Calle joshi

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Biografie | By Poppo • 25-09-2021
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La prima presidentessa delle Ladies Legend Pro Wrestling: una vita divisa tra riflettori e dietro le quinte

La settimana che sta per concludersi é iniziata con una brutta notizia: le autorità, dopo alcune segnalazioni dei suoi parenti, hanno trovato la cinquantacinquenne Rumi Saito, meglio nota come Rumi Kazama, morta all'interno della sua abitazione; la donna di dolori addominali e di gastrite, cosa che al momento lascia supporre che si possa essere trattato di morte naturale, ma per il momento non sono emerse altre versioni circa le cause del decesso.

Rumi in questa vita é stata una vera carneade dei palcoscenici essendo stata modella, lottatrice, attrice, cantante e doppiatrice, ma al tempo stesso é stata presidentessa e promoter di wrestling ricoprendo al meglio delle sue possibilità il ruolo di organizzatrice. Se nel mondo dello spettacolo il suo aspetto le garantiva le copertine di riviste ed illustrazioni, nel mondo joshi la sua figura é stata secondaria, ma non in senso negativo: come é necessaria una buona impaginazione per leggere un testo, così lei é stata una gregaria di lusso ed il suo contributo é stato importante al fine di creare alcune delle più importanti storie concepite a suo tempo e per garantire la sopravivenza delle sue Ladies Legend Pro Wrestling.

In punta di piedi, così come ha attraversato le varie fasi della sua esistenza, compresa purtroppo l'ultima e prematura uscita di scena, motivo in più per dedicarle una degna celebrazione.

Arrivederci Shoot Boxing, buongiorno Pro Wrestling

In un certo senso quello di Rumi sembra un percorso dettato dal destino: nata il 28 Novembre 1965 nella zona di teatri - l'antica municipalità di Taitō - fin dal periodo scolastico era stata incoraggiata ad interessarsi alle arti marziali, prima dai compagni di classe (di cui faceva parte un'altra futura lottatrice Chaparita ASARI) che riusciranno a convincerla ad entrare nel club studentesco di kickboxing a 17 anni, salvo trovare l'equilibrio tra spettacolo e sport 3 anni dopo grazie a Takeshi Caesar.

L'allievo di Satoru Sayama nel 1985 aveva deciso di mettersi in proprio mettendo in piedi una propria interpretazione del kickboxing con annessa una compagnia di supporto guidata da lui, dando ad entrambi i soggetti il nome di Shoot Boxing, una realtà alla quale Rumi rimarrà sempre legata, dato che ne utilizzerà la palestra (la Caesar Gym situata nella città di Hakusan) per allenare le sue future reclute e visto anche il tributo dedicato dalla stessa compagnia - ancora in attività - a pochi giorni dal decesso. Oltre ad averla reclutata per le sue abilità e per creare un primo nucleo di fighter, Takeshi vedeva nella ventenne il perfetto connubio tra grinta e bellezza esteriore, l'ideale per stampare locandine ed apparire nelle conferenze stampa di promozione.

Una ragazza immagine che, grazie alla rete di conoscenze del promoter, inizia ad apparire in televisione e nei rotocalchi nazionali, attirando l'attenzione del pubblico maschile, ma anche di quello femminile, soprattutto quello appartenente alle altre discipline: la stessa idea avuta da Caesar era infatti balenata nella mente di un'altra organizzatrice di eventi che stava per avviare la propria etichetta, Jackie Sato.

Rumi Saito durante una presentazione della Shoot Boxing

Scartata senza troppi complimenti da All Japan Women's Pro-Wrestling che aveva contribuito a rendere grande, l'ex idol prodigio stava cercando di mettere in scena la sua vendetta cercando di rompere il monopolio dello Zenjo all'interno del panorama joshi, ma non potendo fare affidamento su un budget sufficiente a strappare i grandi nomi della concorrenza, doveva per forza creare il nucleo fondativo della sua JWP a partire dal suo nome e dal suo seguito di giovani di belle speranze composto da ragazze formate dal dojo AJW che non avevano superato le selezioni o non avevano ottenuto un contratto al termine dell'apprendistato.

La futura Kazama rappresentava per certi versi una versione evoluta di colei che si era affermata nelle Beauty Pair, un personaggio meno acqua e sapone e più "adulto", meno legato all'immagine di teenager di quei tempi, ma comunque molto presente in quelli che erano i media di riferimento che i giovani avevano a disposizione, inclusi i manga, dove il viso di Rumi aveva ispirato una mini serie a fumetti chiamata Kicking Angel Rumi, imprimendo il suo volto in più di un'occasione sulla copertina del magazine ospitante, Monthly Comic Fighter.

