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Tokyo Joshi Pro Wrestling
Biografie | By Poppo • 27-10-2021
Image Credits: Tokyo Joshi Pro Wrestling

Una ex scrittrice diventata lottatrice, in 2 parole Hyper Misao

Le osterie di Campo Santa Margherita nel 1904 ospitavano spesso a fine giornata un uomo corpulento e di carattere volubile, il quale passava il suo tempo a disegnare ritraendo le figure come i bottegai, i commercianti o anche i semplici popolani che in fondo erano il cuore pulsante di una delle zone più vive della città. Quell'uomo si chiamava Angelo Vianello, nome di battaglia el pastasutta per via della sua voracità dovuta al suo vero lavoro, cioè quello di operaio al porto, all'interno del quale svolgeva anche attività di rappresentanza sindacale. Da queste sue passioni sono nati i fumetti della cosiddetta Repubblica di Campo Santa Margherita, cronaca di eventi apparentemente di fantasia e caratterizzati da una forte componente umoristica, anche se di fondo si basavano su un vero e proprio movimento politico che stava sorgendo in contrapposizione alla vigente monarchia e soprattutto memore della tradizione indipendentista che ha caratterizzato la repubblica Serenissima come i periodi di occupazione Napoleonica prima ed austro-ungarica dopo.

Il suo era un modo come un altro di abbinare la quotidianità alla fantasia, i propri sogni con una realtà che spesso e volentieri si rivela un avversario da combattere con le armi o con la forza della propria immaginazione, qualcosa a cui Kirin Fuyuno, nome di battaglia Hyper Misao ha dedicato la sua vita e continuando ancora oggi a fare con l'entusiasmo della sua giovane età e la passione di chi non ha nulla perdere.

Bozza 1

Tutto questo preambolo si trova agli antipodi della condizione umana in cui versava la diciottenne Kyrin, la quale nel 2010 frequentava svogliatamente il college, spesso saltando le lezioni preferendo rimanere in casa come fanno gli Hikikomori - il termine con cui vengono definiti gli asociali in Giappone - oppure girovagare per la città senza costrutto. Durante uno di questi vagabondaggi, questa giovane ed esile ragazza era finita in una piccola libreria dove si era imbattuta nel suo primo vero amore, apparsole sotto forma di raccolta di poemi curati da Hiroshi Homura, cultore dei tanka, una tipologia di composizione fondata sull'uso di 31 sillabe divenuta una delle più peculiari della letteratura nipponica, seppure di origine meno antica rispetto ai più famosi Haiku con i quali condivide in parte la metrica.

La lettura di Kyuuai Doukou Hansha spinge la studente negligente ad applicarsi per cercare, tra una lettura e l'altra, di creare un dialogo a distanza con il suo autore preferito cercando disperatamente sia far pubblicare i suoi versi da una qualsiasi rivista che di stabilire una corrispondenza diretta sotto forma di lettere contenenti altri componimenti. Sforzi che finiscono per venire inaspettatamente premiati con la pubblicazione dei suoi tanka all'interno di una piccola rivista chiamata Nemuranai Ki (l'albero insonne) avvenuta grazie alla segnalazione di Homura, la cui prefazione all'opera é stata la seguente:

I was struck by the sincerity shown in this poem from an 18-year-old girl. This poem is beyond the ability of any middle-aged man to write, myself included. If a middle-aged man really wants to kill somebody, provided he has the strength, authority, or money, he could probably manage. So who would ask Pegasus to do it with such sincerity? Someone meek, someone without money or authority. This is a prayer, and poetry and prayer are close neighbors. Of course, this doesn’t come from a place of hate towards “you,” but rather from a place of love.

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Mi ha colpito la sincerità mostrata dallo scritto realizzato da questa ragazza di 18 anni. Questo poema va oltre le capacità di un uomo di mezza età (incluso il sottoscritto), perchè se unsiffatto uomo volesse davvero uccidere qualcuno, lui avrebbe la forza, l'autorità o il denaro per compiere una simile impresa. Quindi chi potrebbe chiedere di farlo ad un Pegaso in maniera così sincera? Una persona riservata, priva di denaro o autorità. Questa é una preghiera espressa in versi,  poiché non deriva dall'odio verso il prossimo, ma provviene da un luogo dove risiede l'amore.

Hiroshi Homura

[n.d.r.] Il riferimento al pegaso deriva da uno dei suoi poemi e che si trova citato nell'articolo del blog Head meet chair citato tra i riferimenti a fine pagina

Copertina del quinto volume di Nemuranai Ki

Eppure, per quanto incoraggiato questo hobby non faceva altro che dare sfogo alle inquietudini che albergavano nell'animo di Kirin, un disagio acuito dopo il conseguimento del diploma: la mancanza di un'occupazione e la difficoltà nel trovare nuovi spazi per le sue pubblicazioni l'avevano nuovamente portata a rinchiudersi tra le mura domestiche, passando il tempo a mangiare snack al cioccolato a forma di palline, in attesa di trovare un senso alla propria esistenza.

