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Tokyo Joshi Pro / DDT World
Recensioni | By Poppo • 01-09-2020
Image Credits: Tokyo Joshi Pro / DDT World

Mizuki ha vinto la Tokyo Princess Cup replicando il successo dello scorso anno. Letteralmente

L'aforisma "gattopardesco" pur essendo inflazionato (come tutte le grandi citazioni) descrive come meglio non si potrebbe l'ultima edizione della Tokyo Princess Cup e forse anche lo stato dell'arte in casa Tokyo Joshi Pro: nonostante i viaggi all'estero delle sue stelle, la pandemia globale e l'addio di Yuna Manase, ad un anno di distanza tutto è cambiato per non cambiare nulla.

Le tre moschettiere

Alla ripresa delle attività le - insolitamente poche - storie narrate dalla TJPW sono girate attorno alle 3 lottatrici più conosciute e rappresentative: Yuka Sakazaki, Miyu Yamashita e Shoko Nakajima, concedendo il ruolo di jolly occasionali alle peripezie di Maki Itoh e Hyper Misao.

Yuka si è presentata a questa edizione da campionessa Princess e nonostante un regno che per diversi motivi logistici non ha avuto grandi sussulti è arrivata forte di una lunga serie di vittorie e senza avversarie con il giusto momentum all'orizzonte, compresa l'ultima sfidante di peso, quella Yamashita che con la Princess Cup aveva un conto in sospeso avendo racimolato sempre delle magre figure avendo raggiunto al massimo il secondo turno. Infine Shoko Nakajima, colei che lo scorso anno lottava nelle vesti di top name della compagnia e rimanendolo per gran parte dell'annata prima di cedere all'attuale reggente.

Tutte e tre hanno avuto un comune denominatore: Mizuki, la detentrice della scorsa edizione della rassegna, aggiudicata dopo aver battuto in sequenza Miyu al primo turno (cementandone la "maledizione"), Shoko al secondo, Natsumi Maki in semifinale e concludendo in gloria sconfiggendo in finale Yuna Manase, la stessa che le aveva impedito di potersi battere con la sua partner nelle Magical Sugar Rabbits, ossia la Sakazaki.

Premiazione della Tokyo Princess Cup 2019

Nonostante ciò Mizuki non era riuscita a replicare la serata di gloria nel successivo scontro titolato con la Nakajima (garantito da questa vittoria) lasciando intendere dalle dichiarazioni post match che la causa derivi dal semplice fatto di essere una freelance e di non lavorare a tempo pieno con la promotion nonostante quest'ultima abbia spesso dimostrato di fare molto affidamento su di lei.

Certezze che sono state spazzate via quest'anno dal clima di estrema incertezza a livello globale che ha stravolto i piani toccando l'apice con la cancellazione dell'importante show programmato negli Stati Uniti in occasione della settimana di Wrestlemania. Nessuna di queste 4 atlete aveva alle spalle una storia o dava indizi certi su una possibile vittoria rendendo il quadro molto difficile da interpretare.
La competizione al suo quarto anno di vita ha visto molti debutti da parte di giovanissime performer come ad esempio Haruna Neko e Suzume, mandate a farsi le ossa con la prospettiva di creare le future moschettiere del futuro, tuttavia per loro il primo turno è stato anche l'ultimo divenendo di fatto carne da macello per le più esperte avversarie, inclusa Miyu, decisa a rompere il circolo vizioso.

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I sorteggi per il tabellone della Tokyo Princess Cup 2020

Missione portata a termine: semifinali centrate eliminando d'autorità Raku, Hikari Noa e - con grande fatica - Hyper Misao ed i suoi sotterfugi con i quali è riuscita nella clamorosa impresa di eliminare niente meno che Yuka Sakazaki al secondo turno.

Semifinali raggiunte anche da Shoko (che ha fatto fuori un'altra debuttante, Mahiro Kiryu), Maki Itoh e Mizuki: quattro nomi di eguale importanza e tutte legate in qualche modo tra di loro ed alla campionessa.

