Calle joshi

SEAdLINNNG
Recensioni | By Poppo • 26-05-2020
Image Credits: SEAdLINNNG

In SEAdLINNNG è andata in scena la fine di un'era

Dynamic Show Case (2019) è un evento che ha consegnato l'ennesimo - e forse ultimo - capitolo della saga tra Nanae Takahashi ed Arisa Nakajima.

Della SEAdLINNNG si può dire tutto ed il contrario di tutto: i fans apprezzano la bontà dei match in quanto a workrate, così come i detrattori contestano in generale la mancanza di spessore delle stoie proposte e la monotonia dei nomi coinvolti; la rivalità in questione ha una bellezza mefistofelica in tal senso essendo stata in grado di coinvolgere molti spettatori per via del suo alto tasso tecnico ed al tempo stesso raccontando una storia ben più complessa del semplice scontro tra Ace e fondatrice della compagnia, essendo un intreccio talmente radicato nella storia joshi da includere fatti e personaggi che vanno ben oltre i "soli" tre anni in cui si è svolta e varcano i confini della promotion.

Non è una compagnia per giovani

La prima volta che Arisa Nakajima ha partecipato ad un evento SEAdLINNNG è stata il 26 Gennaio 2017, non erano quindi passati neanche 2 anni dalla nascita della compagnia; uno schema comunemente usato dalle sigle nate dopo una scissione è quello di formarsi intorno ad alcune figure storiche della scena e di far ruotare attorno a loro le loro giovani allieve per formare le stelle di domani: così fece Chigusa Nagayo con la GAEA (e successivamente con la Marvelous), così ha fatto la sua allieva Meiko Satomura con le sue Sendai Girls e prima di loro la JWP di Devil Masami, la stessa federazione di cui Arisa ha militato per gran parte della sua carriera. Quando Nanae Takahashi uscì dalla sua Stardom per dare vita ad una nuova creatura, ci si aspettava lo stesso metodo, soprattutto vista la sua della sua reputazione di trainer, invece le cose andarono all'esatto contrario: le atlete coinvolte negli show erano per la maggior parte atlete con quasi una decina di anni di esperienza (alcune "prestate" dall'amica Satomura) e  occasionalmente diversi nomi stagionati (le "solite" Aja Kong, Kaori Yoneyama, Yumiko Hotta per intenderci); le uniche giovani erano Sareee, Konami e Takumi Iroha (l'unica "superstite" ad oggi assieme alla subentrata Rina Yamashita), tutte ragazze formate altrove. Per dare l'idea, Hana Honori è l'unica allieva del dojo SEAdLINNNG a lottare in pianta stabile all'interno degli spettacoli ed ha iniziato solo a Dicembre dello scorso anno.

Tornando ad Arisa, quando viene reclutata non ha ancora raggiunto i trent'anni e ha quasi dieci anni di carriera effettiva, ma non è per quello che Nanae decide di metterla sotto contratto.

AJW vs JWP, di nuovo

Arisa Nakajima è stata l'ultimo emblema della JWP: non solo ha vinto l'Openweight title (quattro) più volte di chiunque altra, ma ha disputato i migliori incontri ed è stata al centro delle storie principali, diventando quindi l'ace della seconda federazione più antica del Giappone. La seconda appunto, quella nata nel 1992 separandosi dalla più antica e famosa, la All Japan Women's Pro-Wrestling, la stessa federazione di cui la Takahashi è stata l'ultima campionessa. Due realtà da sempre contrapposte in termini di dimensioni (la grande AJW contro la piccola cerchia di fuoriuscite), di mentalità (le rigide regole di spogliatoio dello Zenjo opposte all'apparente maggior libertà della nuova realtà) e ovviamente in termini di lottato, tanto da dare vita una vera e propria epoca, la cosiddetta Interpromotional era (il periodo che va dal 1993 fino all'inizio del nuovo millennio)

Quando le due si incontrano in un tag team match nel 2016, la JWP è ormai vicina alla chiusura e Arisa ormai è a fine contratto: un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire e Nanae lo sa, basta solo attendere la fine dell'anno. La Japanese Women Pro-Wrestling tirerà avanti ancora per qualche mese, ma ormai quella che è stata la sua anima si trova altrove.

Il Primo Atto

Decisa a non perdere altro tempo, la presidentessa decide di andare subito faccia a faccia con la nuova arrivata, perchè il primo show dell'anno e quindi è importante inziare bene per un segnale di forza al pubblico (ed alla concorrenza).

