Calle joshi

Pro Wrestling WAVE
Attualità | By Poppo • 17-01-2021
Image Credits: Pro Wrestling WAVE

La promotion sta cercando di rimanere in carreggiata nonostante un roster ai minimi termini ed un pubblico sempre più ristretto

Yumi Ohka, Nagisa Nozaki, Yuki Miyazaki e Sakura Hirota: sono le 4 dell'ave Maria, le ultime lottatrici sotto contratto con la Wave.

Se da una parte é vero che la compagnia guidata dalla Ohka spesso e volentieri é stata una sorta di porto di mare dell'ambiente joshi, dove spesso e volentieri si sono potute esibire le varie anime delle libere professioniste, dalla sua fondazione mai si era visto un nucleo principale così ristretto.

In un momento storico come quello attuale, dove l'incertezza sulle questioni sanitarie sta limitando (e continuerà a limitare) il pubblico presente agli eventi ed allo stesso tempo la Stardom sta prepotentemente rafforzando il suo ruolo di leader del settore mettendo sotto contratto molti elementi, mentre le altre promotion stanno intensificando le collaborazioni tra di loro, quale futuro si prospetta per questa longeva ma ormai decadente realtà?

Pur senza voler vedere per forza in negativo o infierire più del necessario, gli ultimi presagi non sono affatto buoni.

In prestito

La ripresa delle attività avvenuta in Giugno ha portato come primo evento significativo il ritiro di quella che ormai era la quinta regular, Hiroe Nagahama: non si parla certo di un top name, ma HIRO'e era pur sempre un prospetto giovane (25 anni), l'unico formato "in casa". Con il suo abbandono, la quota giovane é stata interamente "subappaltata" alle ragazzine terribili della Marvelous: Mikoto Shindo, Mio Momono, Rin Kadokura e compagne hanno rafforzato la loro presenza all'interno degli show, confermando ancora una volta il ruolo stabile di jolly ricoperto dalla scuola di Chigusa Nagayo. In misura minore e in base alle proprie disponibilità, contribuiscono anche ragzze provenienti dalla Diana e dalle Actwres Girl'z, altri due poli formativi dalla cui unione esce un tag interessante come le Luminous, ossia il duo formato dalla promettente Haruka Umesaki e l'attuale campionessa AGZ Miyuki Takase.

A completare il resto delle card, come da tradizione ci hanno pensato le freelance, parte essenziale dei momenti più interessanti della storia della compagnia, grandi nomi come Kana, Kyoko Kimura, le sorelle Shirai e Hikaru Shida, spesso e volentieri si sono incrociate sul ring della Wave fornendo grandi prove costruendo parte della loro reputazione. L'attualità ci consegna nomi di tutt'altra levatura come Cherry, Fairy Nihonbashi e Ayame Sasamura, nomi d'esperienza e che si vedono spesso in giro, ma, con tutto il rispetto possibile, non esattamente in grado di richiamare pubblico. L'unica eccezione é rappresentata da Sareee (anche lei ex Diana), rimasta bloccata in Giappone nell'ormai lunghissima attesa di sbarcare negli Stati Uniti in direzione WWE.

É stata lei a prendersi la ribalta all'interno dell'unico torneo organizzato dalla promotion quest'anno, seppure il focus fosse incentrato sulla categoria di coppia.

%3Ciframe%20allowfullscreen%3D%22allowfullscreen%22%20frameborder%3D%220%22%20height%3D%22240%22%20src%3D%22https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fembed%2FvuvzH4kMIso%3Fautoplay%3D1%22%20width%3D%22320%22%20allow%3D%22autoplay%22%3E%3C%2Fiframe%3E
mytubethumb play
This embed will serve content from youtube.com. Privacy info.

Hibiki & Sareee vs BOSS To Mammy vs Itsuki Aoki & Rin Kadokura - 21 Novembre 2020, WAVE Kabuki-cho Week Ender (Shinjuku FACE)

L'edizione 2020 della Dual Shock é stata per molti versi raffazzonata, principalmente a causa del numero di iscritte (9 coppie), da qui la necessità di spalmare i pochi incontri all'interno degli spettacoli previsti a fronte di un roster variato di data in data. Per questo motivo la competizione é stata compressa in 3 incontri di qualificazione e la finale, tutti con formula 3 way ad eliminazione, quindi in grado di garantire un minutaggio sufficiente ed allo stesso tempo strutturati per essere vivaci ed accattivanti per il pubblico di Youtube, piattaforma che ha trasmesso gli incontri in streaming, segno di come anche la Wave si sia adattata all'attualità come le altre competitors rivolgendosi ad un potenziale bacino d'utenza più ampio.

In finale si sono affrontate le BOSS To Mammy, il duo generazionale (e allora detentore delle cinture di categoria) formato da Yumi Ohka e Mio Momono, la coppia improvvisata tra Rin Kadokura e la giovane freelance Itsuki Aoki e appunto Sareee, accompagnata per l'occasione da una vecchia conoscenza, Hibiki, anche lei membro della corte della Nagayo, ma che in Wave si era vista tempo prima: nel 2015 infatti, quando usava ancora il suo vero nome Meiko Tanaka, assieme alla Sun goddess aveva vinto un torneo per tag team under 19.

