Hairawa stanno tutt'ora scontando la loro condanna in prigione.

Ma il fatto che siano stati condannati i principali responsabili non può chiudere il cerchio su questa storia: cosa ha subito realmente Nagisa? Le poche voci a riguardo tirano in ballo le peggiori possibilità poiché oltre alla violenza fisica si parla anche di stupro e partecipazione ai riti della setta. Cosa é stato fatto per aiutare una potenziale vittima di abusi? Cosa hanno fatto le parti in causa per dissociarsi da questa potenzialmente folle affiliazione?

Ad oggi non si sa nulla, forse Nagisa é stata abbastanza forte da mettersi tutto alle spalle, forse Hajime ha completato sinceramente il suo percorso di reinserimento nella società civile, sta di fatto che in questa storia ci sono troppi forse che sommati tra loro lasciano solo la certezza che casi di questo tipo possano ripetersi.

Nota finale: parte ed origine di questa storia ha preso vita anni fa tra le pagine del blog di Rionne Fujiwara - ex lottatore diventato parte integrante dello staff della Wrestling New Classic - il quale aveva scritto una serie di 4 articoli sulla sua esperienza giapponese descrivendo l'episodio del licenziamento di Ohara e la sua relazione con il suo ex senpai. Questi articoli sono stati cancellati nel corso degli ultimi mesi, ma sono ancora indicizzati dai motori di ricerca.

L'ennesimo tassello rimosso dal mosaico.