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In questa fase della carriera Arisa si è allonata dallo stile da Junior che aveva contraddistinto i suoi inizi, soprattutto per via dei numerosi incroci collezionati contro performers estremamente variegate: brawler, technician, shooter, gaijin, molti dei suoi match hanno contribuito a dare al suo modo un'impronta più scientifica, pur mantenendo nel suo arsenale l'agilità di esecuzione che rende alcune sue mosse letali. La sua tattica fin dall'inizio è quella di tenere la Takahashi a terra, cercando soprattutto di lavorarla agli arti, in particolare alla gamba destra. Nanae però non è certo il tipo di atleta da concedere così facilmente questo vantaggio, non solo per via della struttura fisica più massiccia, ma perchè questa non inficia sulla sua qualità tecnica; questa combinazione le consente inizialmente di uscire indenne dai primi scambi e poi di conservare le energie nel momento in cui l'offensiva avversaria diventa più aggressiva. Forza e resistenza sono la chiave dei suoi migliori match, l'elemento distintivo che si nota sempre nelle seconde fasi, quando, dopo aver subito effettua i suoi comeback attraverso uno striking in grado di metterla sempre in una posizione di stradominio fisico. Annullato quindi l'effetto dei colpi alla gamba, la Nakajima si affida allora alle sue manovre aeree e ai colpi fuori ring usando la classica combinazione top-rope diving footstomp seguita dal facefist sull'apron e dal german suplex fuori ring; una modaltà spesso usata nei momenti di difficoltà per rispondere con lo stesso tono alle avversarie più dominanti. Anche questo tentativo però si spegne velocemente, Nanae non appena si rimette in piedi inizia nuovamente a colpire l'avversaria con i suoi lariat tenendola strettamente sotto controllo, soprattutto impedendole di usare nuovamente le mosse dalla terza corda. Per uscire dall'impasse Arisa riprova a caricare la gamba destra nemica, puntando anche sulla crescente fatica accumulata man mano con il passare del tempo che infatti iniziano a penalizzare l'efficacia dei colpi assestati da Nanae, tuttavia questi sono sufficienti per fiaccare lei stessa ed alla fine entrambe finiscono al tappeto. Una situazione di apparente parità spezzata però dalla fase conclusiva dell'incontro: Arisa infatti riesce a piazzare i suoi due colpi più importanti, la Cutie special (che fu di Cutie Suzuki, altro nome storico della JWP) ed il Dragon suplex, la sua finisher principale, ma in entrambi i casi Nanae esce dallo schienamento giusto in tempo; le sue armi principali non sono state sufficienti, mentre alla sua rivale è bastata la sua Nana☆Racka per ottenere il fatidico conto di 3.

Per la Takahashi la missione è compiuta: ha ottenuto un grande match che farà parlare della sua promotion e ha gettato le basi per la sua rivilatà principale.

Alti e bassi

La sconfitta di per sè inizialmente non era un problema per Arisa, tant'è che a fine match la si vede tributare il massimo rispetto alla sua nuova "capa". Non era certo la prima volta in cui era uscita sconfitta da evento di rilievo, ma queste sconfitte erano sempre state il trampolino di lancio dei suoi successivi grandi trionfi: con Kana aveva ottenuto una strepitosa rivincita dopo la prima batosta, lo stesso era successo contro la regina del deathmatch Kyoko Kimura, in ogni situazione il cuore e l'anima della JWP era riuscita a trovare la forza di reagire alle invasioni esterne riprendendosi il titolo massimo. Un alto e un basso fa un guałivo, si dice a Venezia, l'equilibrio si ottiene dagli alti e bassi della vita.

Nel 2019 però ad Arisa manca il Gualivo però: in questi anni non è ancora riuscita a sconfiggere la sua grande rivale e soprattutto non ha ancora vinto il titolo massimo, il  Beyond the Sea. Serve un cambio di attitudine, il pop corn wrestling non basta più a tenere vivo l'interesse intorno a lei, anche perchè nel frattempo Takumi Iroha si sta facendo strada grazie alla più giovane età ed al suo essere la nuova protetta di Chigusa Nagayo. Viene fuori quindi una nuova versione di Arisa, molto più dark, sia nell'aspetto che nel modo di lottare, mettendo da parte la componente tecnica per dar sfogo a quella più violenta, un po come fece intravedere dopo la sconfitta patita da Kana dopo aver perso per la prima volta il titolo Openweight. Arriva quindi la vittoria del Beyond the sea proprio contro Takumi, ma la sua vera ossessione ormai è Nanae: deve sconfiggerla e dimostrare di essere migliore di lei, a qualsiasi costo e quando si arriva questo punto c'è una stipulazione da mettere in campo.