L'attesa si sarebbe conclusa nell'anno del Signore 2014, l'anno in cui la sua storia sarebbe stata riscritta per la prima volta.

Bozza 2

Ancora una volta una passeggiata si era rivelata illuminante: mentre stava camminando assieme a sua madre, era finita con l'imbattersi in un gruppo di wrestler che stava lottando lungo una strada del distretto di Kishima, nella zona adiacente la baia di Tokyo; si trattava di uno show allestito dalla DDT presso il centro Tokyo Big Sight in occasione dell'annuale festival dell'artigianato e i lottatori coinvolti, HARASHIMA, Akito, Yukio Sakaguci, Masa Takahashi, Daisuke Sasaki, Gota Ihashi, Sanshiro Takagi e Jun Kasai, erano fuoriusciti dalla struttura per inscenare uno street fight match a squadre.

HARASHIMA & Akito vs Yukio Sakaguci & Masa Takahashi vs Daisuke Sasaki & Gota Ihashi vs Sanshiro Takagi e Jun Kasai - 18 Luglio 2014, DDT Handmade In Japan FES 2015 (Tokyo Big Sight)

Un trionfo dell'eccentrico, dove i protagonisti si erano sbizzarriti portando in scena costumi da squalo, schianti in bicicletta contro piramidi formate da sedie e a volte contro gli spettatori stessi, una commedia in grado rapire Kirin dall'inizio alla fine, portandola a gioire per l'ingresso del proprietario della compagnia Sanshiro Takagi, ad ammirare la capigliatura dell'arbitro e soprattutto a rimanere senza fiato quando Jun Kasai si era tuffato dalla cima di una scala per eseguire la sua mossa più celebre, la Pearl Harbor splash. Emozioni, anche se diverse nelle forma, proprio come quel giorno in libreria, una molla era scattata in lei dandole nuovi stimoli per tornare a vivere: se non poteva diventare una scrittrice introversa, allora il suo sogno avrebbe preso una forma diametralmente opposta; il wrestling l'aveva salvata, dunque lei avrebbe salvato tutti i suoi futuri spettatori, diventando la loro eroina.

Nella giro di un'ora era riuscita a parlare con Tetsuya Koda, producer della DDT che in ambito joshi aveva già lavorato gomito a gomito con Emi Sakura ai tempi delle Neo Ladies Japan e successivamente della Ice Ribbon, ma che in quel momento stava cercando di portare avanti con il beneplacito di Takagi il suo personale progetto che corrispondeva al nome di Tokyo Joshi Pro. La futura Hyper Misao rappresentava esattamente il prototipo di performer cercato da Koda: prova di esperienza, ma dotata di sufficiente spirito di iniziativa e di fantasia per questo motivo aveva deciso di arruolarla nel primo nucleo di novizie che aveva iniziato da poco ad allenarsi più o meno in spirito di autogestione.

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Così la TJPW aveva dato a disposizione di Misao gli strumenti per costruire la sua nuova identità: una maschera ed un mantello verde ispirati in parte dal personaggio fumettistico di Green Hornet ed in parte da Hurricane, il corrispettivo maschile interpretato da Gregory Helms in WWE agli inizi del 2000. Sorrisi e battute a parte, gli inizi non erano stati particolarmente promettenti a causa della sua totale inesperienza a livello sportivo, la quale le rendeva difficile raggiungere un minimo di tenuta atletica ed in misura maggiore la rendeva particolarmente soggetta al rischio di infortunio, cosa avvenuta quasi immediatamente ed in forma piuttosto grave trattandosi di una lesione ai legamenti che avrebbe potuto comprometterne la carriera prima ancora di iniziare, al punto tale da costringerla a nascondere totalmente l'accaduto per non rischiare l'allontanamento.

Con questo ulteriore fardello, Misao aveva deciso di adottare una strategia volta a conservarne il corpo e ad assecondare la sua vena creativa iniziando ad inserire nei suoi incontri delle piccole scenette iniziali per sviluppare il proprio personaggio. Nonostante i suoi proclami di voler salvare il mondo dal male, il pattern dei suoi match consisteva nei suoi tentativi di fraternizzare con l'avversaria di turno per poi tradire completamente i suoi principi per cercare di vincere la sfida. Pian piano queste scenette hanno iniziato ad evolversi seguendo le sue idee e grazie ad i suoi progressi dal punto di vista fisico e lavorativo e dopo 3 anni di praticantanto, finalmente era in grado di riprodurre personalmente quella visione che l'aveva impressionata quel giorno a Kishima, quando al richiamo di una sua open challenge era apparso dalla cortina del backstage uno dei protagonisti di quell'incontro, Jun Kasai.

