Calle joshi

DDT Universe
Attualità | By Poppo • 16-12-2020
Image Credits: DDT Universe

Due tentativi di ritiro spenti sul nascere

Il 23 Dicembre 2011 andava in scena alla Korakuen Hall quello che doveva essere l'ultimo incontro di Kaori Yoneyama: dopo 12 anni di carriera, l'ormai trentenne di Kanagawa aveva dichiarato di non avere più obiettivi per quanto concerneva l'ambiente joshi e di avere intenzione di costruirsi una vita al di fuori di esso.

Del resto solo nell'anno precedente Kaori aveva raggiunto il suo apice professionale non solo vincendo il massimo alloro della JWP, la compagnia che l'aveva introdotta nel business, ma soprattutto difendendo la cintura contro avversarie provenienti da altre promotion che a loro volta spesso e volentieri la ingaggiavano per i loro spettacoli, dalla SMASH dell'ex WWE Yoshihiro Tajiri alla Ice Ribbon della compagna di sempre Emi Sakura; in quasi un anno di regno aveva acquisito prestigio per sé stessa e per la cintura attraverso buone prestazioni e anche grazie ad un booking audace che spesso e volentieri aveva visto mettere in palio oltre alla sua cintura quella dei soggetti sfidanti o ospitanti, tenendo fede alla reputazione di collezionista di cinture che lei stessa si era creata a partire dal 2005 con l'accoppiata dei titoli Junior e Tag.

L'avversaria designata per il ritiro era proprio colei con la quale aveva vinto per la prima volta i titoli di coppia, nonché la sua senpai, Kayoko Haruyama. Con i suoi 13 anni di militanza, rappresentava uno dei nomi di lunga militanza sulla quale la JWP si era stretta attorno dopo aver gradualmente perso le sue grandi stelle del passato in quello che stava diventando un mondo sempre più frammentario e privo di quei grandi numeri in termini di pubblico che seguivano le gesta delle varie Kansai, Suzuki, Masami e Ozaki; così salvo alcune eccezioni come la gaijin Hailey Hatred, le scene principali erano appannaggio delle classi nate a metà degli anni 90 che andava da Azumi Hyuga a Tsubasa Kuragaki ossia l'allenatrice che aveva affiancato fin dagli esordi sia Kayoko che Kaori.

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Cerimonia di ritiro - 23 Dicembre 2011, JWP Climax

Fino al termine del main event tutto segue il programma: il match vede sfoderare tutto il repertorio delle due amiche d'infanzia in una riproposizione dei precedenti scontri tra le due e la vittoria come di consueto era andata a chi doveva rimanere a tenere alto l'onore della propria bandiera. Anche il discorso finale pur tradendo una comprensibile commozione di fondo, era filato liscio senza tradire l'imprevisto finale verificatosi durante i tradizionali rintocchi finali, segno della conclusione definitiva della carriera. Quello è stato il momento del crollo definitivo, il momento in cui la Yoneyama é rimasta piegata dall'angosca del momento finendo circondata da tutte le colleghe ed amiche di sempre, inclusa la presidentessa Command Bolshoi e la rivale che le aveva strappato la cintura Openweight, Leon.

Al termine dei rintocchi, il ritiro é già terminato: a gran voce, Kaori Yoneyama dichiara di voler tornare a lottare.

Una decisione apparentemente teatrale, ma non propriamente delle più semplici in un ambiente che - pur con le sue eccezioni - dava una certa importanza a questo tipo di eventi, o almeno a quelli spontanei e non dovuti a questioni di forza maggiore (come gli infortuni ad esempio), infatti la JWP sarà costretta a dare - a parle - la propria disponibilità a risarcire gli spettatori rimasti "delusi" per via del twist finale.

A chiudere il cerchio ci penserà una leggenda presente sul posto:  infatti Bull Nakano (accompagnata dalla sua senpai Dump Matsumoto), dopo aver rimbrottato bonariamente Kaori, la inviterà a presenziare alla cerimonia del suo ritiro, che avverrà l'anno successivo, senza ripensamenti.

