Quando Serena Deeb ha invaso la SMASH
Oggi come oggi Divas, il termine coniato a suo tempo dalla WWE per denominare la sua divisione femminile, può suonare come anacronistico se si confrontano i nomi delle rispettive rappresentanti. Il secondo decennio del 2000 ha visto in nell'ambito major una sempre più crescente ricerca di lottatrici vere e proprie, ragazze in grado di stare degnamente su un ring di wrestling, prima ancora di saper posare per un servizio fotografico o fare bella presenza al fianco dei rispettivi colleghi.
Tuttavia a ben guardare, la strada verso il bilanciamento di queste due facce della medaglia non é poi così squilibrato come può sembrare: personaggi come Alexa Bliss o Jade Cargill (per non parlare di Brandi Rhodes piuttosto che di Lana o della rientrante Eva Marie) sono ritenute dai rispettivi colossi di appartenenza degli assets piuttosto importanti e su cui si è investito tempo e risorse notevoli rispetto a gente che nel business ci é nata e cresciuta e se nel caso di Alexa quantomeno si possono intravedere doti recitative, per gli altri nomi citati risulta evidente che la loro esposizione sia dovuta a motivi prettamente di immagine.
Di certo essere una wrestler americana oggi offre un panorama più ampio sul quale operare e lo sviluppo prima della TNA e poi della AEW hanno creato sbocchi di carriera che prima non c'erano e la storia di Serena Deeb oggi come ieri rappresenta bene tutto questo, sia sul piano personale, sia sul versante professionale, visto che un giapponese aveva avuto l'idea di farne una rappresentazione.
Da divas a Diva
A fine 2010 la carriera di Serena era giunta ad una fase di stallo e dopo aver percoso a piccoli passi e con pazienza la scala che l'aveva portata dal Kentucky - la terra della Ohio Valley Wrestling, il suo primo territorio di studio - alla Shimmer per poi finire in quel laboratorio di gimmick strampalate corrispondente alla Florida Championship Wrestling, la palestra che la WWE usava per testare i propri prospetti prima di lanciarli nei suoi show principali, dove era finalmente giunta dopo aver fatto da chioccia alle giovani ballerine Tiffany e Naomi.
Il seguito é cosa nota: un debutto d'impatto grazie al famoso segmento di ingresso nella Straight Edge Society in cui il leader del gruppo CM Punk le aveva tagliato i capelli; poco tempo dopo l'altro famigerato promo in cui vennero mostrate delle riprese in cui si trovava da sola a bere birra in un bar, riprese che i rumors vedevano come reali e non frutto di un copione, con la volontà di "punire" la sua scarsa aderenza alla gimmick (che prevedeva tra le varie cose la sobrietà). Voci che assumono senso visto il finale della storia che l'aveva vista licenziata qualche settimana più tardi. Cosa fare quindi, visto che la concorrenza, la TNA guidata dal duo Hulk Hogan-Eric Bishoff stava puntando principalmente su un mix di ex divas d'esperienza come Mickie James e Victoria e di ragzze immagine come le Beautifull People?
La risposta sarebbe arrivata da oriente l'anno successivo da parte di un altro reduce da Stamford, Yoshihiro Tajiri, la "lucciola" giramondo al suo ritorno in pianta stabile in Giappone aveva collaborato con Nobuhiko Takada nella sua folle visione chiamata HUSTLE, sia in veste di lottatore che gradualmente dietro le quinte, salvo abbandonare la nave nel momento più critico: le ingenti somme spese agli esordi per ingaggiare top name mondiali non stavano riscontrando gli incassi sperati e a lungo andare malgrado la stravaganza (e la controversia in certi casi) dei personaggi e delle storie proposte, il pubblico stava diminuendo drasticamente, costringendo la dirigenza a ritardare il pagamento dei dipendenti.
Ma l'idea di proporre un prodotto in grado di strizzare l'occhio al target americano era rimasta fortemente impressa nello stesso Tajiri, così sempre nel 2010 decide di creare una sua versione della HUSTLE riveduta e corretta: facendosi finanziare da una compagnia di MMA (la Pancrase) come Takeda a suo tempo, fonda la SMASH, una promotion dove le storie non raggiungono le vette di follia del predecessore, ma sono comunque elaborate e molto curate attraverso appositi videopackage, interviste e conferenze stampa.