Un'esposizione tale da spingere la Sato a mettere sotto contratto la ragazza in fretta e furia, senza sapere che in futuro questo sodalizio le si rivolterà contro con una violenza inimmaginabile, ma per il momento  dopo appena un anno l'addio della nuova arrivata allo Shoot Boxing si era consumato velocemente, esattamente come stava procedendo il suo successo.

Seconda uscita di Monthly Comic Fighter, Settembre 1988. Al suo interno un episodio di Kicking Angel Rumi.

Di questo nuovo gruppo che andava a formarsi, Harley Saito faceva la parte dell'atleta lottatrice dura e pura, mentre le altre colleghe - ad eccezione dell'esordiente Dynamite Kansai, all'epoca alle prese con la sua gimmick da ballerina di conga con il nome di Miss A - non avevano modo di distinguersi tra di loro, seguendo il tradizionale metodo di formazione, nel suo caso il tratto distintivo consisteva inizialmente nei costumi, elaborati ed appariscenti, a volte composti da pizzi e merletti, altre da pezzi unici fluorescenti.

Oltre al look, a rinforzare il suo status di idol ci aveva pensato l'attività esterna di cantante, sfociata nel suo primo lavoro musicale denominato Urban Meteor (Horoscope Magic) uscito nel 1988, un EP composto da 2 canzoni, l'omonina presente nel lato A e Goodbye trial nel lato B.

Rumi impegnata nella promozione del suo album

Per quanto riguarda l'aspetto in ring, il suo riferimento invece consisteva nella sua senpai Shinobu Kandori, un'altra esordiente che però aveva raggiunto la ribalta in maniera diametralmente opposta alla sua, facendo forza sulle sue capacità atletiche ed agonistiche e soprattutto alimentando controversie con la sua lingua lunga che riusciva a rendere difficile comprendere dove iniziasse il suo personaggio e dove finisse il suo vero ego. Pur lavorando e crescendo assieme però, il modo di stare sul quadrato di Rumi si differenziava di molto da quello della Kandori, abbracciando in pieno il suo essere beniamina del pubblico in balia di questo mondo di avversarie tecnicamente spietate o fisicamente più strutturate.

Eppure fuori dalle scene, questo binomio stava letteralmente distruggendo la JWP dall'interno: prima Shinobu aveva costretto la Sato al ritiro dopo il famigerato quarrel match in cui aveva mandato all'ospedale la fondatrice causandole diverse fratture facciali dopo la degenerazione del loro incontro, dopodiché era toccato a Rumi litigare con Jackie in maniera controversa, a causa di una serie di voci che giravano secondo le quali la compagnia stava per includere una divisione maschile, con il rischio di mettere in secondo piano le atlete originali; per tutta risposta, la Kazama durante alcuni spettacoli era andata in mezzo al pubblico per incitarlo a chiedere a gran voce di impedire questa operazione.

Un'operazione che aveva aggravato la considerazione del management, già indispettito da una certa mancanza di rispetto verso le veterane alimentato in prima persona dalla Kandori e che era stato la vera causa scatenante il già citato incidente avvenuto nel 1987. Per tutta risposta la JWP avrebbe accantonato il suo personaggio eleggendo a nuova idol del gruppo la giovane Cuty Suzuki.

Una combinazione di fatto che aveva generato il paradosso di un successo che si poteva riscontrare ovunque ma non all'interno dalla promotion, le cui casse avrebbero continuato a piangere per diverso tempo, precisamente fino all'arrivo di Devil Masami, ma se grazie a lei l'aspetto economico, quello sociale e cooperativo dello spogliatoio ormai era definitivamente compromesso e dopo qualche anno di convivenza forzata, nel 1992 Rumi e quella che ormai era diventata una fronda interna avrebbero detto addio alla vecchia casa madre.

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Plum Mariko vs Rumi Kazama - 2 Dicembre 1989, JWP

Arrivederci JWP, buongiorno LLPW

Con Shinobu impossibilitata a ricoprire cariche esterne a causa di una disputa legale in corso con la JWP per via del suo tentativo di svincolarsi dal contratto vigente (avrebbe raggiunto le colleghe un anno dopo), la Kazama si era presa la responsabilità di ricoprire la carica di presidentessa della nuova compagnia, le Ladies Legend Pro Wrestling di cui oltre a lei faceno parte la forzuta Eagle Sawai (approdata in JWP verso la fine degli anni novanta), Harley Saito e le giovani Mizuki Endo, Mikiko Futagami, Carol Midori e Leo Kitamura.