Lucha de apuesta

A Dynamic Show Case viene sancito quindi un Hair vs Hair match, la perdente quindi sarà costretta a tagliarsi i capelli. Se è vero che la stipula ha origini chiaramente messicane, si tratta di un vero e proprio caposaldo della tradizione giapponese: le più grandi rivalità della AJW sono culminate in incontri di questo tipo, da Chigusa Nagayo e Dump Matsumoto (per ben due volte) fino a Manami Toyota e Toshiyo Yamada, il vero predecessore di questo incontro; Manami infati aveva sfidato l'acerrima rivale dopo non essere riuscita a batterla in diverse occasioni, spesso pareggiando dopo aver raggiunto il tempo limite. Non a caso infatti, le due leggende si trovano sul ring assieme per presenziare all'evento e per rimarcare il fatto che la storia ormai si è spostata totalmente sul versante di Nanae. Un ostacolo in più da superare per la Nakajima insomma.

La prima parte dell'incontro è diametralmente opposta ai precedenti: la Takahashi fin da subito annulla i tentativi di lavoro a terra (in particolare sul braccio) ed il tentativo di azione fuori ring; l'azione è totalmente sbilanciata in suo favore, stavolta è intenzionata a non concedere nulla e chiudere velocemente la pratica, perchè ormai è una questione personale. Arisa prova alcuni false comeback, ma sembra molto meno aggressiva nonostante le dichiarate intenzioni bellicose, quasi bloccata. In realtà sta giocando nello stesso modo con cui nanae l'ha sconfitta tante volte, ossia subendo e colpendo al momento giusto.

E il momento arriva: Nanae la carica in spalla e la colpisce con un violentissimo B-drive, una mossa molto pericolosa visto il potenziale impatto di testa e collo dell'avversaria sul ring; va per lo schienamento, ma ottiene solo un conto di 1. La veterana è incredula, a tal punto da iniziare a caricare in maniera scomposta a suon di testate, affidandosi ancora una volta alla sua forza bruta. Arisa però non si scompone, incassa e va al contrattacco, usando un'altra mossa a sopresa, un Moonsault perfettamente eseguito; naturalmente non basta, ma aumenta la pressione sull'avversaria, che inizia ad affidarsi ad una delle sue trademark, la Falcon Arrow; la esegue due volte, nel secondo caso però la effettua dalla terza corda affidandosi quindi ad una delle armi usate spesso proprio dalla Nakajima. Ormai l'inversione dei ruoli è completa, Nanae è chiaramente alle corde, incapace di trovare altre soluzioni in grado di cogliere impreparata la sfidante, inclusa la Nana☆Racka mai andata a segno in questo incontro e neutralizzata nel momento topico. A quel punto Arisa piazza il suo Dragon suplex e come nei precedenti Nanae sfugge al conto di tre, ma stavolta Arisa è estremamente reattiva e va subito a segno con una manovra similare, la Tequila Sunrise, troppo ravvicinata per non poter finalmente raccogliere la tanto sospirata vittoria.

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La cerimonia del taglio dei capelli è segnata dalle lacrime: quelle trattenute a stento da Nanae, e quelle di Arisa che sono in parte di felicità per aver raggiunto un grande traguardo ma con un retrogusto amaro dovuto alla consapevolezza di essersi spinta oltre il dovuto. Una reazione simile a quella della Toyota quasi trent'anni prima, quando arrivò addirittura a chiedere di annullare la stipulazione, tanto da offrirsi inutilmente di tagliare i suoi stessi capelli per salvare Yamada.

Al termine del taglio dei suoi capelli, il volto di Nanae trema: resterà un'immagine potentissima, l'immagine del tramonto di uno personaggi più badass degli ultimi anni, un fotogramma potente tanto quanto la già citata Manami Toyota, ma più simile a quando Dump Matsumoto si tagliò da sola i capelli dopo aver perso dalla Nagayo. Non c'è la pietà del vincitore, ma un tacito rispetto reciproco.

All'inizio del nuovo decennio quindi Arisa Nakajima è di nuovo l'ace di una promotion e ha ampliato ulteriormente la sua carriera leggendaria. Chi saprà raccoglierne l'eredità?