Da grandi poteri derivano grandi ripensamenti

Flashforward 20 Novembre 2020 alla Shinjuku, location meno prestigiosa, ma avvenimento non meno bizzarro e non potrebbe esserlo di meno visto la protagonista.

Se la Tokyo Joshi Pro Wrestling ha potuto esportare il suo lato più fantasioso grazie agli export di Maki Itoh, Shoko Nakajima e Yuka Sakazaki, ad incarnarne a pieno lo spirito in questi anni è stata sicuramente Hyper Misao, la supereroina in grado di caratterizzare tutti i suoi match con le sue trovate variegate e poco poco ortodosse. L'incontro previsto per l'evento doveva essere uno scontro 1 contro 1 con Super Sasadango Machine, altro nome noto del comedy essendo una parodia di Super Strong Machine, wrestler mascherato degli anni ottanta.

Prima del main event però arriva la sorpresa: non solo il match non si farà, ma ciò che seguirà saranno gli ultimi momenti da lottatrice di Misao. Anche lei giunta alla soglia dei 30 anni ha avuto una crisi con l'attività praticata.

E ovviamente le cose vengono fatte a modo suo: per stabilire chi avrà l'onore di essere la sa ultima sfidante, viene indetta una sfida (Yamelorette) in cui una serie di invitati avrebbero dovuto proporsi per il ruolo attraverso regali, consigli e componendo degli haiku in suo onore. La scelta ricade sulla rivale più longeva, la White dragon Rika Tatsumi, con la quale lo scorso hanno aveva intrapreso una lunghissima faida che aveva visto misao abbandonare a maschera per abbracciare uno stile più serio agli ordini di Sakisama. Per Rika un'occasione troppo simbolica per rinunciare, anche se reduce da un altro incontro disputato poco prima e che l'aveva vista trionfare conquistandosi il ruolo di prima contendente alla cintura Princess. Anche per questo motivo l'incontro é breve, ma non meno significativo, anche per la rinuncia da parte di Misao ai suoi usuali trucchetti per imbrogliare, tuttavia nonostante il la buona volontà, a vincere nuovamente è stata la Tatsumi, esattamente come da protocollo.

Così, in ginocchio a centro ring iniza quella che parrebbe la chiusura del cerchio: il discorso conclusivo con le tappe principali del suo percorso, i ringraziamenti di rito, la commozione tipica degli ultimi istanti prima della fine. Ma trattandosi pur sempre di un evento di wrestling, l'interferenza é sempre dietro l'angolo e di colpo si presenta Takamasa Utashiro, addetto stampa della DDT e, cosa più sorprendente, fidanzato di Misao, deciso ad "approfittare" dell'opportunità per proporre la fatidica domanda alla sua ragazza. Da quel momento, la situazione cambia di punto in bianco, perché l'eroina accetta, ma a condizione di essere amata per ciò che è, ossia una wrestler, ma questo scatena l'ira di Super Sasadango Machine, rimasto a bordo ring dopo aver dato molti suggerimenti alla stessa su come affrontare un ritiro. Lui, che in passato si era "preso un periodo di pausa" dall'attività pur continuando a lottare come se nulla fosse, divenendo una sorta di barzelletta in questo campo.

Come da migliore tradizione, il terzo incomodo viene fatto fuori ed ecco il lieto fine: la coppia si sposerà e Misao potrà continuare ad intrattenere il pubblico della TJPW aggiungendo qualche nuovo trucco da futura sposa al suo arsenale. Anche la Yoneyama é arrivata ai giorni nostri ancora in attività e anche lei ha adottato con il passare del tempo un'attitudine più orientata verso lo scherzo e la leggerezza, prima con la gimmick di Death Yama-san e poi con l'omaggio clownesco alla sua ex presidentessa Bolshoi.

Per entrambbe, quando arriverà il momento del loro ritiro non é dato saperlo, però parafrasando Marx si potrebbe azzardare a dire che sarà come per i fenomeni storici: accadranno due volte, la prima come tragedia, la seconda come farsa.