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Angeli contro bionde | Calle joshi

Calle joshi

World Wrestling Federation / World Wrestling Entertainment
Storia | By Poppo • 26-06-2020
Image Credits: World Wrestling Federation / World Wrestling Entertainment

lo sbarco delle Jumping Bomb Angles in WWF e le loro acerrime rivali, le Glamour Girls

Il 2018 ha segnato il ritorno della categoria tag team femminile in WWE, operazione volta in parte a rimarcare il definitivo passaggio dall'era delle Divas a quella della Women's revolution, ma anche ad assecondare il desiderio delle due Horsewomen Bayley e Sasha Banks, due nomi importanti del proprio spogliatoio. Grazie a loro infatti vengono introdotte le WWE Women's Tag Team belt, un modo come un altro per ripresentare sotto una nuova luce i vecchi titoli di categoria spariti silenziosamente trent'anni prima.

A segnare questo "passaggio di consegne", nella classe della Hall of fame di quell'anno viene introdotta la coppia più famosa ad aver vinto le vecchie cinte. Per le Jumping Bomb Angels, non si tratterà certo della vittoria più prestigiosa in carriera e in generale la loro esperienza in terra americana sarà più vantaggiosa per l'allora WWF in termini di visibilità e prestigio della cintura (se di esso si può parlare, visto che si parla di un titolo vinto da appena tre coppie); Eppure ha lasciato a noi posteri una testimonianza concreta, seppure a sprazzi, del loro grande talento anche al di fuori del Giappone, inoltre ha avuto il merito di aver anche valorizzato altre due ottime lottatrici che probabilmente sarebbero state condannate ad un anonimo oblìo.

Andirivieni

Queste due ragazze avevano fatto il percorso inverso rispetto agli angeli finendo a lottare nel Sol Levante per affinare le proprie capacità su consiglio della loro allenatrice, Fabulous Moolah. La più esperta, Leilani Kai, a quell'epoca lottava da 6 anni ed aveva già un personaggio tutto sua, quello della principessa hawaiana per via dei suoi tratti somatici che richiamavano vagamente quelli delle isolane (lei infatti veniva dalla Florida). Judy Martin invece aveva appena due anni di esperienza quando si ritrovò a condividere il ring con mostri sacri del calibro di Devil Masami, Jackie Sato e Chigusa Nagayo. Al loro ritorno in America, Moolah riesce a procurare loro una serie di ingaggi nella WWF: comparsate, spesso incontri a più persone dove quasi sempre è coinvolta principalmente la stessa Fabulous. Negli anni successivi il numero di apparizioni aumenterà sensibilmente, ma il loro status all'interno degli spettacoli non andava oltre quello di semplici jobber incaricate di mettere far risaltare le star più affermate, in particolare Judy che metterà in scena un programma con Wendi Richter in cui sistematicamente verrà battuta sempre in pochi minuti.

La cosa curiosa è che fino al 1985 le due non avevano mai lottato assieme: si allenavano, si conoscevano, avevano compiuto un percorso molto simile, ma mai si erano ritrovate a condividere il ring; ma ancora più curioso è il fatto che ad assemblare le future Glamor Girls, non sarà la deus ex machina del wrestling americano femminile, ma quello che sarà il loro manager, "The mouth of South" Jimmy Hart. La sua idea è quella di trasformarle partendo dall'aspetto: i capelli devono essere tinti di biondo (meno nel caso di Leilani per mantenere in parte la caratterizzazione hawaiana), i costumi devono essere molto più appariscenti ed il comportamento in scena deve essere bizzoso, sopra le righe. Niente di nuovo in realtà, un modo come un altro per essere maggiormente riconoscibili da pubblico, la vera trovata originale in realtà è la sua stessa presenza: in un ambiente dove erano le donne a fare da vallette agli uomini era estremeamente raro vedere uomini accompagnare sul quadrato delle lottatrici.