In sostanza una situazione simile a quella in cui si trovava Jackie Sato in precedenza, con la differenza in negativo di non avere dei nomi in grado di avere lo stesso richiamo sul pubblico, ma in positivo di poter contare sulle altre etichette: I fratelli Matsunaga (proprietari della AJW) ormai avevano compreso l'importanza di lavorare con le altre realtà per incrementare la visibilità e proporre storie inedite e particolari, a partire dal gruppo di ragazze prodigio della FMW, ma estendendo la mano anche alla "ribelle" JWP, oramai depurata dagli intenti bellici della precedente proprietaria.

Così se i primi spettacoli targati LLPW stentavano a sbancare al botteghino - e stentavano pure a fare numero a causa di un roster assai ridotto - i grandi eventi combinati portavano intorno alle 10.000 persone ad assistervi, un pubblico che giocoforza si avvicinava a queste altre realtà, rinforzando l'immagine dei soggetti coinvolti. Oltre agli aspetti organizzativi, Rumi aveva continuato a ricoprire il ruolo di lottatrice di punta del gruppo, seppure in maniera più defilata rispetto al passato, mettendo da parte lustrini e servizi fotografici in favore del nuovo costume nero e della nuova filosofia vigente che voleva le sue ragazze essere atlete e non "intrattenitrici".

I primi botti sparati dal gruppo sono stati sparati dalla scalpitante Kandori e dalla presidentessa, entrambe impegnate, come tante altre, a fare la guerra ad Akira Hokuto, la cachorras più temuta al mondo la cui lingua non risparmiava nessuno, tantomeno coloro che appartenevano alle compagnie avversarie. Shinobu era stata sconfitta dopo l'epica battaglia di Dream Slam - un match unanimamente considerato tra i migliori della storia joshi - ma questo non era bastato a placare la rivalità tra le rispettive fazioni, così Rumi aveva deciso di strappare alla Hokuto la sua cintura All Pacific per cercare di vendicare l'amica.

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Akira Hokuto vs Rumi Kazama - 25 Agosto 1993, AJW Legacy of Queen (Nippon Budokan)

Malgrado i perenni acciacchi alle ginocchia della campionessa, é stata la sfidante a prendersi la parte dell'inseguitrice, lasciandole per buona parte il pallino dell'azione con l'intento deliberato di contrattaccare le mosse tipiche della Hokuto, come la Northern Lights Bomb e la Dangerous Queen Bomb e in assenza di contromisure uscendo addirittura dal conteggio tra lo stupore dei presenti. Dopo una ventina di minuti di guerra con il coltello tra i denti, la regina Oni era riuscita a mantenere il suo titolo, ma questo non aveva placato gli animi, tant'é che la Kazama al termine dell'incontro aveva rinnovato la sfida incitando la rivale a presenziare agli spettacoli della sua compagnia. Un invito pagato a caro prezzo, visto che la loro battaglia successiva avrebbe messo in palio i rispettivi capelli e che ancora una volta il volto della AJW avrebbe vinto sfigurando quello rimaneva del suo essere idol.

Finito questo incrocio il focus della narrazione tornerà successivamente sulle schermaglie tra la Kandori e la Hokuto, così come il ruolo della Kazama sarebbe quietamente rientrato nei ranghi, trovando spazio essenzialmente all'interno di incontri di coppia (inscenando una breve rivalità con la controparte della FMW) o in trio grazie all'acquisizione delle prestazione dell'ex Jumping Bomb Angel Noriyo Tateno, oppure facendo numero negli incontri a squadre interpromozionali, dove a farla da padrona era solitamente la Sawai, mentre nel contesto degli show LLPW, ad attirare l'attenzione erano le comparsate delle varie atlete provenienti dal judo e dalle MMA, riducendo ulteriormente il suo peso nell'economia generale.

Ad ogni modo é riuscita a ritagliarsi il suo piccolo spazio nella storia presenzando alla storica riappacificazione con la JWP: nell'Agosto del 1997 la tragica morte di Plum Mariko aveva fatto in modo di riallacciare i rapporti tra le due sigle, seppure la Kandori aveva provato a modo suo a rompere la tregua impuntandosi sul voler incassare i proventi delle vendite da merchandise avvenute durante il suo spettacolo di commemorazione di colei che sola era rimasta in ottimi rapporti con entrambe le parti. Rumi aveva lottato nel main event a squadre lottando assieme alla Kandori ed alla "traditrice" Mayumi Ozaki - l'ultima ad essere entrata in contatto con la Mariko prima del fatale incidente avvenuto sul ring - contro Dynamite Kansai, Command Bolshoi e l'altra traditrice Harley Saito. Così come nella replica successiva avvenuta a Dicembre -  dove avrebbe ritrovato la sua sostituta Cuty Suzuki - la Kazama aveva lottato il minimo indispensabile facendo da gregaria in favore delle due vere stelle chiamate a gran voce dagli spettatori, ossia le rispettive ace. Se il suo tempo sul ring stava ormai passando, ce n'era però ancora in abbondanza da dedicare ad altre ribalte, come in passato.