In questo progetto la componente femminile rivestiva una parte importante, anche in questo caso nel segno della continuità rispetto alla HUSTLE, dove pur in assenza di una vera e propria categoria, si era arrivati ad una proposta di wrestling intergender sommato alla presenza di volti storici joshi come Jaguar Yokota e Devil Masami. Per la sua creatura però Tajiri aveva optato per ragazze giovani e provenienti dal mondo delle arti marziali miste, in primis sulla giovane Makoto, colei che nelle ntenzioni sarebbe dovuta diventare nel tempo l'astro nascente della divisione e che godeva già di una discreta fama di giovane prodigio acquisita tra i materassini della prima versione della Ice Ribbon targata Emi Sakura.
Assieme a lei erano state messae sotto contratto l'esuberante Ray, la quale avrebbe assunto l'identità di Lin Bairon con il poco edificante nomignolo di bitch (prostituta), anche per via dell'atteggiamento e degli strumenti portati a volte in scena e la filippina Syuri, studentessa di arti marziali miste che aveva frequentato proprio la HUSTLE ai suoi inizi di carriera, ma che in SMASH interpretava la parte della ragazzina "frignona" ed insicura. Ma il vero colpo era arrivato in corso d'opera con l'ingaggio - inizialmente a gettone - di Kana, un nome che stava diventando tra i più gettonati del panorama indipendente (assieme alle sue compagne di viaggio, le sorelle Shirai) e che clamorosamente aveva accettato di legarsi a tempo pieno con la compagnia, sfruttando poi la cosa per intavolare una polemica che ne avrebbe portato le quotazioni alle stelle.
Fin dal suo esordio il suo percorso si intreccia con quello di Syuri, dando il via ad un'infuocata rivalità che girerà letteralmente il mondo, tanto da diventare la più nota di quegli anni ed in generale delle rispettive carriere. Parallelamente Kana si scontrerà a lungo con il proprietario della compagnia, coinvolgendo in una battaglia di squadre le sue Triple Tails e di volta in volta lottatori fedeli a Tajiri o anche ex suoi compari nella vecchia ECW come Mickey Whipwreck.
Per puntellare la divisione Tajiri chiama di volta in volta altre ospiti d'eccezione, anche gaijin se necessario e in Serena vedeva un potenziale nome d'interesse: il fresco licenziamento non poteva certo scalfire la notorietà acquisita, specie nei confronti di quel pubblico americano al quale ambiva come coloro che l'avevano preceduto. La ragazza dal canto suo, fedele agli insegnamenti del suo mentore Rip Rogers, aveva affrontato questa situazione tornano a calcare le scene indipendenti americane e la chiamata da parte del proprietario della SMASH rappresentava un nuovo stimolo, un nuovo percorso tutto da scoprire, visto che si trattava del primo viaggio in Giappone e di un semplice incontro di prova, il quale se affrontato positivamente, sarebbe potuto trasformarsi in una collaborazione continuativa. Così a fine Gennaio 2011, in occasione del tredicesimo evento della compagnia, Serena viene tenuta al suo battesimo joshi prima da Syuri e poi da Makoto, la quale intanto da brava allieva volenterosa si era duramente preparata per resistere alla terribile mossa di Serena, la Spear.
Sforzi inutili, entrambe finiscono vittime non solo della sua mossa, ma della proclamata sua superiorità l'americana infatti si era autoproclamata la rappresentante della categoria facendosi vanto di aver lottato in WWE e quindi essendo la compagnia dei McMahon la più grande al mondo di aver ragiunto un livello superiore a qualsiasi lottatrice nipponica. Lo stile delle divas erano il migliore al mondo, Kelly Kelly e Candice Michelle valevano quanto e più di una Meiko Satomura. Ironico, considerato che per un breve periodo in Connecticut le era stato affibiato il nomignolo di anti-diva proprio per quella rasatura che l'aveva resa meno femminile rispetto alla batteria di modelle prestate al wrestling arruolate all'epoca.
Il provino viene considerato positivo e il personaggio trova ottimi riscontri interni, pertanto la collaborazione va avanti, permettendole - contrariamente alla sua gimmick - di fare altri viaggi da un continente all'altro e di scoprire una cultura dalla quale rimane affascinata, in particolar modo dalle persone e dal loro senso di ospitalità: un giorno fa la conoscenza con una famiglia di Odaiba che gestiva un piccolo caffè, finendo per passarci non solo l'intera giornata a conversare con loro, ma venendo anche ospitata prima a cena e poi a dormire, ricevendo addirittura una sciarpa fatta a mano personalmente dalla padrona di casa come regalo di commiato.
Al suo ritorno nel Sol Levante pochi mesi più tardi inizia ad incrociare le armi con le sue principali avversarie, Kana e le sue compagne, ottenendo altrettante vittorie e rafforzando il suo status di gaijin imbattibile. Pur non avendo un fisico particolarmente robusto, in questo contesto riusciva a far valere la forza delle sue spallate per arriva a connettere con la sua finisher, alla quale nessuna delle regular era riuscita a trovare una controffensiva. le amateur non potevano competere con una "wrestler professionista".