L'occasione era talmente ghiotta e Misao aveva deciso di trasformarla in una vera e propria celebrazione della sua storia, a partire dalla stipulazione: un Falls Count Anywhere dove i protagonisti avrebbero potuto spaziare all'interno della celebre Korakuen Hall, ma con una postilla aggiuntiva dettata dall'obbligo di mangiare un'intera confezione di palline di cioccolato prima di poter procedere con lo schienamento del nemico; una condizione assurda e per certi versi beffarda per il povero e sdentato Jun, ma in fin dei conti per lui era stato l'unico vero svantaggio, dato che il resto del lavoro l'aveva svolto la supereroina, determinata a dimostrare il suo valore e ad emulare a modo suo quel fatidico primo match della sua vita, portandosi addirittura una piccola bici personalizzata per ricrearne gli spot ma non solo, come dimostrato dal folle tentativo di lanciarsi con la stessa dalle gradinate dell'arena.

Hyper Misao vs Jun Kasai - 5 Marzo 2018, TJPW Yes! Wonderland ~ Break Myself! (Korakuen Hall)

Oltre alla bici, l'altro elemento importante da ricostruire era il volo, ancora una volta reinterpretato lanciandosi dall'ingresso delle gradinate ed utilizzando la tecnica che ha preso il nome proprio da quel momento, quando in fase di tuffo Misao ha pronunciato la fatidica frase "I am a Hero!", come a volerlo ribadire a sé stessa, a Kasai e a tutti coloro che la stavano guardando, entrando a pieno titolo nell'iconografia di questa giovane promotion. Naturalmente tutto questo non era bastato a sconfiggere l'esperto deathmatcher, finendo vittima della tanto apprezzata Pearl Harbour splash dalla cima della scala. Ancora una volta però i suoi sforzi le avevano fruttato le lodi ed il riconoscimento da parte del suo beniamino.

Poteva sembrare la conclusione di una bella storia, ma per citare uno dei suoi vecchi componimenti

A straight crayon line,
No matter how long its span,
How far from end to end,
When seen from straight ahead
Is only a single point

---

Un singolo tratto a matita

Per quanto lungo

e distante da un estremo all'altro

quando osservato di fronte

è solo un singolo punto

Si trattava di un altro punto, non di un'estremità.

Bozza 3

Del gruppo di cui faceva parte Misao, le ragazze più legate a lei sono ancora oggi Rika Tatsumi e Shoko Nakajima, in particolare la white dragon é sempre stata un modello comportamentale per via della sua tenacia, seppure la cosa non fosse pubblicamente ricambiata, visto che Rika aveva sempre visto con una certa sufficienza le sue strampalate trovate, ispirandosi perlopiù ai metodi di lavoro di Mizuki, all'epoca alle dipendenze della Best Body Japan.

Il primo vero e proprio duetto inscenato da parte loro si é svolto agli inizi del 2019, periodo che aveva segnato il ritorno alle scene per entrambe dopo essersi prese del tempo per recuperare dai rispettivi infortuni. La Hyper era rientrata prima, e anche per questo era stata convinta dalla Tatsumi a farle da sparring partner in occasione del suo match di rientro, segnato da una vittoria netta nei confronti dell'amica, talmente netta da portare ad un inaspettato colpo di scena nei giorni successivi: dopo averle inflitto una seconda sconfitta, durante una sfida tra la giovane Miu Watanabe e Sakisama, l'eroina era intervenuta in favore della leader della setta Biishiki, neutralizzando proprio il tentativo di soccorso tentato da Rika e subito dopo consegnandole la sua maschera e rinunciando del tutto all'identità che aveva faticosamente costruito.

Una rinuncia dettata dalla volontà di cambiare, di scrivere un nuovo capitolo della sua storia, dettato dalla volontà di venire considerata come una lottatrice a tutti gli effetti e non come un'attrazione simpatica ma slegata dalla realtà circostante. Oltre al cambio di look votato alla tinta nera e ad una maggior cura del trucco e dei capelli grazie all'uso delle extencion, è in questo periodo che la nuova adepta delle Neo Biishiki ha mostrato tutto il bagaglio tecnico acquisito negli anni, interpretando questo cambio di attitudine anche grazie all'introduzione di nuove finisher applicate di volta in volta, come la Dies irae (una Final cut, il cui nome é ispirato dall'ominima composizione di Giuseppe Verdi, divenuta la sua nuova musica di ingresso), la Vanitas (Facebuster) e persino una mossa di sottomissione, la gotoplata.