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Shinobu Kandori & Rumi Kazama & Mayumi Ozaki vs Dynamite Kansai & Cutie Suzuki & Harley Saito - 5 Dicembre 1997, LLPW (Kanagawa)

Nel 1999 infatti, il regista Takashi Miike (autore da sempre legato al mondo del wrestling) aveva deciso di realizzare una pellicola a sfondo erotico intitolata Shirubaa (Silver), la cui storia consisteva nell'infiltrazione di un agente segreto (Silver appunto) all'interno di un'associazione criminale chiamata "tana della vipera", guidata da una dominatrice sadomasocista che gestiva tra le altre cose anche un racket legato al wrestling. Rumi e Shinobu prendono parte al film interpretando loro stesse e pubblicizzando la loro compagnia e ancora una volta era stata l'ex kickboxer a prendersi la scena grazie alla sua bellezza, offrendo il suo volto per le réclame publicitarie.

Scena tratta da Shirubaa di Takashi Miike

Addio al ring

Le ultime scintille in qualità di lottatrice si esauriscono con l'avvento del nuovo millennio: a inizio 2000 assieme alla Sawai ed alla neo arrivata Takako Inoue aveva formato un nuovo gruppo chiamato Black Joker, in parte ispirato nei costumi e nei modi di porsi alla gang mafiosa di Shirubaa. Grazie al cambio di attitudine, dopo aver vinto abbondantemente nella categoria trios, riesce finalmente a prendersi la prima vera soddisfazione in singolo strappando la cintura principale delle LLPW dalle mani di Carol Midori. La perderà ben 2 anni dopo da Eagle Sawai, per poi riconquistarla in occasione del ritiro nell'Agosto del 2003, un evento sibolico, dato che al termine del suo incontro con Mako Ogawa, al termine del quale Shinobu Kandori a nome del resto del gruppo l'avrebbe nominata "campionessa eterna" della compagnia.

Terminati gli impegni da lottatrice, quelli da dietro le quinte sarebbero durati ancora un anno, perchè se é vero che la carica di presidentessa era stata passata all'amica Shinobu l'anno prima, la situazione precaria della campagnia - che sopravviveva grazie al contratto televisivo in vigore - esigeva la sua collaborazione per cercare di portare quanto più pubblico possibile. Ma ormai il mondo del wrestling non aveva poi molto da offrirle, in compenso il resto del panorama circostante er apieno di opportunità: dopo aver acquisito un ristorante é tornata a recitare nei teatri della sua Taitō, per poi ottenere il ruolo di doppiatrice nel capitolo della saga di animazione  Saint Seya (I nostri "Cavalieri dello Zodiaco") chiamato "Le porte del paradiso" - dove tra gli altri figurava l'altro lottatore Yuji Nagata - diventando poi una dietologa qualificata e infine segretaria di Shinobu Kandori, salita alla camera alta del parlamento nel 2006.

Le diverse apparizioni nel corso degli anni per salutare i vecchi amici - da Genichiro Tenryu e la sua WAR alla recente comparsata al tempio Yasukuni per la ZERO1 - hanno in parte attutito il suo addio al wrestling, un addio consumato con garbo, un "vedo e non vedo" non sempre facile da coniugare in un contesto del genere, dove per andare avanti é necessario creare Buzz attorno a sé per risaltare, ma servono anche delle ottime spalle per valorizzare i protagonisti principali. Una figura così polivalente avrebbe potuto dare tantissimo al business attuale, anche se purtroppo é dura constatare che al contrario Rumi avrebbe avuto più da offrire ad esso che non da ricevere in cambio a causa della progressiva perdita di interesse intorno alla nostra amata disciplina, pertanto si può dire che il suo abbandono ancora una volta sia avvenuto al momento giusto e che l'unico addio "sbagliato" nei tempi sia stato quello alla vita, avvenuto davvero troppo presto e troppo in silenzio, anche per una come lei.

 

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L'ultima intervista condotta da Rumi Kazama con ospite Saki Akai