La sua storia giunge ad un livello successivo in Luglio, quando la compagnia la richiama nuovamente per un'occasione importante, l'istutizuone della cintura per la categoria femminile, motivo per il quale era stato indetto un torneo ad eliminazione diretta, ma la cosa più interessante era il nome scelto per il nuovo alloro: SMASH Diva, a metà tra l'omaggio e la parodia dell'omonimo titolo che allora era in vigore nella controparte americana, ma anche un riferimento diretto alla nuova protagonista straniera.
In gioco c'era la superiorità territoriale, né più né meno di quando Marie Vagnone portò la sua Red belt per la prima volta in Asia. La finale del torneo come allora é una questione tra Stati Uniti e Giappone, Serena da una parte, Kana dall'altra, le due migliori performer a disposizione in uno scontro di stili ormai pronto per la sfida finale nella cornice d'eccezione della Korakuen Hall.
Serena lotta come nelle occasioni precedenti, ma stavolta la rivale aveva capito bene come contrastare la sua mossa riuscendo ad indebolirla quanto basta per applicare la sua Crossface Chickenwing, una sottomissione in grado di bloccarla al centro del ring impedendo qualsiasi movimento fino alla resa incondizionata.
Nonostante la resistenza, la superiorità fisica della diva era venuta meno dando alle joshine la tanto bramata rivincita e a Kana un ironico antipasto di quello che le sarebbe accaduto in futuro facendo il percorso inverso. Ad ogni modo questa immagine di fatto sancirà la fine collaborazione con Tajiri, la compagnia infatti vivrà ancora per poco tempo prima di chiudere per le divergenze finanziarie sopravvenute tra il fondatore ed il CEO del suo sponsor, Masakazu Sakai. Yoshihiro deciderà di mettersi in proprio creando un nuovo soggetto chiamato Wrestling New Classic basandosi sullo stesso modello proposto in SMASH, ma con un roster più variegato ed occasionale.
Dopo un anno di inattività causato dagli infortuni, Serena torna ancora una volta in Giappone, ma stavolta oltre a lavorare con Tajiri riesce a togliersi lo sfizio di girare maggiormente il paese lottando per altre realtà come la Diana e la più longeva delle compagnie in attività allora, la JWP, sempre seguendo quella che ormai era diventata il suo riferimento in terra nipponica, Syuri.
Le due avevano legato particolarmente sia sul ring che nella vita reale, non a caso é proprio la futura fighter ad essere scelta da lei per il suo ultimo match in assoluto: le numerose commozioni cerebrali subite in precedenza avevano convinto la nativa della Virginia a prendersi una pausa a tempo indeterminato dal mondo del wrestling e aveva scelto come palcoscenico proprio il paese che l'aveva accolta così bene dopo l'abbandono dalla WWE, nello specifico all'interno dell'etichetta REINA, un vero e proprio progetto ponte che univa joshi e lucha libre grazie all'intercerssione del Consejo Mundial de Lucha Libre dove il gruppo di Syuri, Kana, e le neo entrate Hikaru Shida (successivamente divenuta booker della compagnia) e Konami aveva eletto a nuova base operativa della propria attività.
Anche in questa occasione il finale della rappresentazione andata in scena ancora una volta alla Korakuen Hall ha visto la temuta americana inchinarsi alla grinta della beniamina di casa, la quale nei numerosi scontri precedenti non era mai riuscita ad avere la meglio su di lei. La chiusura ideale di un cerchio per entrambe, legate ulteriormente da un percorso successivo che le avrebbe viste allontanarsi dal wrestling lottato per tornare prepotentemente in scena negli ultimi tempi, ma se per la filippina si é trattato di qualcosa di lineare (e per certi versi già visto in passato), così non é stato per Serena, tornata in punta di piedi per poi sparire nuovamente dai radar venendo assunta come istruttrice al Performance Center, la versione aggiornata della sua vecchia FCW.
I capricci della sorte però hanno fatto si che il suo secondo licenziamento (dovuto stavolta alla semplice volontà di tagliare i costi legati al personale) si stia rivelando un'ulteriore rinascita per lei grazie alle nuove opportunità fornite prima dalla piccola ed ambiziosa NWA di Billy Corgan e successivamente da una AEW ancora alla ricerca di una direzione per quanto riguarda il suo comparto femminile e all'interno della quale il suo ruolo di veterana potrebbe rivelarsi qualcosa di più di una semplice chioccia per le varie Anna Jay o Tay Conti di turno.
Del resto chi meglio di una che é stata allo stesso tempo una diva ed anti-diva?