La struttura di questo incontro ricalca la stessa adottata durante le qualificazioni, un mix di situazioni comedy giocate sulle caratteristiche delle coppie in gioco alternate da combinazioni veloci e senza tregua, insomma una versione leggera quello che si può definire pop corn wrestling. Il ruolo di giullari è toccato al sodalizio "matrigna-figlioccia" Ohka/Momono che ha interagito prevalentemente con le Aoki/Kadokura puntando sul derby tra le Marvelous (come accade spesso e volentieri) dal quale ad uscire vincitrice è stata Rin. A quel punto Sareee si é presa la scena giocando nella prima parte il ruolo di beniamina in difficoltà subendo l'offensiva incrociata delle rivali e nella seconda quello di rinforzo agendo fuori ring per incintare il pubblico e fare piazza pulita nel canonico hot tag e concedere il pin decisivo all'amica di lungo corso.

Una conclusione dell'anno quella di Sari che va in parte a compensare al periodo di inattivittà forzato che le ha precluso di tenersi in attività e di togliersi qualche altra soddisfazione prima del definitivo addio al Giappone. Invece la Aoki e la Kadokura si sono potute rifare qualche giorno fa vincendo le cinture di coppia, confermando il fatto che la categoria al momento sia prerogativa per le esterne.

Ma stiamo scherzando?

Altro discorso quello della cintura principale, la Regina di Wave, tenuto saldamente alla vita di Nagisa Nozaki per un anno intero e difeso con successo sia contro rappresentanti delle altre realtà che contro le poche rimaste sotto contratto, inclusa le storiche joker Yuki Miyazaki e la buffona di corte per eccellenza, Sakura Hirota, tanto che il rematch organizzato dopo le feste natalizie é parso come una sorpresa non particolarmente sentita, almeno in origine.

%3Ciframe%20allowfullscreen%3D%22allowfullscreen%22%20frameborder%3D%220%22%20height%3D%22240%22%20src%3D%22https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fembed%2FE_WhS_CItRw%3Fautoplay%3D1%22%20width%3D%22320%22%20allow%3D%22autoplay%22%3E%3C%2Fiframe%3E
mytubethumb play
This embed will serve content from youtube.com. Privacy info.

Sakura Hirota vs Nagisa Nozaki - 27 Dicembre 2020, WAVE Thanksgiving WAVE ~ Byebye 2020 (Korakuen Hall)

La vera sorpresa infatti sta nel suo svolgimento: niente costumi, niente figli tra gli spettatori, nessun particolare trucco; la Hirota ha lottato un match seriamente, o quasi dato che si é "concessa di essere sè stessa" nel preludio iniziale dove ha invitato la Nozaki ad eseguire il suo celebre sgangherato Elbow drop. Per il resto,  la sua é stata una prestazione che non si vedeva dai suoi esordi, dove le buffonate sono state ridotte al minimo e dove per a maggior parte del tempo ha subito gli attacchi al braccio dell'ormai rodatissima campionessa a cui é spettato il ruolo di heel in pieno controllo delle operazioni, ma trascinandosi oltre i 20 minuti di incontro, altro territorio inesplorato da molto tempo dalla pur più esperta sfidante.

Un prolungarsi delle difesa che ha portato all'inaspettato: non solo Sakura ha resisto ai molti calci ricevuti in faccia e al braccio, ma é riuscita persino a chiudere la Nozaki prima in una serie di improbabili roll up e poi addirittura in una mossa di sottomissione con la quale é riuscita a farla cedere, conquistando l'unico alloro massimo di una compagnia a quasi 50 anni, facendo sussultare i pochi spettatori presenti alla Korakuen.

Una bella storia per certi versi e sicuramente il riconoscimento per uno dei nomi più conosciuti di fine anni novanta, ma che non può non suscitare perplessità: finito l'happy ending rimane il fatto che la Hirota ad oggi rappresenta un modo di esibirsi distante dal resto del prodotto offerto dalla Wave e che non può uscire da quel mondo di costumi e sketch che si é letteralmente ritagliata in 20 anni di carriera e che sarebbe ingiusto e sbagliato chiederle di abbandonare nel 2021 per intraprendere un regno - breve o lungo che sia - da campionessa tradizionale; e al tempo stesso é l'ammissione di non avere altri nomi a cui rivolgersi per rappresentare la società, vista e considerata la volontà da parte di Yumi Ohka di rimanere defilata rispetto alla cintura massima (in contro tendenza rispetto ad altre compaggini come la OZ Academy ad esempio) che però avrebbe potuto dare benefici alla stessa Nozaki intraprendendo un programma con lei.

Così facendo invece, si é scelto di sacrificare la più giovane delle marie in nome di una sfida, per certi versi anche interessante, ma che come altri progetti rischia solo di rivelarsi nell'ennesimo tentativo di strizzare l'occhio ad un pubblico che non c'é e che probabilmente non tornerà più, almeno finché non ci inventerà qualcosa di nuova.

Qualcosa che però, pare non possa arrivare dalla Wave, o almeno non di questi tempi.