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Intervista precedente al match tra i due team a Royal Rumble 1988

Nello stesso anno in cui Judy e Leilani giravano per il Giappone, Noriyo Tateno e Itsuki Yamazaki uscivano dal dojo della AJW, anche loro in un certo senso si possono definire gemelle separate dalla nascita: in alcune occasioni avevano lottato in coppia, ma nelle vesti di rookie generiche all'interno degli incontri di formazione delle allieve. Sarà l'esplosione della scena tag dello Zenjo a sancire la vera nascita delle JBA e, neanche a dirlo c'è lo zampino delle acerrime rivali, le Crush Gals. Chigusa Nagayo e Lioness Asuka rappresentavano in pieno lo stile di lotta predonominante di quell'epoca che si può sintentizzare in due parole, holds and submission, prese a terra e sottomissioni, che spesso erano loro a subire per poi esplodere con i loro celebrerrimi Shine e comeback segnati da una o due mosse d'impatto in grado di far esplodere il pubblico dopo lunghi momenti d'ansia. Il duo Tateno-Yamazaki invece lottava seguendo una filosofia ben diversa, ossia quella di proporre un'azione frenetica, veloce anche per i nostri tempi, fatta di scambi combinati, spesso di tipo high-flying, ma anche di proiezioni molto diverse da quelle più comuni, prendendo come modelli Tiger Mask e Dynamite Kid. L'improvvisazione contrapposta ai marchi di fabbrica, due facce della scintillante medaglia del mondo joshi di quegli anni che poteva godersi la crescenta fama extra-ring delle Gals e la crescente influenza degli angeli sul ring: le ragazzine si appassionano grazie a Chigusa, le lottatrici del domani (Manami Toyota, Kyoko Inoue, Mayumi Ozaki...) si formano osservando le movenze della Tateno.

Ad arrivare per prime in America sono le Gals nel 1986: si tratta di una passerella organizzata per presentare queste international sensation al pubblico oltreoceano e per riempire la programmazione televisiva minore con incontri inediti. Corsi e ricorsi storici, a presenziare al loro debutto una delle due lottratrici avversarie sarà proprio Judy Martin.

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Crush Gals vs. Judy Marty & Donn Christianello

L'anno successivo toccherà a Noriyo e Itsuki, ma con loro il discorso era diverso: c'era una pseudo categoria di coppia da popolare, perciò ci scappò un contratto vero e proprio.

l'incrocio

In quel momento le Glamor avevano ricevuto il tocco finale di patina ottenendo le cinture di coppia, introdotte nel 1983 grazie ad un accordo sottobanco tra Moolah (che deteneva i diritti degli allora titoli riconosciuti dalla NWA) e Vince McMahon, da poco subentrato al padre ai vertici dell'azienda di famiglia. A parte loro però non erano rimaste altre coppie fisse disponibili: il ritiro prematuro di Princess Victoria aveva tolto l'unico tag rodato, inoltre il panorama americano in generale offriva più prime donne che squadre a tutto tondo. Per rendere l'idea dello stato dell'arte basta pensare che il cnseguimento dei titoli da parte delle bionde non era nemmeno stato ripreso dalle telecamere, tant'è che i commentatori riguardo all'accaduto riferivano di una "vittoria avvenuta al Cairo in Egitto". Lontano dagli occhi, ancor di più dai cuori dei fan.

Il debutto delle Jumping Bomb Angels avviene durante il corso della trasmissione Prime time e ovviamente finiscono subito per lottare contro le bionde. Non che ci fossero alternative. Le nipponiche vengono presentate come babyface facendo notare il loro grande successo in terra nativa (ironia della sorta non molto diversamente da quanto fanno gli attuali commentatori americani), per rinforzare la loro importanza ottengono come musica d'ingresso un rip-off della famosa (do not) Stand in the Shadow di Billy Idol. La chimica tra i due team emerge da subito in quanto le americane avevano sufficiente esperienza per riuscire a vendere le fiammate delle rivali riuscendo allo stesso tempo a lavorare il pubblico grazie alle loro scorrettezze e alla voce di Jimmy Hart. Anche dal punto di vista fisico c'era un'ideale compensazione tra la maggior statura delle glam ed i più esili fisici di Noriyo e Itsuki, già abituate a simili confronti dall'esperienza pregressa con avversarie del calibro di Bull Nakano e Condor Saito. Le nuove arrivate vincono subito, ma le cinture non erano in palio e le campionesse non avevano ancora iniziato a sfruttare la loro nuova cifra stilistica, m per il momento il riscontro da parte del pubblico era buono e tanto bastava per rubacchiare spazio qua e là a livello televisivo.