La principessa senza corona

La prima semifinale ha visto di fronte le due ex compagne di tag Maki e Mizuki in quella che è stata la prima versione della Itoh Respect Army nata quasi successivamente all'assunzione della cutest in the world; lo scorso anno le due avevano già incrociato le armi immediatamente dopo la Princess Cup ed era stata proprio Maki a chiedere di affrontare l'ex amica per usurparne la shot al titolo massimo. Come il tentativo non è andato a buon fine ieri, non lo è andato oggi, si può dire che quest'ultimo capitolo si stato ripreso pari modo dal precedente: anche questa volta si è visto Maki dominare gran parte dell'incontro adottanto molte delle sequenze viste lo scorso anno, comprese le specialità della casa ossia le mosse "di testa" (inclusa la violenta spear modificata usata per ribaltare un tentativo di running neckbreaker); l'arma vincente di Mizuki è stato il paziente incasso seguito da un comeback rapido e veloce nella parte finale che le ha consentito di eseguire la sua Cutie Special che le è valsa la seconda finale consecutiva.

Anche Shoko e Miyu invece si sono ritrovate di fronte dopo un anno, sempre legato ad un'occasione importante, cioè la vittoria da parte della prima del Princess title interrompendo uno dei regni più importanti (nonchè il più lungo registrato fino ad oggi) legati alla sua storia. La trama di questa rivincita però è stata diversa e per certi versi paradossale: pur avendo visto la Yamashita dominare prevalentemente l'azione grazie ai suoi calci e ad un lavoro di prese a terra tramite la sua Cobra Clutch, la Nakajima ha sempre dato l'impressione di essere più incisiva grazie ad una delle sue armi più note il Northern Lights Suplex grazie al quale, unito ad alcune disattenzioni della rivale, ha ottenuto due tentativi di schienamento quasi fatali per poi capitalizzare attraverso una variante culminata in un ponte che ha colto di sorpresa la resistenza di Miyu. Insomma il quarto di finale della scorsa annata è diventato la finale di questa edizione, con la differenza che stavolta l'incontro si è dovuto disputare nella stessa serata delle semifinali a causa dell'ormai solito Coronavirus che aveva fatto saltare lo show precedente a causa della positività di un mebro dello staff ai controlli.

Quella che è andata in scena è stata una conclusione di torneo che ha visto nuovamente prevalere la creatività rispetto alla tecnica ed all'esperienza, infatti la Nakajima ha prevalso nella maggior parte del tempo attraverso la sua fisicità dovuta ad una maggiore freschezza e come Miyu aveva fatto con lei ha utilizzato un mix di prese a terra e colpi diretti all'angolo, salvo commettere tre errori di foga che le sono stati fatali: nel primo caso si è lanciata con un dive fuori ring mancando completamente la vincitrice della scorsa edizione e beccando invece la sua partner e campionessa Yuka Sakazaki...Strategia o meno ha consentito un primo break a Mizuki, nel secondo caso invece è stata abile a schivare un tentativo di 619 mandando fuori ring Shoko e connettendo con un violento Diving Foot Stomp fuori dal ring. Ma il momento decisivo è stato il terzo contrattacco, stavolta mentre l'avversaria era sulla terza corda per preparare l'altra sua finisher la Senton bomb: il provvidenziale intervento ha rovesciato la situazione usando la propria mossa finale, la Cutie Special nella sua versione dalla corda più alta, un'altra mossa di impatto, questa volta sufficiente a stordire la nemica per il tempo necessario per eseguire la collaudata sequenza vincente sul ring: Foot Stomp e Cutie Special, questa volta all'interno del quadrato.

In trenta minuti Mizuki ha così riconquistato lo slancio che aveva acquisito lo scorso anno, forse anche di più vista la cornice "emotiva" dell'incoronazione avvenuta per mano della sua amica e futura rivale Yuka, ma soprattutto perchè questa sfida avverrà in una cornice più importante, il main event dello show Wrestle Princess del prossimo 7 Novembre al Tokyo Dome City Hall. Resta da vedere se la storia rimarrà uguale o se stavolta cambierà qualcosa.