Pur lottando come singoli individui e non come una vera e propria squadra, il nuovo team aveva velocemente scalato la divisione di coppia, riuscendo a battere le Magical Sugar Rabbit formate da Yuka Sakazaki e dall'odiata Mizuki, proprio lei finita vittima delle nuove tecniche di Misao. Dall'altra parte, Rika era decisa a far tornare l'ex amica allo stato originario, così cambiando alleata di volta in volta aveva cercato di rievocarla mostrandole tutti i suoi vecchi simboli, come la maschera ed il mantello, ricevando sempre in risposta un netto diniego.

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via Gfycat

Una determinazione che le aveva permesso persino di lottare per la cintura massima della compagnia detenuto in quel momento dalla Nakajima, un assalto andato a vuoto e per giunta dopo un match piuttosto breve e poco combattuto. Malgrado lo spazio conquistato, la Tokyo Joshi Pro non ha mai mostrato l'intenzione di spingerla ulteriormente all'interno delle gerarchie esistenti ed il seguito lo dimostra: Rika aveva finalmente trovato la partner ideale nella Watanabe, anch'essa in cerca di rivincita dopo l'attacco subito da Sakisama e assieme era infine riuscite a sconfiggere le campionesse incrinandone il rapporto. Ma per raggiungere il suo vero scopo, la tatsumi aveva in mente un'altra trovata per far risorgere la supereroina: riportarla ancora una volta al fatidico primo amore, così l'aveva sfidata ad un nuovo Eat A Bag Of Chocolate Or Fall Count Is Disabled Falls Count Anywhere.

L'incontro é stato una rievocazione della rievocazione, dove la Hyper bike aveva fatto il suo glorioso ritorno e dove la stessa Rika si era adoperata per riferre le stesse cose fatta da Misao contro Jun Kasai, dando finalmente credito al suo lavoro dopo averlo ripudiato per tanto tempo. L'ennesima affermazione della white dragon ha rappresentato il penultimo chiodo sulla bara della  versione oscuura di Misao, la cui libertà da questa nuova versione é stata sancita con l'ultima battaglia contro la sua mistress, conclusa si con un'altra sconfitta, ma lottata con la sufficiente intensità per convincerla a concederle di rimettere la sua adorata maschera.

Antologia

Se questo ritorno di fatto ha riportato Misao ad occupare i match di apertura degli spettacoli, é anche vero che le ha permesso di espandere la propria creatività, alternando storie di più largo respiro ad altre più estemporanee. Ci sono stati infatti incontri dominati da stipulazioni cervellotiche, come lo scontro con Saki Akai disputato lo scorso Novembre, la cui particolarità é consistita nel poter cambiare il tipo di incontro premendo un pulsante collocato sopra la terza corda, scatenando scene esilaranti tra balli, giravolte e cambi di personalità, oppure come quando durante il secondo show autoprodotto da Chris Brookes ha dovuto fronteggiare la minaccia robotica di Mecha Mummy cercando di trasformarsi a sua volta in un mecha, per poi ripiegare su altri demenziali tentativi di disinnesco del finto automa.

Le storie più continue invece sono girate attorno alle amiche del cuore, partendo dalla Nakajima, coinvolta in una battaglia ripetuta sia ad inizio 2020 che a inizio dell'anno successivo, due scontri dove ad essere in gioco c'erano le rispettive identità: la prima volta un assurdo ladder match - che ha visto coinvolto il malcapitato Koda, rapito da Misao con l'intento di usarlo come arma durante la contesa! -  ha decretato la perdita della maschera da parte di Misao, costretta per un mese ad interpretare i panni della studentessa Akemi Daredasore, mentre la rivincita di quest'anno ha visto Misao vincere un'improponibile sfida in cui occorreva trovare un biglietto d'oro contenuto all'interno di una miriade di sfere rosse e biance collocate dentro al ring ed attaccate alle corde, obbligando a sua volta Shoko a diventare una supereroina e comabttere il male assieme a lei.

Ma il vero colpo di teatro lo ha messo a segno lo scorso anno, imbastendo all'ultimo momento un intero spettacolo incentrato sul suo ritiro, chiamando in causa un esperto di ritiri come Super Sasadango Machine e chiedendo esplicitamente di lottare il suo ultimo match con la cara Rika Tatsumi. Come già scritto su queste colonne, la serata é stata una continua riscrittura del copione, alla fine della quale Misao non solo ha ufficializzato la sua volontà di sposare l'addetto stampa della DDT Takamasa Utashiro, ma ha pure rinnegato l'intenzione di ritirarsi.

Può capitare quando si ha il potere di riscrivere la realtà seguendo le proprie fantasie, specie se si ha una grande immaginazione.