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Jumping Bomb Angels vs Glamour Girls - 8 Agosto 1987, WWF Prime Time

L'incontro ufficiale per le cinture si svolge un mese dopo, sempre nel contesto di Prime Time: nel corso degli house show  le Glamour avevano comunque difeso i propri titoli dagli assalti delle JBA, spesso ricorrendo a scorrettezze di ogni genere, le stesse che riproporranno in TV: Hart a bordo ring distrae continuamente l'arbitro mentre le sue assistite isolano le avversarie impedendogli di ricorrere alle loro combo spettacolari; anche qui non si vede nulla di diverso dall'impostazione che tuttora si vede negli show dell'attuale WWE, tuttavia il ritmo degli scambi e la particolarità delle mosse usate da ambo le parti non erano alrettanto scontati: powerbomb (ben prima di Sycho Sid), piledriver trasformati in suplex, persino l'Octopus hold erano tutte manovre viste di rado nell'ambiente maschile, figurarsi quello femminile. Proprio la powerbomb terminerà lo scontro in favore delle detentrici, anche grazie alla decisiva distrazione dell'arbitro.

Nonostante la validità dell'incontro, la WWF non sembrava avere altri piani per le quattro ragazze (salvo una breve comparsata nel tradizionale 5 contro 5 di Survivor Series) che quindi vennero abbandonate a loro stesse, costrette ad affrontarsi ripetutamente negli house show fino a nuovo ordine.

Cioè fino all'anno successivo.

Il ritorno

Alla Royal Rumble 1988 arriva la svolta: viste le ripetute sconfitte "controverse" da parte delle giapponesi, i titoli vengono messi in palio in un best 2 of 3 falls, la stipulazione perfetta poichè era comune sia ai territori amerciani che nella AJW, in più era il modo più efficace per decretare le vincitrici indiscusse. Per l'occasione al tavolo di commento ci sono Jesse "The Body" Ventura e Vince McMahon in persona, il quale più volte durante l'incontro confonderà (volontariamente o meno, non si sa) i nomi delle due giapponesi.

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Jumping Bomb Angels vs Glamour Girls - 5 Marzo 1988, WWF Royal Rumble

La prima falls riprende in parte quanto visto fino ad allora, anche se gli angeli adotttano una tattica più conservativa, più tecnica e meno basata sulle mosse volanti, mentre le bionde al solito la buttano sulla rissa spiccia, aggiudicandosi l'incontro con la solita powerbomb da parte della Kai sulla Yamazaki con la variante dell'impatto sulla schiena della compagnia di tag.

Sei minuti per il riassunto delle puntate precedenti insomma ed un minuto e passa per introdurre il nuovo capitolo: appena l'azione Leilani riprende ad attaccare Itsuki (rinominata Isuki da Vince jr.) provando nuovamente la powerbomb, ma stavolta la Yamazaki non si fa cogliere impreparata e rovescia con un magistrale Sunset Flip prendendosi il punto del pareggio.

Nella Tercera Caìda finalmente usciranno le vere Jumping Bomb: la manovre aeree iniziano finalmente a trovare posto nella loro offensiva, Judy Martin finisce vittima di una Flying Knee dalla trza corda, la Tateno (diventata improvvisamente Norino) userà le ginocchiate in corsa per mettere fuori gioco la Kai e per colpire ripetutamente la Martin in un crescendo di intensità per poi connettere con un bellissimo Butterfly Suplex interrotto provvidenzialmente dalla stessa Kai, che però prima subisce per ripicca un Missile dropkick in stereo da parte delle sfidanti e poi viene finalmente cacciata dal ring dall'arbitro. Ormai gli shenanigans a bordo ring non sono più sufficienti a contenere l'energia rivale ed il pubblico se n'è accorto svegliandosi dal torpore, tributando la meritata ovazione al fatidico conto di tre che incoronerà le nuove campionesse di coppia, arrivando dove le più famose Crush Gals non erano riuscite ad arrivare.

Le ultime, visto che da lì in poi i programmi per la categoria di coppia saranno definitivamente archiviati e passato qualche mese per tutte si apriranno nuove esperienze al di fuori della federazione del Connecticut.

Le cinture saranno requisite fino al restyling odierno, mentre gli angeli non verranno più menzionati fino al fugace ingresso nella Hall of Fame.

Certe cose però rimangono nell'immaginario e nella memoria degli appassionati che non è così volatile come quella di chi fa Business.

Per fortuna